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Prove di revisionismo storico alla maturità 2010, la nota di Luigi Caputo (Prc)

Pubblicato in data: 23/6/2010 alle ore:16:06 • Categoria: Attualità, Politica, Prc

esami di maturitàL’istituzionalizzazione del revisionismo storico. Non ci sono altre formule per commentare alcuni dei temi assegnati ieri in occasione della prima prova dell’esame di maturità. Dal combinato disposto delle due tracce di argomento storico, emerge infatti un quadro inquietante, in cui le ambiguità, le forzature e le omissioni concorrono a delineare contraffazioni della storia e abuso pubblico di essa. Come viene ad esempio, raffigurato, in questi temi, un soggetto come Benito Mussolini? Un leader come tanti, in grado di affiancare degnamente personaggi come Palmiro Togliatti, Alcide De Gasperi e Giovanni Paolo I, non il feroce dittatore che ha identificato il proprio destino con la soppressione delle libertà costituzionali, la guerra e le leggi razziali; un “leader“, appunto, di cui si può estrapolare impunemente un passo del discorso del 3 gennaio 1925 (quello delle leggi fascistissme,che sancisce il definitivo avvento del regime), e inserirlo in un repertorio di idee sul ruolo dei giovani nella storia e nella politica . A quando, vorremmo chiedere all’ineffabile ministro Gelmini, una citazione tratta direttamente da Giovinezza?
Non poteva poi mancare, in questo clima di revisionismo, il tema sulle foibe, coperto naturalmente dietro all’apparentemente neutro riferimento al Giorno del Ricordo, con annesso richiamo testuale alla “più complessa vicenda del confine orientale” riguardo alla cui complessità nulla però viene detto, lasciando l’incombenza ai poveri studenti, sottoposti nel corso degli ultimi anni a un vero e proprio bombardamento mediatico volto ad occultare,anche in questo caso, le pesantissime responsabilità del fascismo in ordine alla persecuzione delle minoranze slave e una politica estera aggressiva e guerrafondaia. Mai come in queste settimane emerge con evidenza che revisionismo storico istituzionale e revisionismo istituzionale (vedi l’attacco di Berlusconi alla prima parte della Costituzione e il progetto di modifica dell’art. 41) rappresentano due facce della stessa medaglia, quella della cultura politica delle destre. Ci auguriamo che a sinistra e nell’opinione pubblica democratica si affermi una consapevolezza sempre maggior di questo fenomeno, quella consapevolezza e quella combattività che espressa, ad esempio, l’ANPI, che tutti dobbiamo sostenere nella sua limpida battaglia contro l’oscurantismo e l’ignoranza e in favore dei valori della migliore storia d’Italia.

Luigi Caputo

Responsabile Politiche Sociali segreteria prov. PRC

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