Dogana negata per la mostra, parla il sindaco Laurenzano
Pubblicato in data: 7/4/2010 alle ore:14:12 • Categoria: Comune •«Ho perorato personalmente la richiesta del maestro Enzo Angiuoni di poter utilizzare la Dogana dei Grani per la sua mostra, ma non ho potere decisionale come Sindaco di Atripalda, visto e considerato che la struttura è stata affidata in gestione alla Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Salerno e Avellino», così il primo cittadino Aldo Laurenzano.
Il rigetto della richiesta dell’Associazione Arteuropa è stata comunicata direttamente dal Soprintendente Fabio De Chirico in una nota inviata al Comune di Atripalda: “Tenuto conto delle linee guida della gestione degli spazi espositivi della Dogana, già discusse e concordate nelle precedenti riunioni del Comitato, tese a garantire il livello culturale delle manifestazioni e la sicurezza degli eventi, il Comitato di Gestione ha espresso parere negativo alla domanda di fruizione degli spazi espositivi della Dogana richiesta dall’Associazione Arteuropa, rimanendo disponibili per ulteriori proposte più qualificanti da realizzare in sinergia con questa Soprintendenza”.
«Ovviamente, da un punto di vista personale e da atripaldese, sono molto rammaricato per il maestro Enzo Angiuoni che rappresenta una delle eccellenze artistiche della nostra cittadina, visto che le sue opere sono conosciute e apprezzate in tutto il Paese e anche fuori confine – continua il Sindaco – ma, istituzionalmente non posso fare altro che prendere atto della decisione in rispetto degli accordi tra Comune e Soprintendenza. Non entrerò nel merito delle polemiche strumentali pure sollevate da certa opposizione, alla ricerca della ribalta mediatica come un attore in inesorabile e continua decadenza, ma devo ribadire nuovamente che la “battaglia” per l’utilizzo della Dogana è da sempre uno dei miei obiettivi principali sin dal mio insediamento. Purtroppo, siamo schiavi di un accordo che è stato siglato prima della mia elezione ed è mia intenzione tutelare i rapporti e il rispetto istituzionale che ci ha sempre contraddistinto rispetto alla Soprintendenza».
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