Ritorno nella Biblioteca comunale per la dottoressa Assunta Di Fiandra
Pubblicato in data: 30/6/2014 alle ore:11:26 • Categoria: Cultura •Il sindaco Paolo Spagnuolo e il consigliere delegato alla cultura Lello Barbarisi salutano con grande soddisfazione il “rientro” nella Biblioteca Comunale, sia pur con un contratto di consulenza, della dottoressa Assunta Di Fiandra.
Un atto fortemente voluto, poiché, e’ innegabile la passione la costanza e l’impegno profuso dalla Di Fiandra, durante gli anni in cui ha retto le sorti della biblioteca. Questa amministrazione, crede nella cultura e per questo punta sulla biblioteca investendo risorse per implementarla, affinché non sia solo il posto per trovare libri, che non offra solo lo spazio e il silenzio per leggerli, ma che ritorni ad essere un nuovo punto di riferimento come luogo incontro e di scambio culturale. Un luogo dove organizzare eventi, dotato delle nuove apparecchiature multimediali e tecnologiche. La Biblioteca Comunale di Atripalda che proprio quest’anno festeggia i quaranta anni dalla sua istituzione (legge 49 della Regione Campania che disciplinava la costituzione,l’ampliamento, e il completamento di biblioteche pubbliche di enti locali), possiede un patrimonio di tutto rispetto che deve essere tutelato; l’esperienza della Di Fiandra e il lavoro quotidiano di tutti gli impiegati faranno della struttura un vanto per tutta la comunità atripaldese.
Comunicato stampa di Palazzo di città
con lei si che si rispettava il silenzio…
Se avete fatto rientrare la De Fiandra, fate rientrare anche per tutti gli altri dipendenti messi a riposo.
Avendo cominciato a frequentare la biblioteca comunale di recente, ma in maniera assidua, ho potuto apprezzarne il valore come luogo di studio e, perchè no, di aggregazione per i giovani studenti della nostra cittadina.
Tuttavia, proprio l’utilizzazione che ne viene fatta dagli studenti atripaldesi, mi fa ritenere che sarebbe opportuna una rivisitazione degli orari di apertura, magari non dal punto di vita quantitativo, ma sicuramente dal punto di vista dell’organizzazione.
Ad esempio, mi pare inutile che la mattina si osservi l’apertura fino alle 14, se dalle 13 in poi la biblioteca rimane deserta, considerata la scontata esigenza degli utenti di approvvigionarsi di carboidrati per avere l’energia per sostenere un nuovo pomeriggio di studio.
Così come appare irragionevole l’orario pomeridiano di chiusura alle 19, quando, soprattutto con l’allungarsi delle giornate, si potrebbe guadagnare almeno un’altra ora di studio (per chi ne ha voglia, ovviamente!). D’altro canto ho esperienza di biblioteche (certo, in contesti diversi) che fanno orario continuato dalla mattina fino alla sera, ben oltre le 20.
Ora, è chiaro che non si possono pretendere dai dipendenti comunali orari del genere, però non farebbe male una riorganizzazione (magari anche attraverso una più efficiente turnazione degli addetti) che renda il servizio maggiormente efficiente per l’utenza, perché è a ciò che, in definitiva, un servizio pubblico deve tendere.
Quindi ritengo che un piccolo sforzo nella direzione di una razionalizzazione degli orari di apertura possa essere già un grosso passo in avanti nella valorizzazione di quella che rappresenta una fondamentale istituzione della nostra Atripalda, proprio perché preposta a coadiuvare l’acculturamento delle giovani generazioni.
Lascio questo commento ad uso e consumo di chi voglia davvero impegnarsi per migliorare l’offerta di servizi a favore dei giovani.
Non ricordo particolari e straordinarie attività, tali da motivarne la richiamata in servizio.
Ma lo fa a titolo gratuito?
ma fate entrare i giovani meritevoli di Atripalda
nn basta tutto quello che guadagnano….la pensione…anke il richiamo in servizio….
ma i giovani quando lavoreranno!!!!!!
carrissimo a voglia di stare disoccupati a vita vanno avanti chi è piu anziano e raccomandato eh eh eh h h eh ciao a gio