Buste paga gonfiate al Comune, prima udienza per i tre dipendenti rinviati a giudizio. Il quarto già condannato ricorre in Corte d’Appello
Pubblicato in data: 28/10/2017 alle ore:23:59 • Categoria: Cronaca •Al via il processo penale per tre dei quattro dipendenti del Comune di Atripalda coinvolti nell’inchiesta buste paga gonfiate condotta dalla Procura della Repubblica di Avellino mentre il quarto, condannato già a maggio scorso, ha presentato ricorso in Corte d’Appello.
Nella prima udienza, svoltasi l’altra mattina dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Avellino, dottor Giulio Argenio, si è aperto il dibattimento e sono stati ammessi i mezzi di prova e i testi. Dopo di che il giudice monocratico ha rinviato l’udienza al 25 maggio 2018 quando saranno ascoltati i primi quattro testi di lista del Pubblico ministero che ne ha chiesto l’esame. Saranno ascoltati i testi della accusa e la difesa e solo dopo l’esito si giungerà a sentenza.
Tre gli indagati (V. A. e I. L. difesi dall’avvocato Luca Penna; I. I. difesa dall’avvocato Giovanni Iacobelli). Per il Comune, costituitosi parte civile nel processo, presente l’avvocato Carmine Freda.
I tre sono stati ascoltati giorni fa anche dalla Procura Regionale della Corte dei Conti che ne chiede la condanna per danno erariale e responsabilità finanziaria.
Nell’udienza di maggio scorso invece uno dei quattro indagati, il dipendente W. I, difeso dall’avvocato Alfonso Maria Chieffo, che aveva optato per il rito abbreviato, è stato condannato a 2 anni e mesi 4 di reclusione. Inoltre condannato a rifondere il risarcimento del danno al Comune da liquidarsi in separato giudizio con un’immediata provvisionale di 7mila euro.
Lo stesso dipendente, che ha presentato ricorso in Corte d’Appello, ha rassegnato le dimissioni dal Comune a fine giugno per mettere uno stop alle illazioni e ai veleni della campagna elettorale.
I quattro sono accusati di essersi appropriati, dal dicembre 2009 al gennaio 2015, complessivamente di 170mila euro. Queste le somme contestate ai quattro dipendenti: per V.A. nel dicembre 2009 mille euro, nell’anno 2010 15.500 euro e dal 2011 al 2015 55.350,00 euro; per I. L. nel dicembre 2009 mille euro, nell’anno 2010 14.200 euro e dal 2011 al 2015 52.860,00 euro; per I. I. nel dicembre 2009 300 euro, nell’anno 2010 3.790 euro e dal 2011 al 2015 18.060,00 euro; infine per Walter Iannaccone dal 2013 al 2015 8.580,00 euro.
Un’indagine complessa quella condotta dalla Procura di Avellino, diretta dal dottor Rosario Cantelmo, con la Squadra Mobile della Questura di Avellino, guidata dall’allora capo dottor Marcello Castello, visto la mole di documentazione contabile sequestrata e visionata dagli investigatori.
Inchiesta partita alla fine di febbraio 2015 proprio dalla denuncia presentata in Questura dall’ex sindaco Paolo Spagnuolo.
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