Blitz al Comune, si apre la settimana degli interrogatori in Questura. Oggi saranno ascoltati il sindaco Spagnuolo con i funzionari Curto e De Giuseppe. FOTO
Pubblicato in data: 16/2/2015 alle ore:08:00 • Categoria: Comune, Cronaca •Si apre oggi la settimana degli interrogatori in Questura sull’inchiesta che si è abbattuta tra le stanze del Comune e che vede quattro dipendenti accusati di aver gonfiato a dismisura la voce “indennità chilometriche” delle proprie buste paga per tranne indebiti vantaggi.
Questa mattina sono stati convocati negli Uffici di via Palatucci, come persone informate sui fatti, il sindaco Paolo Spagnuolo, il segretario generale dottoressa Clara Curto ed il responsabile del servizio economico-finanziario nonché capo del personale al Comune, dottor Paolo De Giuseppe.
Proprio i tre, unitamente al responsabile del settore Tributi e Polizia municipale, dottor Enrico Reppucci, sabato 7 febbraio avevano varcato le porte della Questura di Avellino per presentare denuncia verso i quattro dipendenti infedeli dando il via all’inchiesta.
Saranno interrogati dagli agenti della Squadra Mobile, guidata dal dottor Marcello Castello, a cui è stato delegato il compito dalla Procura della Repubblica, con il procedimento affidato al Pubblico ministero Fabio Massimo Del Mauro.
Un passaggio necessario quello di oggi in vista dell’altro appuntamento importante, quello di giovedì 19 febbraio, quando i quattro dipendenti comunali, accompagnati dai propri legali, si dovranno difendere dall’accusa di truffa aggravata in concorso e continuata nel tempo a danno dell’ente pubblico. Due dei quattro, il martedì prima che scattasse il blitz di giovedì 12, si erano recati presso la locale stazione dei carabinieri per autodenunciarsi e rilasciare dichiarazioni spontanee.
L’ipotesi investigativa su cui si lavora è che i quattro avrebbero utilizzato le indennità chilometriche, percepite indebitamente, per “pagarsi” la cessione del quinto dello stipendio. Uno stratagemma studiato e collaudato nel tempo che, attraverso delle poste di giro, faceva in modo che l’importo netto che emergeva dallo statino della busta paga risultasse sempre lo stesso mentre poi la voce “indennità chilometriche”, appositamente gonfiata con fondi ad hoc, anche oltre 500 euro mensili, somme che non avevano alla base un provvedimento autorizzativo, venisse poi girata per coprire la rata che ogni mese veniva trattenuta dallo stipendio per il pagamento del finanziamento. Un espediente che è andato avanti per molti anni visto che l’importo netto della busta paga restava sempre quello spettante, in modo da non destare sospetti.
Su questo e altri punti, dagli interrogatori di giovedì prossimo, si attende di conoscere la verità dai quattro dipendenti.
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