“Il mercato del giovedì torni in piazza”, questo l’accorato appello emerso dal dibattito pubblico nella chiesa di San Nicola. FOTO
Pubblicato in data: 16/9/2018 alle ore:07:00 • Categoria: Attualità •Il mercato del giovedì torni al più presto in piazza e nel cuore della città nel rispetto della volontà emersa con il referendum consultivo del 2004. E’ questo l’accorato appello lanciato da associazioni e ambulanti nell’ambito del dibattito pubblico “Mercato e mercanti” promosso nella chiesa di San Nicola da Tolentino dalla Proloco Atripaldese e dal settimanale il Sabato.
A chiedere ad alta voce il ritorno della fiera settimanale del giovedì è stato Alberto Alvino, coordinatore del comitato “Pro mercato in Piazza” che ha ripercorso tutte le tappe che hanno portato al referendum consultivo «che nasce l’11 ottobre del 2003 da una brillante idea del politico di razza Andrea De Vinco che raccolse 22 persone per dar vita al comitato promotore. Siamo stato ostacolati dall’amministrazione di allora che mise il bastone tra le ruote ma il 18 aprile del 2004 su 2241 votanti ben 1641 scelsero perché il mercato restasse in piazza e soli 583 perché fosse ubicato a parco delle Acacie-via San Lorenzo, dove invece attualmente si svolge. Il consiglio comunale di allora prese atto dell’esito votandolo all’unanimità, ma da allora il mercato non è tornato più in piazza».
Anche Peppino Innocenti, rappresentante dei commercianti non a posto fisso e sindacalista di Confcommercio riapre una ferita che stenta a rimarginarsi: «oggi vedere la situazione così ad Atripalda veramente dispiace. Noi crediamo fortemente nel commercio integrato ben regolamentato. Otto anni sono tanti per un’azienda. Chi ha resistito a parco Acacie oggi viene definito eroe. Un mercato che mobilitava circa 7mila persone era un volano per la città. Ma è stato sottovalutato. La politica se ne è fregata ed è stata punita poi dal voto come accaduto con l’amministrazione Laurenzano. C’era un problema e per risolverlo è stato eliminato. La politica cittadina ha tradito le aspettative e la volontà dei cittadini. Oggi ci auguriamo che ci sia un cambiamento. Ci vorranno degli anni. Ad oggi non siamo stati ancora convocati dall’attuale amministrazione ma il mercato al centro non c’è più».
L’assessore al Commercio Mirko Musto ha assicurato che il mercato tornerà quanto prima in centro: «non appena termineranno i lavori di rinaturalizzazione del tratto urbano del fiume Sabato. Quest’amministrazione sul mercato settimanale ci ha lavorato dal primo giorno. La nostra volontà e l’impegno di quest’amministrazione è di farlo ritornare in piazza ma ci sono i lavori nel fiume. A breve riorganizzeremo la fiera per non farla morire portandola tutta su parco Acacie per liberare via San Lorenzo. Per il commercio a posto fisso abbiamo realizzato il primo quarto d‘ora gratuito per la sosta in centro. La settimana prossima ci sarà Giullarte che richiamerà tantissime persone. Noi a volte ci troviamo a fare tante cose ma poi a non comunicarle». L’ex sindaco Andrea De Vinco ha incalzato i presenti: «Il referendum è stato un fatto storico. Atripalda è stato uno dei primi paesi a sperimentare la democrazia diretta. E che fine ha fatto la volontà dei cittadini? Dimenticata. Capaldo che aveva subito il referendum disse che avrebbe rispettato l’esito. La stessa cosa i sindaci dopo Laurenzano e Paolo Spagnuolo. Ma ad oggi nulla anche l’attuale amministrazione non sceglie: cosa entra il fiume con i ritorno in piazza della fiera. La questione è stata disattesa».
L’ex sindaco Paolo Spagnuolo ha difeso l’operato della sua amministrazione:«abbiamo inserito Atripalda nell’ambito dell’Area Vasta per mettere a sistema le bellezze del territorio. Noi dobbiamo sviluppare in città il turismo. Un’ipotesi di senso unico in centro non è peregrina ma da valutare con i commercianti. Un altro elemento vantaggioso sarà la realizzazione del ponte pedonale che collegherà due zone molto commerciali come via Roma e via Fiume. Oggi agli atti vi è un regolamento sul mercato. Abbiamo creato le condizioni per chi metta la palla dentro, ponendo atti concreti ma che non siamo riusciti a finalizzare per rispettare così la volontà popolare, facendo tornare il mercato in piazza e liberando anche parco Acacie». Sul commercio Generoso Sole, rappresentante dei commercianti di via Roma, ha evidenziato il fallimento dell’associazionismo in città «che oltre alla passione di qualche singolo non ha portato a risultati sperati. Ad Atripalda manca sinergia tra i commercianti e programmazione. Oggi la nostra offerta è qualitativamente scesa».
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