La stazione ferroviaria di Avellino chiude con i nuovi tagli regionali alle tratte dei treni
Pubblicato in data: 7/9/2012 alle ore:09:23 • Categoria: Attualità •Lunedì la stazione ferroviaria di Avellino chiuderà i battenti dopo 133 anni di attività. E’ questo il triste responso che è arrivato dopo l’incontro voluto dai sindacati irpini presso la Sala refettorio della Stazione dove hanno partecipato anche il sindaco di Avellino Giuseppe Galasso, i consiglieri provinciali Pd Stefano Farina e Nando Romano, il Consigliere regionale Pd, Rosetta D’Amelio. Presenti anche Pietro Mitrione e Mario Salzarulo.
La chiusura della Stazione deriva da una delibera della regionale del 9 agosto viene avviata una riprogrammazione del sistema ferroviario campano con nuovi tagli alle tratte ferroviarie, come quelle che da Avellino portavano a Benevento, Salerno e Mercato San Severino.
Proclamato uno sciopero regionale per il 21 settembre proprio sul tema dei trasporti.
«La stazione di Avellino scompare dall’arco della discussione e invece qualcuno continua a parlare di Alta Capacità», ha tuonato Pietro Mitrione dell’associazione In_Loco_Motivi che: «Era rimasta solo la stazione da chiudere – ha proseguito Mitrione – e lo hanno fatto. Adesso ad Avellino resteranno solo i bidoni, come l’Isochimica».
Sulla questione interviene anche l’ex vicesindaco di Atripalda Maurizio De Vinco: «Sta finendo tutto in mano a noi, questa è l’era che chiude le cose. Una comunità in crisi come quella irpina ha come una delle poche speranze di rinascita il turismo e la volorizzazione del territorio attraverso una buona rete ferroviaria. Una tratta utilizzata anche da tanti studenti universitari. Oggi con la sua chiusura viene tagliata la speranza ai giovani. La stazione rappresentava una risorsa da potenziare. Una stazione che ha una lunghissima storia sulla quale hanno vissuto tante famiglie e che doveva essere dalla nostra politica valorizzata e rilanciata, ed invece viene tristemente chiusa. E su questa cosa rivolgo un appello a tutti i politici affinché si facciano sentire per impedire tale scelta scellerata. E’ una chiusura alla vita dell’Irpinia».
,,,,,, e dove stavano gli altri parlamentari regionali eletti in Irpinia (se possibile ancora peggio di quelli nominati a livello nazionale) ……….. cocci d’infimo ordine considerati portafiori??????????.-
La Stazione Ferroviaria era un punto vitale per l’economia della provincia. Tanti studenti universitari si recavano a Benevento presso il loro Ateneo in treno,comodo,veloce,sicuro. Ora si muoveranno con le macchine (2 euro a litro a benzina) e chissa’ se ce la faranno economicamente! Addio cultura? Addio all’interscambio culturale con la provincia? BENE! Ce lo siamo meritato! Abbiamo votato gente che se ne fotte del territorio, pensateci alle prossime elezioni quando verrete avvicinati dai soliti IGNOTI.
Non sono daccordo che hanno chiuso la stazione di Avellino. Adesso chi deve prendere il treno deve andare a Napoli o benevento.
Sono rimasta molto delusa da cosa hanno fatto i politici iripini: niente. Si candidano solo per gli interessi loro ciao
Rispondo un pò a tutti ma soprattutto a chi oggi, dopo aver arraffato a piene mani in ferrovia per promozioni, non dovute, parlano ……….parlano…… ma solo ancora per mettersi in mostra ma a che titolo? Altri ferrovieri politicizzati e distaccati e non in servizio attivo stanno remando contro i loro colleghi, ora sul lastrico perchè senza lavoro e si dovranno spostare in altre zone della Campania per lavorae e campare. Per favore, chiedo scusa, Lascio a Voi pensare cosa Vorrei ancora dire e che non debbo dire.
I VERI POLITICI IRPINI NEGLI ANNI 80 AVEVANO CAPITO CHE AVELLINO FERROVIA SAREBBE MORTA E SI PRODIGARONO CON INIZIATIVE PARLAMENTARI, CHE SONO FACILMENTE DOCUMENTABILI, PER POI SPARARLE IN FACCIA ANCORA AI POLITICI DI ALLORA E ANCORA DI OGGI, NONCHE’ AI LORO SECONDINI DI ALLORA E ATTUALI FRATI PREDICATORI E PREDATORI DI POLTRONE DI OGGI.
CHI FURONO I VERI POLITICI CHE TENTARONO IL TUTTO PER TUTTO E QUALI LE SOLUZIONI ?
Il sottoscritto che era ed è un’amante della vera politica, quella del bene comune, il defunto Dott.Aniello De Chiara e L’Avv.Acone Modestino.
Sono a disposizione della redazione per proseguire e spiegare il perchè della morte, virtuale,della “FERROVIA”