Lo zio di Marcello, Giulio Urciuoli: “Il sistema deve cambiare, si tagli sulle Ambasciate perché sono soldi sprecati”
Pubblicato in data: 23/9/2015 alle ore:07:00 • Categoria: Politica •«Sia chiarito il ruolo delle Ambasciate in generale perché ci sono funzionari e ambasciatori che, a quanto pare, hanno solo un ruolo di immagine, ora estremamente negativa», queste le parole dello zio di Marcello Cucciniello, Giulio Urcioli all’indomani dell’interrogazione presentata dal parlamentare irpino Carlo Sibilia del M5S. «Basta pensare la percezione che in America hanno dell’Italia quale Paese da terzo mondo, corrotto, con un sistema non funzionante. Ho sempre fatto politica attiva vengo da linee rosse della politica, ma vedo che oggi è anche peggio almeno prima c’era un ideale, ora non siamo neanche rappresentati». Forte il rancore verso le Istituzioni italiane in Thailandia da parte di Giulio Urciuoli, insegnante a Prato ma molto attivo politicamente nel suo paese d’origine. A Manocalzati ricopre, infatti, il ruolo di segretario del Partito Democratico nonché di consigliere comunale e membro del Cda del Consorzio Servizi Sociali A5. «Sono arrabbiato per quello che mi è successo, è il sistema che deve cambiare per questo, da parte mia c’è stato sempre impegno, ma penso che ogni cittadino debba partecipare».
«Valentina Paris si è interessata del caso nei giorni in cui ero sull’isola ed è venuta a parlare con me al mio rientro. Lei era in contatto con il dottor Sereni, che non ho mai né visto né sentito al telefono nemmeno nei due giorni in cui sono venuto personalmente all’Ambasciata. Ho incontrato, una volta soltanto, il dottor Greco che ha fatto spallucce delle mie richieste limitandosi a mettere i timbri sui documenti l’ultimo giorno. Mentre io cercavo di trovare mio nipote per riportalo a casa non ho avuto il supporto di nessuno se non dell’agenzia e dell’interprete privato che io stesso ho provveduto a reperire sul posto».
Apprendendo lo stato dei fatti raccontato da Urciuoli il deputato irpino Carlo Sibilia ha posto interrogazione scritta per appurare il modus operandi dei funzionari dell’Ambasciata Italiana in Thailandia: «Neanche l’intervento di un onorevole hanno ascoltato – prosegue -. Visto che si parla tanto di Spending Review si potrebbe tagliare la spesa almeno del 50% rispetto alle circa 300 Ambasciate presenti nel mondo con un miliardo di euro l’anno di costi, tanto è evidente che fanno poco o nulla, dato che quando io sono entrato in quegli uffici erano le ore 13 e in quel momento hanno acceso le luci. Mi chiedo i funzionari quale compito svolgano se quando occorre supporto sono totalmente assenti». Situazione che si collega alla vicenda dei Marò italiani in India: «anche lì non fanno nulla, scriverò all’Ambasciata Italiana in India perché penso che ci siano interessi privati che superano quelli pubblici. Non possiamo più sopportare va denunciato tutto». Infine aggiunge: «Non abbiamo chiesto nulla, né non vogliamo nulla se ci saranno mai dei soldi andranno in beneficenza, abbiamo avuto la vicinanza di tante persone e questo basta».
fanno schifo, questa è la verità.
Nemmeno una telefonata a Giulio sono riusciti a fare.
Andrebbero licenziati per palese inadeguatezza rispetto al ruolo affidato “sulla carta” alle ambasciate italiane.
Massima solidarietà alle famiglie Urciuoli e Cucciniello e nessuna pietà per questa gente che ruba lo stipendio ai contribuenti
Caro Giulio, questa è gente inutile, io le ambasciate, per quelle che servono, le chiuderei tutte.