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Calano le offerte per i festeggiamenti del Santo Patrono, il Comitato festa condivide lo sfogo di don Enzo. Il presidente D’Agostino: “bilanci rendicontati”

Pubblicato in data: 15/9/2013 alle ore:10:48 • Categoria: Attualità

san-sabino-2013-foto1Calano le offerte per la festa del Santo Patrono San Sabino Vescovo ad Atripalda, lo sfogo del parroco Don Enzo accende il dibattito nei giorni dei festeggiamenti. Don Enzo, parroco della chiesa madre di Sant’Ippolisto Martire, si era lamentato «che non ci sono più atripaldesi e la festa del santo patrono è meno sentita di 30 anni fa». Un distacco dalla tradizione religiosa e di fede che avrebbe portato anche ad un notevole calo nelle offerte. «Condivido lo sfogo di don Enzo – commenta il giovane presidente del Comitato festa, Giovanni D’Agostino -. La festa di oggi non è più sentita come ieri perché la popolazione non partecipa apertamente alla buona riuscita del programma civile ed io sono costretto a mantenermi nelle spese dell’anno precedente perché alla mie spalle non ho una copertura finanziaria tale da poter portare nella mia città un big come cantante. Noi del comitato siamo persone umili che non possiamo affrontare spese ingenti. Prima nel comitato c’erano componenti che si facevano personalmente garanti per assicurare la copertura delle spese». Sul caso delle offerte è intervenuto anche il capogruppo del Pdl Massimiliano Del Mauro che ha chiesto maggiore trasparenza nei bilanci delle ultime edizioni ed invitato il comitato a fare un esame di coscienza. «Per quanto riguarda i bilanci – replica D’Agostino – da quattro anni c’è una tracciabilità dei rendiconti, in quanto a nome del comitato è stato aperto anche un conto corrente in cui io verso le entrate e le uscite con assegni bancari».
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12 risposte a “Calano le offerte per i festeggiamenti del Santo Patrono, il Comitato festa condivide lo sfogo di don Enzo. Il presidente D’Agostino: “bilanci rendicontati””

  1. INDIGNATO ha detto:

    quà non ci stanno nemmeno gli occhi per piangere e vanno trovando il soldi per San sabino (due volte l’anno), sant’Antonio, madonna del Carmine, sant’anna, santa Rita, san pio etc. etc.

  2. errico ha detto:

    Se non sbaglio, a San Potito sono andati i Nomadi e hanno pagato più di 60000 euro (non so bene chi vi è andato ma conosco la cifra grazie ad amicizie): come è possibile che a San Potito, 3000 abitanti, si trovano i soldi e ad Atripalda, 12000 abitanti, no? Questo a favore del comitato e della parrocchia.
    Credo altresì che bisogna lasciare più spazio alla festa religiosa che a quella civile, senza eliminare quest’ultima, ma ridimensionandola al massimo, perché non si perda (ma questo purtroppo già si è perso) il vero riferimento che è San Sabino, attraverso cui giungiamo a Cristo. Questo a favore di noi atripaldesi.

  3. uanimaropriatorio ha detto:

    la cultura del sospetto sta rovinando Atripalda.

  4. luciano ha detto:

    Ma se si fa una festa come una sagra, ma chi vuoi che viene ad Atripalda.

  5. Micciariello ha detto:

    Quella fiera delle bancarelle inutili la volete chiamare festa per il santo pAtrono?
    Ho dato anche dei soldi ma l’anno prossimo non ripeterò l’errore.

  6. Luca ha detto:

    Mi soffermerei sul significato di “offerta” che ognuno elargisce secondo le proprie convinzioni e le proprie possibilità! L’offerta è utile per la parte pagana della festa del Santo: luminarie, cantanti orchestra…. Non capisco l’intervento del Parroco che dovrebbe preoccuparsi di porsi nel modo più consono possibile nei confronti della comunità e che , al contrario, entra nel discorso delle offerte! Don Enzo può essere un parroco di paesini piccolissimi ma non ha la capacità , anche per l’età, di organizzare e saper far convivere nel modo più affabile possibile i cittadini di una comunità eterogenea e grande come Atripalda! Poteva risparmiarsi le lamentele non appropriate!

  7. lupone ha detto:

    l’ultima festa di San Sabino sarà ricordata per il nulla assoluto.
    secondo il comitato mettere 4 luci in piazza e riempirla di bancarelle è una festa?
    il popolo fa bene a non dare soldi, se questo è il risultato.
    Va detta una cosa: ad Atripalda siamo sfortunati, sia con l’amministrazione che con le feste patronali.
    Sfortunati e condannati alla mediocrità

  8. atripaldesedoc ha detto:

    Sarà pur vero e quindi da accettare le critiche, ma bisogna pur mettersi nei panni dei componenti del comitato, date le esigue risorse economiche di meglio non potevano fare ed a questo punto si faccia solo la processione è possibilmente evitare le offerte in danaro. San Sabino come gli altri Santi non mangiano e portano non portano spese. Un’altra disgrazia pr noi atripaldesi è che il commercio sta quasi tutto in mano ai “forastieri” che delle nostre tradizioni se ne fottono, pensano soltanto al loro mercimonio. E’ noi imperterriti continuiamo a spendere in codeste attività. Se magari il Comitato, non violando alcuna Legge sulla privacy volessero rendere pubblico la specifica dei contributi, faremo cosa gradita agli Atripaldesi!!!

  9. carosone ha detto:

    Lupone carissimo, questa volta ti presenti senza il “70” ormai tutti ti conosciamo sei diventato famoso per il trasferimento del mercato e quotidianamente critichi tutti, e tutto ti va male. Hai criticato la vecchia amministrazione e sei stato un leader della nuova però anche questa non ti ha accontentato.. Ma visto che sei in pensione, e hai tutto il tempo libero puoi dedicarti sia ala politica che al culto. Ti consiglio , proponiti per le prossime elezioni a Sindaco e come membro in Comitati organizzativi culturali e religiosi. Almeno potrai dire che pur non essendo un “Atripaldese Doc ” hai rimasto ad Atripalda ” Città di Storia ” un buon ricordo.

  10. gerardo ha detto:

    è sbagliato esonerare dalle responsabilità i componenti del comitato.
    Sono loro i principali responsabili, ed è giusto che vengano criticati.
    Quella bancarellata in piazza oltraggia il buon gusto, la storia commerciale di Atripalda e la pazienza degli Atripaldesi.
    Una sola domanda: ma il subcomandante dei vigili non ha notato che erano in larga parte abusivi e non rilasciavano scontrini?
    eppure era schierato in piazza

  11. Nappo Carmela ha detto:

    certo che è calata la festa se fanno venire i soliti cantanti come eugenio bennato. devono cambia il comitato, devno fare venire cantanti non venuti mai qui prima e poi è nutile che si lamenta don enzo, non serve a niente ciao

  12. Il Coordinatore ha detto:

    Per Gerardo: Carissimo Gerardo, si vede che non sei aggiornato per quanto riguarda l’organizzazione delle feste. Il Comitato Festa per ogni prestazione d’opera (installazione luminarie, fuochi pirotecnici, spettacoli musicali e gare sportive) è corresponsabile insieme a queste persone. Quest’anno con il divieto sulla piazza il Comitato è diventato corresponsabile anche per lo scarico della strumentazione per eventuali danni alla pavimentazione e ogni autocarro che hai visto circolare lungo l’area pedonale aveva un Pass, rilasciato a nome del Coordinatore e del proprietario del veicolo. Per chiudere il cerchio ti informo che il giorno 15 settembre sono dovuto intervenire facendo rimuovere tutte le sedie messe a disposizione dal Comune perché un cittadino ha detto che non erano a norma. Quindi analizza tu, la nostra responsabilità che ognuno di noi si assume entrando a far parte di un comitato festa. In merito alle bancarelle ti devo replicare dicendo che forse non sei di Atripalda. Le bancarelle fino a qualche tempo fa sono state sempre collocate in Piazza, lo spostamento si è avuto a seguito della ristrutturazione della stessa. Oggi sono ritornate con una pianificazione di collocamento, (VEDI ARTICOLO FESTA DI SANT’ANTONIO). Ognuno di loro ha occupato uno spazio assegnato dai Vigli Urbani. Quindi non possiamo parlare di abusivi, personalmente ho assistito la fase di assegnazione dei posteggi. L’ultima parte a cui facevi riferimento a mio avviso tocca ad un altro organo competente.

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