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Verso il voto, incontro di “Piazza Grande”, La Sala: “Siamo tra chi non ha saputo amministrare e chi non ha mai fatto opposizione”

Pubblicato in data: 2/5/2012 alle ore:09:13 • Categoria: Lista "Piazza Grande", Politica

piazza-grande-presentazione-candidati-6Con interventi che hanno toccato anche i temi del lavoro (come quello appassionato e sentito della capolista Annunziata Battista, che ha ricordato, tra l’altro, il dramma della FMA e di un lavoro sempre più precario ed incerto in provincia di Avellino) e di una campagna elettorale che alimenta false aspettative, la lista “Piazza Grande” si è ripresentata il 1 maggio agli elettori di Atripalda. Particolarmente apprezzati i candidati Roberto Mattiello (che ha sottolineato l’impegno responsabile per il volontariato e la protezione civile); Maurizio Luce che ha rchiamato le problematiche di un quartiere come Alvanite, condannato alla marginalità, ma ricco di risorse intellettuali e di volontà di reagire; Enzo Infante che ha suggerito iniziative e proposte concrete, per creare occasioni ed opportunità di lavoro per i giovani. Ha concluso gli interventi il candidato sindaco, prof. Raffaele La Sala.
Le false promesse (e il lavoro che non c’è)

L’elettorato non ha deciso, non ha deciso ancora… ma sta decidendo. Arrivano segnali di strani e prevedibili scricchiolii. Si sente dire di candidati un po’ più prudenti, meno certi delle promesse vittorie. Candidati in buona fede (alcuni) che hanno ceduto per ingenuità o per leggerezza a pressioni, a lusinghe, a consigli,…e magari a qualcos’altro ed ora si guardano intorno e finalmente (alcuni) aprono gli occhi. I tifosi no, quelli che il calcio (Bucaro non è potuto venite), aggiungi un posto a tavola, quelli che cantano con Checco Zalone:

Siamo una squadra fortissimi
fatta di gente fantastici
e nun potimm’ perde
e fa figur’ e mmerd’
perché noi siamo bravissimi
e super quotatissimi
e se finiamo nel balatro
la colpa è solo dell’albitro…

Saranno si e no un centinaio tra forestieri, graditi ospiti, amici e conoscenti. Fanno scena, spettacolo, per comunicatori compiacenti e tifoserie faziose. Ma non è mica questa la verità, mica sono i tifosi a rappresentare l’umore, il sentimento profondo, la speranza di una città…
Pure noi abbiamo qualche pentito… Più di uno si è pentito di non essere nella nostra lista, di aver ceduto a qualche pressione, ed ora è pentito… pentito di non aver capito subito che il vento della speranza dei cittadini perbene, degli onesti, delle persone normali, la forza e la passione di Atripalda non andava verso l’avanspettacolo della politica …
cioè verso una presunta polarizzazione del confronto, alimentata dalla meschina arroganza di chi non ha argomenti e non ha parole e ricorre a mediocri luoghi comuni senza rendersi bene conto neppure di quello che dice;
di chi non ha saputo amministrare e di chi non ha mai fatto opposizione,
di chi è a corto di argomenti e tira in ballo i figli. Li lasci stare i figli. E quando pensa al loro futuro magari rifletta meglio su quello che dice.
L’elettorato non ha deciso ancora perché ha capito che questo tempo della nostra vita cittadina, segnato da una crisi sociale e di credibilità delle Istituzioni pubbliche si potrà ricordare in due modi:
– come il tempo della paura e della sconfitta
– o come quello del cambiamento, della speranza del riscatto, come la rivincita degli uomini liberi, liberi di scegliere il proprio destino, liberi di scrivere, qui ed ora, il proprio futuro.
Tra le resistibili (sì resistibili) armate straniee (mi pare spagnole) che hanno già vinto (e stanno già festeggiando) ed i silenzi e le fughe imbarazzate di un sindaco per caso (avete visto il sito www.taldeitali. qualcosa ? Laurenzano parla attraverso interviste mute e sottofondo musicale…Oggi sposi) si sta consumando una campagna elettorale mediocre, tanto avara di contenuti e di pensiero, quanto prodiga di promesse opache, livide, mortificanti.
Ed oggi, 1 maggio, festa del lavoro che non c’è, ancora più mortificanti di ieri, perché abusano di una diffusa, a tratti drammatica, situazione di bisogno.
Eppure è proprio quando si tocca il fondo, che si riaffaccia nella storia la dignità delle persone e l’orgogliosa fierezza dei popoli.
Ed in questi casi, fanno tenerezza (e fanno pure malinconia) quelli che si acquattano alle spalle di usurati testimonial e garanti politici e si celano dietro improbabili costruzioni giornalistiche, e riabilitazioni reciproche. Tuccia e Laurenzano, ieri felicemente sposi, ritrovano nuovi partner e nuove politiche verginità.
Insomma, c’è da una parte chi si esercita in un buonismo di facciata (del giovane ed inesperto Paolo il buono) e può offrire solo qualche futuribile promessa e più di qualche preoccupante certezza. E chi come Laurenzano scarica su amici e comparielli di ieri (erano rimasti in tre, e oggi sono anche meno) responsabilità sue in buona parte sue, e si candida a riconsegnare Atripalda alle ironie di un’intera provincia. Ma diteglielo, diteglielo che ci sono già i fan group, i gruppi di ascolto delle sue esilaranti interviste. Abbiamo dettagliatamente illustrato nel pubblico comizio di domenica sera il nostro programma. Aggiungiamo la possibilità di prevedere, al di là delle intenzioni di carta dei nostri balbettanti avversari la possibilità di un accesso al credito, per piccole aziende commerciali ed artigiane, specialmente di giovani, garantite dall’Istituzione pubblica (prevedendole -attraverso forme e modalità allo studio- sin dal bando di affidamento della tesoreria comunale). E poi si può parlare della Sidigas, dei conti che qualche volta non tornano, delle convenzioni da rinnovare e delle sponsorizzazioni generose? Di mense scolastiche e dintorni, di assunzioni, di candidati in vistoso conflitto di interesse…morale.
“Piazza Grande” è il simbolo di una speranza possibile. Avete ascoltato gli interventi dei nostri giovani candidati… e avete ascoltato le parole precotte degli altri). Le nostre sono fatti, cose, verità…Vogliamo restituire a giovani ed anziani dignità e responsabilità civica. Perché i giovani sono il futuro e gli anziani sono la ricchezza, l’esperienza, la forza necessaria per conquistarlo.
Senza compromessi, senza interessi personali e senza obblighi di parte ‘politica’, come quelli che in questi giorni si vanno consumando sull’ Ato.
Senza adescare i padri per conquistare i figli e senza sfruttare il bisogno, la fame di lavoro e di futuro dei figli per piegare la dignità dei padri. Vergogna. Vergogna.
Innescando un circolo vizioso di mortificazione e di sudditanza che ancora in queste ore, cerca spudoratamente di scalfire la spontanea e libera determinazione di nostri candidati. Un circolo vizioso che tutti gli uomini che si sentono e sono liberi devono spezzare, ritrovando orgoglio e consapevolezza nelle proprie qualità e nei propri mezzi. Siamo convinti che gli Atripaldesi sapranno trovare le risorse morali e la fierezza per respingere lusinghe e promesse che tutti sanno, per personale esperienza, che nessuno, ora meno che mai, è in grado di mantenere… e che nessuno manterrà.

Tanto vale allora rivendicare la propria libertà, il proprio orgoglio, scegliendo chi per i prossimi cinque anni (e non dieci) i cittadini ritengono capace di amministrare la città, nel rispetto delle istituzioni, delle persone, nella realizzazione del bene comune.
Guardate le nostre facce e le nostre storie (e poi quelle degli altri).

Non potrete che votare i nostri candidati. Tutti insieme in “Piazza Grande”.

Raffaele La Sala
Candidato sindaco per la lista “Piazza Grande”

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Una risposta a “Verso il voto, incontro di “Piazza Grande”, La Sala: “Siamo tra chi non ha saputo amministrare e chi non ha mai fatto opposizione””

  1. Picchio ha detto:

    Bravo Prof. hai fatto un altro “pistolotto” acqua fresca. Tu nonhai saputo amministrare e non hai saputo fare opposizione.

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