Dal sottosuolo di piazza Garibaldi riaffiora un altro pezzo della storia della città, FOTO
Pubblicato in data: 9/7/2015 alle ore:08:07 • Categoria: Attualità •Dal sottosuolo di piazza Garibaldi riaffiora un altro pezzo della storia della città. Durante l’esecuzione dei lavori di scavo per la cablatura del centro storico da parte della Telecom sono venuti alla luce una soglia, lastrone di marmo, e tratti di muri in più zone. Reperti affioranti collocati a 50 centimetri di profondità. Il rinvenimento è a pochi metri di distanza dalla necropoli di piazza Garibaldi dove già da anni è stata portata alla luce un antico cimitero con basilica paleocristiana scoperta in vicolo San Giovanniello nel 2013.
«Tutta l’area del centro storico è indiziata dal punto di vista archeologico – spiega la dottoressa Maria Fariello, direttrice dell’Ufficio Archeologico di Avellino della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta – e insieme ad Abellinum e ad altri rinvenimenti dimostra la valenza storica della città».
Il capocantiere ha così informato subito la Soprintendenza. Sul posto immediatamente sono giunti gli esperti dell’Ente di tutela del patrimonio con l’archeologa Natascia Pizzano.
Circoscritta l’area sono stati effettuati rilievi grafici e fotografici, con la misurazione dei reperti per la successiva catalogazione e archiviazione in modo da raccogliere quante più informazioni utili per la datazione dei ritrovamenti che saranno poi successivamente ricoperti.
I lavori di cablaggio per l’installazione della fibra ottica nel cuore pulsante della città proseguiranno ma con l’assistenza ed il controllo da parte della Soprintendenza per scongiurare che i reperti custoditi nel sottosuolo vengano rovinati o distrutti.
«Una scoperta importante che attesta ulteriormente l’importanza archeologica di Atripalda – conclude il delegato alla Cultura e ai Lavori Pubblici, Lello Barbarisi -. Si tratta dei lavori di attraversamento della fibra ottica nel centro storico. L’area dei lavori è vincolata dalla Soprintendenza, non a caso a pochi passi c’è la basilica paleocristiana, per cui è fatto obbligo a chiunque vi esegua lavori chiedere alla Soprintendenza sia il nulla osta per l’esecuzione con l’assegnazione di un archeologo con il compito di vigilare sull’integrità degli scavi. Nel corso degli scavi gli operai si sono impattati in reperti che saranno ora analizzati e catalogati sulla natura e l’importanza. C’è tutta una valutazione in corso che farà la Soprintendenza sul luogo con proprio personale ma vista la vicinanza della necropoli paleocristiana potrebbe trattarsi di un basamenti marmorei posti a tumulo di evidenti sepolture. Dall’importanza del reperto la Soprintendenza stabilirà che tipo di intervento da farsi. I lavori proseguiranno ma l’impegno dell’Amministrazione comunale sarà di valorizzare il patrimonio archeologico e di fare emergere quello che può ancora emergere».
Lascia un commento