Tentato suicidio, il maresciallo Sullutrone gli strappa il sacchetto di plastica dalla testa e lo rianima
Pubblicato in data: 9/2/2016 alle ore:10:41 • Categoria: Cronaca •Per un attimo ha creduto che fosse già morto ma poi ha sentito il battito del cuore e così d’istinto gli ha strappato il sacchetto dalla testa per rianimarlo. Parte da qui il racconto del maresciallo eroe di Atripalda, Giuseppe Sullutrone (foto di archivio), vicecomandante della locale stazione dei Carabinieri, che sabato scorso insieme ad un collega hanno salvato la vita ad 44enne del posto. Sarebbero bastati pochi istanti e il respiro dell’uomo si sarebbe fermato per sempre. Chiuso nella sua auto, A. C., queste le sue iniziali, sposato con due figli, disoccupato aveva deciso di farla finita infilando la testa in un sacchetto di plastica e sigillandola con del nastro adesivo. Il terzo tentato suicidio in meno di pochi mesi ad Atripalda, questa volta sembra per motivi economici.
Era ora di pranzo quando la moglie sabato scorso, insospettita dal mancato ritorno a casa del marito, ha allertato i carabinieri. Tutto è partito proprio con la denuncia della moglie. Così sono scattate immediatamente le ricerche. Gli uomini della Benemerita hanno iniziato ad acquisire delle informazioni utili e nel corso delle ricerche effettuate per le strade della cittadina del Sabato, si sono imbattuti nella sua auto parcheggiata in via San Lorenzo.
L’’uomo, a bordo di una Fiat Bravo, si era fermato in un’area di sosta ubicata di fronte al Centro Servizi alle Pmi. Qui si era infilato sulla testa un sacchetto di plastica sigillato con il nastro adesivo per tentarla di farla finita.
A salvarlo è stato proprio il provvidenziale arrivo dei Carabinieri della locale stazione che stavano compiendo un giro di perlustrazione. L’incredibile intuito del maresciallo Sullutrone gli ha infatti salvato la vita tirando fuori dall’abitacolo il 44enne per rianimarlo. Una volta estratta la testa dal sacchetto l’uomo non respirava. Sullutrone non ha esitato così a praticargli il massaggio cardiaco e poi la respirazione bocca a bocca. Solo allora, i polmoni hanno ricominciato ad inalare ossigeno. Subito dopo la corsa in ospedale a bordo di un’ambulanza del 118, dove l’uomo è stato finalmente dichiarato fuori pericolo per poi essere trasferito all’ospedale di Solofra per ulteriori accertamenti psichici. Alla base dell’insano gesto ci potrebbero essere motivi legati a difficoltà economiche.
Quello di sabato scorso è il terzo tentato suicidio registratosi in città in pochi mesi. Un uomo del centro storico, in via Sant’Ippolisto, lo scorso mese tentò di farla finita ingerendo acido muriatico. La sostanza caustica ingerita ha provocato severe lesioni viscerali. Prima ancora una giovane donna 36enne di via Appia nel mese di dicembre si lanciò dal bancone di casa dei suoi genitori. A salvarla dall’impatto violentissimo con il suolo, dopo un volo dal quinto piano, un furgoncino parcheggiato lungo il marciapiedi sottostante l’edificio, che fortunatamente attutì il duro colpo con l’asfalto. Per entrambi, che lottano tra la vita e la morte, fondamentale è stato il tempestivo intervento dei Carabinieri e del 118.
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