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Convegno sui lavori alla Basilica Paleocristiana, il sovrintendente Campanelli: «Atripalda comunità che ha a cuore il suo passato». Spagnuolo e Barbarisi: «tassello di un mosaico per rilanciare l’economia turistica cittadina». FOTO

Pubblicato in data: 24/1/2015 alle ore:07:00 • Categoria: Comune, Cultura

Basilica Paleocristiana, convegno1«Questi antichi reperti non sono di proprietà dello stato ma dei  cittadini che li vivono e se ne assumono la responsabilità. Fa piacere essere qui ad Atripalda dove si mostra ancora interesse per antiche basiliche. Una comunità di persone che hanno a cuore del proprio passato e si stanno dando da fare per capire qualcosa che li riguarda e che non riguarda lo Stato». A parlare  è la Sovrintendente per i Beni Archeologici di Av, Bn, Ce e Sa, dottoressa Adele Campanelli intervenuta ad Atripalda ad tavola rotonda organizzata tra Comune e Ministero dei Beni culturali per presentare l’ultimazione dei lavori della Basilica Paleocristiana riportata alla luce in vicolo San Giovanniello, nel centro storico. La Basilica Paleocristiana di Atripalda, da Sant’Ippolisto a San Sabino” è stato il titolo del convegno svoltosi presso la Sala Consiliare del Comune.
La Campanelli paragona la tutela dei reperti archeologici alla cura che si deve avere per una nonna in famiglia «mantenere nel centro un resto archeologico così difficile ed enigmatico è come avere una nonna in casa, che dà autorevolezza, che va curata e che non si può lasciare sola. Assumendosene la responsabilità Altrimenti poi inizierà l’abbandono. Una testimonianza per spiegare ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo. E’ una monito educativo. Cose che hanno attraversato la storia e che vanno prima conosciute e poi conservate. Vi è un interesse educativo alla conservazione del passato che dobbiamo consegnare ai nostri giovani che ne sappiano sfruttare le opportunità. Le cose si mantengono sempre e non solo quando come nazione avremo i soldi. Perciò il mio appello è alla comunità locale ad essere responsabile, consapevole ed orgogliosa ed ai politici che riescano a trasformare questa cosa in esperienza in maniera tale che possa diventare più efficace ancora».
Basilica Paleocristiana, convegno4In apertura i saluti del sindaco Paolo Spagnuolo: «Un ringraziamento va al delegato Barbarisi che ha curato con passione quotidiana questa ristrutturazione e l’architetto Sessa che ha seguito i lavori con la stessa passione. Questo restauro rappresenta ciò che è l’idea di città dell’attuale amministrazione. Veniamo accusati di non avere un’idea, ma invece l’abbiamo ben presente. Siamo una città a vocazione commerciale, ma il commercio non lo si valorizza attraverso una tantum ma attraverso la valorizzazione del patrimonio storico ed archeologico cittadino. Ed una volta che andrà a regime sarà in grado di creare un’economia turistica. Abbiamo iniziato a creare questo mosaico con l’acquisizione di Palazzo Caracciolo. Anche qui ci sino state delle critiche, se lo si vede come un rudere. Ma se lo si inserisce come un tassello di quel mosaico che vede la basilica paleocristiana, il parco archeologico ed altri insediamenti sicuramente acquisirà una certa valenza. Crediamo che la cultura generata dal nostro paese possa rappresentare una componente importante del nostro prodotto interno lordo. Una cosa che i nostri governanti nazionali non hanno ancora compreso che serve per dare anche un prospettiva occupazionale ai più giovani. Ad Atripalda stiamo andando in controtendenza. Ad Atripalda manca però un pezzo importante: il parco archeologico di Abellinum. Ci sono state due sentenze del Tar paradossali pochi giorni fa, emesse a seguito del decreto di esproprio impugnato. Una contro l’altra perché mentre una legittima l’esproprio dei un terreno della Civita, la seconda sentenza invece riconosce solo il possesso. Due sentenze che vanno salutate con favore. Oggi possiamo affermare che il possesso del parco archeologico è della Soprintendenza. Possiamo dire che quel parco ritornerà nella disponibilità della comunità atripaldese».
Basilica Paleocristiana, convegno2Dopo i saluti del primo cittadino gli interventi  del professor Giuseppe Muollo su “La cristianizzazione nella Valle del Sabato” e l’importanza dello Specus Martyrum della chiesa madre, luogo dove venivano seppelliti i primi martiri cristiani «Atripalda è una miniera, un logo sacro. Non è da tutti i paesi italiani avere una storia bimillenaria ancora ben conservata», poi il professor Gennaro Passaro che ha relazionato sui santi di Abellinati nella fede e nella storia per il quale la guerra di campanilismo tra Atripalda e Canosa di Puglia per il Santo Patrono non esiste in quanto «ci sono due San Sabino, uno di Atripalda e uno di Canosa».
Sia la dottoressa Maria Fariello, responsabile provinciale della Soprintendenza di Avellino e l’architetto Matteo Sessa si sono invece soffermati sugli interventi effettuati per riportare alla luce “La Basilica Paleocristiana di Atripalda”: «2 milioni e 217 mila euro spesi per il restauro anche del parco archeologico dove si è proceduti al recupero degli affreschi».
A moderare i numerosi interventi Gerardo Troncone, presidente dell’associazione “Irpinia Ritrovata”: «Atripalda ha il più grande patrimonio epigrafico al mondo di qualità ed entità che neanche Roma possiede. E’ una città che ha ancora tanto da raccontarci e nessuno immaginava finora che avesse una basilica paleocristiana paragonabile a quella di Gerusalemme e Gerasa (Siria). Ringrazio Barbarisi che ha trasportato questa comune passione all’interno dell’Amministrazione. In questi pochi anni Atripalda ha fatto tanti passi in avanti. Forse non tutti si capiranno ora ma nel futuro».

Basilica Paleocristiana, visione in 3DL’architetto Alessia Crasto ha illustrato invece un’ipotesi ricostruttiva della basilica (foto). Un modello tridimensionale per una visita virtuale all’edificio di culto ubicato a Capo La Torre.
A concludere i lavori il delegato alla Cultura e Lavori Pubblici, Lello Barbarisi: «Un lavoro eccellente. L’attività che stiamo facendo è tantissima anche se non emerge. Stiamo mettendo in campo un’energia insolita tenendo conto dell’enorme ritardo che avevamo in questo settore. L’organizzazione di questo momento che vuole essere anche celebrativo è solo un pretesto perché la regione vera è che
Basilica Paleocristiana, convegno con Campanelli e Fariellohe volevamo portare un riflettore sul grande patrimonio di cui disponiamo. Già da tempo ne ero consapevole sulla grande importanza che Atripalda ha rivestito nel passato con Abellinum, forse i romani avevano capito bene 200 anni prima l’area vasta. Un patrimonio che via via vorremmo tassellare insieme e che possa essere in grado di generare turismo, promozione per un’economia che si fonda sul terziario. Una sensibilità presente nell’amministrazione anche con il mio predecessore Geppino Spagnuolo. E anche con le ristrettezze economiche siamo riusciti ad illuminare il fossato. Poi a riqualificare l’area intorno. Una piccola riqualificazione con una secondo ingresso che è un affaccio sulla basilica. La nostra speranza è che ci sia la possibilità per dare luce ad un secondo lotto e di vederlo finanziato che prevede anche la valorizzazione della tomba a camera che è un altro importante monumento di cui si sa oltre il confine regionale. Ci consentirebbe di iniziare a raccontare una storia diversa (400 e 550 a.C). Attività insieme con il delegato Pascarosa, questo significa che quando ci sono attività vorremo che poi chi arrivasse dopo seguisse questo filone. La Dogana è ora salva dalla dismissione entrando a far parte del Polo Museale Campano.  E spero che ci possa rientrare anche il parco Abellinum domani. Sull’esproprio una vicenda che ha ormai 40 anni: quasi il terzo esproprio annullato. Leggendo le carte, la famiglia si è opposta all’esproprio con due distinti ricorsi al Tar. Per uno il Tribunale Amministrativo con sentenza lo congela con il possesso, con un’altra sentenza invece legittima Basilica Capo La Torrel’esproprio. A lavori conclusi si potrà chiedere il dissequestro dell’area riportandoci qualche evento lì come la Passione di Cristo o il presepe vivente. Che sono eventi che creano interesse ed attenzione. Vorremo parlare di una storia bellissima anche di Palazzo Caracciolo, che abbiamo acquisito a patrimonio all’unanimità del Consiglio comunale: la città ha detto di sì anche se qualcuno poi lo ha visto come un cattivo affare. Purtroppo ad oggi non siamo riusciti a metterlo in sicurezza in tempo breve avendo legato la messa in sicurezza agli oneri di urbanizzazione. Ma visto che sono stati ritirati meno permessi a costruire, la prossima cosa da fare è di sganciarlo dagli oneri di urbanizzazione per metterlo in sicurezza cercando di acquisire anche l’ulteriore 4% che ci manca per poi portarlo a finanziamento. L’obiettivo dell’amministrazione è di mettere insieme un pezzo alla volta, mettendo in rete il patrimonio che abbiamo. Con le scuole l’anno scorso abbiamo presentato un progetto di conoscenza del territorio, ma purtroppo è scomparso da poco il dirigente Elio Parziale. Sarebbe interessante ripetere un secondo step. Dobbiamo fare in modo che la nonna di cui parlava la sovrintendente diventi immortale, con un impegno serio e costante. Una sfida ed un impegno della città. Questo è quello che speriamo di trovare, le soddisfazioni del lavoro che stiamo facendo e ringrazio chi ci può esserci  di aiuto, come la Soprintendenza».
Basilica Paleocristina, convegno3

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2 risposte a “Convegno sui lavori alla Basilica Paleocristiana, il sovrintendente Campanelli: «Atripalda comunità che ha a cuore il suo passato». Spagnuolo e Barbarisi: «tassello di un mosaico per rilanciare l’economia turistica cittadina». FOTO”

  1. giovane del luogo ha detto:

    quilli so resti di -roma in mano al re(quando era grande voglio dire)

  2. luca ha detto:

    Questi si pensino e sta a Pompei.

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