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Dissequestro Abellinum, la soddisfazione del Sindaco e del presidente della Pro Loco

Pubblicato in data: 11/11/2016 alle ore:08:30 • Categoria: Attualità

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«Prima i fatti! Il lavoro a testa bassa paga sempre». E’ soddisfatto il sindaco Paolo Spagnuolo il giorno dopo la notizia del dissequestro del parco archeologico di Abellinum operato dalla Procura della Repubblica che consentirà alla Soprintendenza a breve di poter riaprire gli scavi al pubblico.
«E’ una bella notizia. Come amministrazione comunale, attraverso l’interessamento quotidiano del nostro delegato alla Valorizzazione del Patrimonio culturale, Lello Barbarisi, conoscevamo da tempo l’arrivo della lieta novella – prosegue il primo cittadino che ha voluto postare questo commento sulla propria pagina di Facebook -. Un grazie di cuore alla Procura della Repubblica di Avellino che ha svolto nel migliore dei modi il suo lavoro, il sequestro non fu un male perché ha consentito di mantenere il parco intatto. Grazie al dottor Cesarano, alle sollecitazioni della Pro loco e di tutte le concittadine e i concittadini che hanno a cuore le origini e la storia della nostra città. Grazie ai progetti inseriti nell’Area Vasta questo sito diventerà il volano dello sviluppo turistico di Atripalda. A breve presenteremo pubblicamente tutti i progetti coordinati a quella relativo ad Abellinum».
L’Amministrazione Spagnuolo ha infatti già posto in essere uno studio di fattibilità per la messa a sistema dell’intero patrimonio dei beni culturali da rilanciare nell’ambito dell’Area Vasta. Un lavoro candidato ad essere finanziato da Fondi Europei che punta a valorizzare l’intero parco, circa 2500mila metri quadri estesi su 25 ettari tra mura di cinta perimetrali che racchiudono una domus gentilizia romana, il decumano, una struttura termale con calidarium e il forum.
Soddisfazione per il dissequestro arriva anche dalla Pro Loco atripaldese che lo scorso anno aveva dato il via ad una mobilitazione attraverso manifesti, striscione e raccolta di firme per rendere di nuovo fruibile il sito archeologico di via Manfredi, chiuso al pubblico da anni a seguito di un contenzioso civile e anche penale tra Soprintendenza, Procura e Comune (costituitosi parte civile per i danni) da una parte ed eredi Dello Iacono dall’altra, che stenta a trovare la parola fine.
«Siamo strafelici della riapertura degli scavi di Abellinum – commenta Lello Labate, presidente della locale Pro Loco -. Dopo cinque anni e mezzo l’area torna fruibile al pubblico. Prima del sequestro, come punto di accoglienza turistica, effettuavamo delle visite guidate all’interno del parco sia a scolaresche che ai turisti che passavano per la città. Ricordo che l’Unpli aveva inserito Abellinum all’interno di un percorso provinciale lungo la direttrice che va da Avella a Conza. Siamo stati tra i più attivi  già all’indomani del sequestro dell’area di concerto con l’Amministrazione dell’epoca organizzando un comitato pro Abellinum che metteva assieme l’Amministrazione e tutti coloro che aveva a cuore la riapertura del sito. Durante questi cinque anni e mezzo di chiusura al pubblico, avvenuta nel maggio del 2011, scrivemmo anche una lettera all’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di concerto anche con la Soprintendenza nella persona della dottoressa Maria Fariello, oggi in pensione. Con la nevicata del 2012 sono andati persi alcuni dipinti sulle pareti della domus, motivo per il quale la Soprintendenza  ha fatto causa ai Dello Iacono. Restiamo a  disposizione della Soprintendenza e dell’Amministrazione per dar vita una proficua collaborazione, come già fatto in passato, affinché Abellinum sia volano di sviluppo per Atripalda».

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2 risposte a “Dissequestro Abellinum, la soddisfazione del Sindaco e del presidente della Pro Loco”

  1. Culatello ha detto:

    Soddisfatti o rimborsati. Ah ah ah ah ah.

  2. Francesco ha detto:

    Un percorso da AVELLA a CONZA. Si puo’ sapere ad Atripalda cosa c’e’ veramente di interessante? Avella ha un anfiteatro veramente bello che sfrutta ogni estate. Piuttosto, perché l’Amministrazione non prende possesso della DOGANA DEI GRANI per farla fruire ai cittadini? Perché, i sei locali che si affacciano sulla piazza non vengono dati in gestione a circoli e associazioni ?

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