Incendio al centro autodemolizioni Urciuoli, mast’Antonio perdona l’autore del rogo e fa la conta dei danni: “ci risolleveremo anche stavolta”
Pubblicato in data: 14/7/2016 alle ore:18:13 • Categoria: Cronaca •E’ sconsolato, ma non si arrende. Dopo il riconoscimento dell’autore del rogo, che due giorni fa ha distrutto il suo deposito, Antonio Urciuoli fa la conta degli ingenti danni subiti. “Chi ha causato tutto questo, lo conosco. E’ una brava persona, mi dispiace veramente – dichiara ai microfoni di Telenostra -. Stamattina era qui in lacrime a scusarsi. Ma pure lui h commesso un errore: se avesse avvertito subito i pompieri e noi, forse tutto questo si sarebbe potuto evitare. Invece se ne andato”. Quasi perdona l’autore dell’incendio che ha distrutto centinaia di vetture ammassate nel deposito. L’uomo nel suo fondo agricolo a ridosso del deposito ha acceso le stoppie e cumuli di foglie del suo noccioleto dai quali si sono sprigionate poi le fiamme che martedì sera hanno causato l’inferno nel deposito sulla Variante. Ma l’innesco è sfuggito al 47enne, un operaio residente a Mercogliano, che invece di chiedere aiuto e avvertire i vigili del fuoco è scappato via a bordo della sua auto. L’uomo è stato incastrato dalle telecamere della videosorveglianza in dotazione al deposito. In poche ore è stato così identificato e denunciato dai Carabinieri. L’uomo dovrà rispondere di incendio colposo e se i risultati dell’Arpac riveleranno l’inquinamento nella zona, anche di disastro colposo.
Nonostante la beffa subita. L’incendio, infatti, essendo colposo, non prevede il risarcimento da parte dell’assicurazione. Ma Antonio Urciuoli è uomo tenace, dalla dignità infinita. “Dieci anni fa – spiega – ci fu un incendio simile, anzi, peggiore. Poi ci siamo rialzati e abbiamo continuato. Ci siamo ripresi tre volte. Faremo lo stesso anche stavolta. Sarà dura, ma non molliamo di certo”. Rassicurazioni anche per i venti operai che lavoravano al deposito. Mast’Antonio è sicuro che il radicamento ottenuto sul territorio dalla sua attività, permetterà di preservare il loro lavoro: ” anche se forse dovremo ricorrere alla cassa integrazione per un periodo perché qui è tutto bloccato”.
L’area infatti, circa 27 mila quadrati, è stata in parte sottoposta a sequestro dalla Procura di Avellino.
Il figlio Daniele Urciuoli invece replica alle critiche subite e dichiara: ” la nostra è un’attività a norma. qusto lo dico ai miei vicini, che possono stare tranquilli”.
EVVIVA IL CAVALIERE SIETE GRANDE DOVRETE INGRANDIRVI ANCORA DI PIU’!