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L’associazione di volontariato Aprea occupa per protesta il centro sociale di contrada Novesoldi

Pubblicato in data: 10/10/2011 alle ore:15:53 • Categoria: Attualità

centro apreaIl centro sociale “Enzo Aprea” di contrada Novesoldi finisce occupato per protesta dai volontari.
La struttura comunale, interessata da lavori di adeguamento e non ancora consegnata dall’impresa, è stata occupata per protesta questa mattina dai volontari ed operatori sociali.
Alla base della decisione dell’associazione di volontariato di occupare la struttura ci sono le lentezze burocratiche del Comune, che non ha ancora collaudato la struttura attesa dall’associazione di volontariato.
Da mesi infatti aspettano l’autorizzazione da parte dell’Amministrazione per riottenere la fruibilità del nuovo centro sociale, riqualificato grazie ai fondi regionali pari a cinquecentomila euro utilizzati per realizzare un centro polivalente nella struttura in contrada Novesoldi. La Regione Campania infatti tempo fà ha finanziato un progetto presentato dall’Utc rivolto alle fasce deboli e ai diversamente abili. Il progetto, denominato “Senza barriere” è stato realizzato dall’Amministrazione comunale, dal Consorzio dei Servizi sociali A6 e dall’Asl Av2.
Una singolare protesta quella di questa mattina contro le lungaggini amministrative. Sul posto anche gli agenti della Polizia Municipale che hanno provveduto a denunciare i presenti per l’azione compiuta con un’ordinanza di sgombero dei locali.
Per un cavillo e lungaggini burocratiche – racconta il presidente dell’associazione di volontariato, Franco Fiorettinon abbiamo ancora la disponibilità della struttura comunale. Un ritardo nella consegna dell’edificio ormai ultimato nei lavori di riqualificazione che non possiamo accettare. Un fabbricato ormai ultimato, perfettamente usufruibile e a nostro avviso già da tempo idoneo per potervi accedere e riprenderne possesso. Invito perciò a trovare una soluzione al più presto possibile. Faremo anche una manifestazione con tutte le altre associazioni di volontariato per far conoscere il problema“.
L’associazione, priva di una struttura idonea dove poter espletare l’attività di volontariato che vede impegnati operatori sociali nel progetto dei 22 ragazzi disabili, infatti, si vede impossibilitata a proseguire le attività nei locali della chiesa San Pio a contrada Alvanite.
Vorremmo perciò sapere i motivi di questi ritardi – conclude Fioretti -. Abbiamo bisogno di un luogo stabile e a norma dove poter accogliere gli utenti. Non possiamo certo lavorare per strada“.

centro aprea

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