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Gemellaggio Gallarate, Antonio Laurenzano replica al consigliere La Sala

Pubblicato in data: 3/3/2010 alle ore:19:35 • Categoria: Attualità

Gallarate, 2 marzo 2010

Egregio Prof. La Sala,
da attento lettore del quotidiano varesino La Prealpina (ne sono opinionista da vecchia data), non mi è sfuggita la “lettera” che Lei ha indirizzato al Direttore Angeleri in merito alla proposta di gemellaggio fra i Comuni di Atripalda e Gallarate.

Non mi addentro nelle Sue stucchevoli valutazioni (peraltro incomplete) della vicenda. Quanta spocchia, Professore!… Che brutta immagine ha dato di Atripalda pur in presenza di una iniziativa tesa a recuperare e solennizzare una comune pagina di storia!
Vorrei invece ringraziarLa per la citazione che Lei, amabilmente, ha fatto del mio intervento su tale proposta, pubblicato sulla prima pagina del giornale nella edizione del 12 febbraio u.s.
Non mi è…del tutto chiara però la ragione della Sua ulteriore citazione del mio ruolo di officer distrettuale (Addetto stampa) dei Lions. A proposito, Lions è l’acronimo di “Liberty, intelligence our nation’s safety”. Non si scrive “Lion’s”. Ne prenda nota, egregio Professore!

Temo che Lei, con scarsa conoscenza di ogni principio deontologico, abbia fatto un uso improprio del mio nome, associandolo in modo “sospetto”, senza valido motivo, in ambito lionistico, a una risibile diatriba atripaldese da Lei alimentata con pervicacia! Una penosa caduta di stile! E non voglio pensare a un deficit di onestà intellettuale.
Dopo oltre 40 anni trascorsi a Gallarate, la mia attività professionale, oltre che la mia attività socio-culturale, intensa e significativa, mi rende giustizia, dinanzi ai lettori de La Prealpina, di ogni meschinità e di ogni becero provincialismo …. esportato, incautamente, al Nord!

A volte, a causa di incontrollate deformazioni professionali, si resta ostinatamente in… cattedra, pronti a pontificare e a trinciare giudizi su cose e persone, forse per nascondere antiche frustrazioni, malcelate ambizioni! Con il rischio, nella reiterazione dei … “proclami” urbi et orbi, di risultare patetici….

Da atripaldese in diaspora, legato ai valori autentici della cultura meridionale, invocherei umiltà, modestia e, soprattutto, una più seria condotta politica. Richiamandomi a Guido Dorso, già
citato nel mio intervento su La Prealpina, ritengo che l’annosa “questione meridionale” non si possa risolvere con i muri resinosi di parole, con le polemiche da ballatoio, o ancor peggio con le velenose incursioni sui giornali, degne delle … vecchie “comari” di paese. Cui prodest?

No, egregio Professore, questa non è stata una …. bella lezione! La “formazione di una nuova classe dirigente meridionale”, agognata dall’illustre Uomo di pensiero avellinese, passa per una diversa concezione della politica che sappia privilegiare gli interessi della comunità e non quelli di … bottega! Occorre forse un sussulto di coscienza per ritrovare, in piena serenità di giudizio, la strada per promuovere il bene civico. Ne guadagnerebbe la Sua credibilità , il … Suo pretenzioso “progetto di qualità e meritocrazia”, la Sua inquieta …”anima errante”!

Agli Amici gallaratesi vorrei parlare di Atripalda, non soltanto delle sue radici storiche che incrociano quelle di Gallarate, ma anche di una Città che, pur vivendo i problemi di un contesto socio-economico non facile, aspira a un futuro migliore, senza cancellare le orme del passato, perché, ammoniva Cicerone, lo dovrebbe sapere egregio Professore, “ignorare ciò che è accaduto prima che tu sia nato è come rimanere sempre fanciullo”.
Gradisca i miei migliori saluti.

Dott. Antonio Laurenzano

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