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Scandalo “Tributi Italia”, anche Atripalda nell’elenco dei comuni beffati

Pubblicato in data: 3/10/2012 alle ore:20:20 • Categoria: Cronaca

municipio-ingressoAnche il Comune di Atripalda rientrebbe tra i comuni che in passato hanno appaltato le attività di riscossione dei propri tributi alla “Tributi Italia” ( attraverso la Gestor Spa) dell’amministratore delegato Giuseppe Saggese, il 52enne ligure, arrestato questa mattina.
Per anni la società ha riscosso tributi come l’Ici o la Tosap per conto di almeno 400 Comuni italiani. Solo che, invece di versare gli incassi nelle loro casse, li ha fatti sparire con artifici contabili ed altri sistemi, per un’appropriazione complessiva di oltre 100 milioni di euro. Sulla base questa ricostruzione, la Guardia di Finanza di Genova ha arrestato Giuseppe Saggese, l’amministratore di fatto della ‘Tributi Italia spa’, la concessionaria per la riscossione dei tributi. Quattro amministratori di società collegate sono stati raggiunti da provvedimenti che prevedono l’obbligo di dimora e altre quattro persone sono indagate a piede libero.
Le accuse vanno dal peculato alla dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, fino all’omesso versamento di ritenute certificate e dell’Iva.
Secondo i pm, Saggese avrebbe messo insieme un complicato sistema di scatole cinesi che gli ha consentito di occultare, senza mai un controllo, i denari provenienti da oltre 400 Comuni italiani, in tutta Italia.
La società di consulenza, registrata come Tributi Italia Spa, operava su centinaia di Comuni in tutta la penisola. Si occupava su incarico del Comune della riscossione delle tasse locali (ICI, TOSAP, ecc). Ma, una volta incassate le somme (al netto di quanto le spettava per l’incarico ricevuto), anzichè riversarle nelle casse dei Comuni le tratteneva sui propri conti.
Tra i comuni che hanno avuto negli anni passati rapporti con la Tributi Italia, attraverso una sua controllata, la Gestor Spa, rientra anche il comune di Atripalda.
Il comune di Atripalda poi aprì un contenzioso di circa 150mila euro per vecchi tributi riscossi dalla Gestor Spa e mai arrivati nelle casse del comune del Sabato.

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6 risposte a “Scandalo “Tributi Italia”, anche Atripalda nell’elenco dei comuni beffati”

  1. La memoria ha detto:

    Ricordo che la Gestor aveva anche la riscossione dei diritti di affissione e pubblicità del Comune di Atripalda

  2. laura ha detto:

    E RICORDIAMO PURE CHE HA MANDATO PIU’ DI UNA FAMIGLIA IN MEZZO ALLA STRADA!!!!!!! QUESTO E’ QUANDO SI AFFIDANO I SERVIZI A SOCIETA’ SENZA CAUZIONI O FIDEUSSIONI A GARANZIA!!!!!!!

  3. la memoria.2 ha detto:

    Altro regalo del MONACO la Gestor, la Sapignoli, i debiti, non dimentichiamo

  4. errico ha detto:

    non ne avevamo dubbi data la situazione…

  5. Luce ha detto:

    Si poteva essere più puntuali nell’articolo ad affrontare il caso Atripalda, definire importi e periodi con puntualità, la Gestor in che periodo ha avuto contatto con il nostro comune, quale amministrazione ha scelto la strada del Gestore esterno per incassare soldi nostri. Lei, esimio Direttore, ha il dvoere di essere più chiaro ed esaustivo. Sono convinto che tanti “Santini ” di ieri e di oggi hanno accettato situazioni di cui oggi fingono di non sapere.

  6. clamorosoalcibali ha detto:

    quindi gli atripaldesi non solo hanno pagato più del dovuto, ma la riscossione era illegittima in quanto l’iva non poteva essere applicata, in più il servizio è sempre stato pessimo, quindi atripaldesi fregati due volte. io non pagherò più la tarsu, è un furto, anzi il comune deve risarcirmi per i soldi che ha rubato per anni dalle mie e nostre tasche e restiamo al 27% di differenziata e Prezioso è ancora in sella!!!! Vuole il SuperVOtato dire qualcosa a riguardo o se ne uscirà con la solita filastrocca che la cosa risale alle gestioni precedenti. Mi chiedo: ma quando faceva l’opposizione(?) si è mai accertato dei meccanismi che determinavano una tassazione così alta sui rifiuti e oggi si è deciso a “scetarsi r’o’ suonno?” attendiamo segnali dal super assessore dal petto in fuori e l’etica sul comodino!

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