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Puc, solo quattro comuni dell’area vasta rispondono all’appello di Tuccia. Il progettista Castiello ne illustra i punti cardini. FOTO

Pubblicato in data: 20/9/2014 alle ore:06:00 • Categoria: Attualità, Comune

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Solo quattro comuni dell’area vasta Città di Abellinum rispondono al Comune del Sabato per discutere sul preliminare del Piano Urbanistico di Atripalda.
Presso la sala giunta di palazzo di città, l’assessore all’Urbanistica, il vicesindaco Luigi Tuccia, affiancato dal progettista, l’architetto beneventano Pio Castiello, ha illustrato ieri mattina ai rappresentanti dei comuni del sistema Città di Abellinum il preliminare del Puc rispetto al contesto territoriale, deliberato dalla Giunta Comunale.
Assente la Provincia di Avellino, all’appello hanno risposto solo il comune di Mercogliano con l’assessore Modestino Gesualdo, il dirigente Giovanni Iannaccone per il comune di Avellino, quello di Grottolella con l’assessore Paolo Nittolo ed infine Cristina Cucciniello per Montefredane. Dieci i comuni chiamati al confronto ma assenti oltre l’Ente Provincia anche Monterforte Irpino, Manocalzati, Prata P.U., Pratola Serra e Capriglia. “Un primo incontro per i comuni rientranti nel sistema dell’area vasta città di Abellinum – spiega il vicesindaco Pd con delega all’Urbanistica, Luigi Tucciama non tutti hanno capito l’importanza del confronto e della concertazione. Uno degli step per arrivare all’approvazione definitiva del Puc. Una necessità di concertarsi e confrontarsi con gli altri enti per due motivi: sia perché ci sono già dei progetti in itinere nati con gli accordi di reciprocità e perché è avviata anche la fase di ascolto dei cittadini, partiti ed associazioni. Il Puc è affidato al progettista Castiello e si richiama al Ptcp provinciale. Una necessità di confronto perché ci sono delle fasi di progettazione da realizzare insieme come quella sulla mobilità, interna ed esterna, ed il collegamento con l’alta velocità di Pellizzano. Salerno sta facendo la linea metropolitana leggera che arriverà fino a Fisciano. Poiché noi abbiamo la linea ferroviaria fino a Mercato San Severino, perché non far diventare tutto un unico collegamento? C’è poi l’accordo condiviso con Mercogliano che punta a richiamare i turisti che si recano a Montevergine per poterli veicolare anche nell’area vasta di Abellinum. Mentre con Montefredane abbiamo discusso sull’ubicazione della zona Asi, sulle problematiche relative all’inquinamento per arrivare alla bonifica dell’Isochimica e dello Stir“.
Per rilanciare lo sviluppo nel cuore della città fondamentale è superare il vincolo posto dalla Soprintendenza ad oltre 14 ettari di terreno per la presenza dell’Antica Abellinum. “Sull’area a vincolo archeologico – conclude Tuccia – puntiamo ad applicare una perequazione. Cioè ai terreni vincolati daremo un valore come indice volumetrico non realizzabile in loco. Indice che potrà essere trasferito in altra area comunale cedendo in cambio il terreno vincolato al Comune che a sua volta lo cederà alla Soprintendenza che potrà continuare gli scavi. Punteremo infine anche sul terziario e del commerciale che vorremmo far sviluppare lungo l’asse della variante che collega Atripalda con Avellino. Qui ci sono delle perplessità sulla fascia di rispetto del fiume Sabato e torrente Fenestrelle e ci dovremo confrontare con la Provincia. Sono stati invitati ma in questo momento capisco l’assenza visto l’imminente voto di inizio ottobre. Non capisco l’assenza degli alti comuni“.
puc-2Migliorare la qualità urbana è l’idea alla base della stesura del Puc, secondo il progettista architetto Pio Castiello a capo di un team di progettisti, che ne illustra i punti cardini: “Oggi gli strumenti urbanistici, a differenza del passato, devono fare necessariamente i conti con la realtà attuale, dove lo sviluppo non è più strettamente crescente e costante. Ci troviamo in un momento diverso dove non è solo la crisi economica ad averci cambiato la vita. Oggi abbiamo assolto abbastanza alla questione abitativa, la casa c’è. Secondo abbiamo assolto abbastanza alla quantità. Da questo punto di vista le cose non mancano. Manca evidentemente la qualità urbana, del vivere la città, dei rapporti. E’ qui che il piano di Atripalda è finalizzato. Il Puc è quindi finalizzato ad un miglioramento qualitativo delle relazioni urbane ed interurbane di Atripalda. Puntiamo a qualcosa, nel corso degli anni, che attraverso l’applicazione di questo Puc che porti per primo ad una città molto più facilitata, smart city. Secondo bisogna vivere bene, cioè avere la possibilità di parcheggiare, avendo la possibilità di avere accesso senza dover girare tutta la città e ritrovarsi in una piazza che non è una piazza, dove si trova un fabbricato tutto colorato diversamente. Migliorare la qualità urbana. La città deve essere facile e raggiungibile e quindi deve essere evidentemente migliore. E questa qualità urbana la si raggiunge attraverso la riqualificazione degli spazi pubblici. Nostro fondamento è la riqualificazione di tutti gli spazi pubblici. Terza cosa inoltre è la valorizzazione, intesa nel senso moderno del termine, ovvero sostenibile di quelle che sono le nostre caratteristiche ed i nostri valori esistenti. Abbiamo necessità prima di valorizzare il campo aperto che ci rimane, la campagna danneggiata, stuprata nel tempo. Secondo abbiamo necessità di dare un senso al rapporto con la città di Avellino che oggi è un senso marginale: non c’è nessuna cosa che lega Avellino ed Atripalda se non un ponte ed un po’ di degrado e da marginalità urbane. Il nostro primo obiettivo sarà di essere in relazione con Avellino. Qualità di spazi e qualità di relazioni per avere un rapporto più incisivo con Avellino sotto il profilo urbanistico ed architettonico. Terzo obiettivo infine è valorizzare una volta per tutte Abellinum, realizzando un parco archeologico urbano. Dopo di che faremo in modo che Abellinum destinata a parco archeologico urbano possa avere una potenzialità espressa in un altro costo. Ragionando in questi termini avremo il Parco urbano di Abellinum, quindi la Soprintendenza i cittadini potranno valorizzare bene questo parco e dare come compenso urbanistico, una sorta di compensazione, avere una quota in base ad un valore. Facciamo l’esempio del matrimonio: accanto al tavolo degli sposi c’è quello dei testimoni che avranno una bomboniera. Da ultimo ci sarà un amico che mangerà più in fondo alla sala ed avrà un’altra bomboniera. Tutti e due hanno partecipato al matrimonio, tutte e due hanno avuto la bomboniera però tutto e due hanno avuto cose diverse. Questa è la perequazione. Nel caso nostro inseriremo nel regime perequativo che andremo a studiare, non si procede all’esproprio ma si procede ad un compenso urbanistico che valuteremo se sarà accettato. Questo è il concetto che Atripalda intende affermare, quello di compensazione“.
puc3Sul centro storico invece: “Queste cose li ho tralasciate volutamente perché come si fa a non aver rispetto per la memoria e di tutto l’insieme urbano”. Sul fiume Sabato “non è il Puc che lo risolverà il problema, ma evidentemente il Puc vorrebbe avere una rinaturalizzazione del corso d’acqua che attraversa la città“.
Infine sulla questione nucleo industriale: “Pianodardine è finita. Non ci sarà più possibilità di costruire altre cose lì perché l’Autorità di bacino ha inserito Pianodardine nelle aree agrarie a rischio inondazione idraulica. Non so a torto o a ragione. Quindi la questione ambientale è stata risolta in maniera laterale. Il Piano nostro farà i conti con questa decisione a carattere ambientale che viene prima di tutto in quanto parla di un pericolo e sul pericolo non si negozia“.
Infine sull’Urban Center: “grazie all’ottimo assessora Tuccia, vera anima di questo piano. Dovrà essere di persone, soggetti ed associazioni che partecipando a questa ipotesi di pianificazione abbiano la possibilità di affrontare questa tematica“.
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Una risposta a “Puc, solo quattro comuni dell’area vasta rispondono all’appello di Tuccia. Il progettista Castiello ne illustra i punti cardini. FOTO”

  1. Lina ha detto:

    Bravo Gigino. Peró so dieci anni che stai co set carte mmano

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