La manovra finanziaria salva le feste laiche ma salta la festività di San Sabino per i dipendenti comunali dal prossimo anno
Pubblicato in data: 8/9/2011 alle ore:12:39 • Categoria: Attualità •La manovra del governo Berlusconi stringe la cinghia un pò ovunque anche sulle feste. Quelle patronali, ad esempio, che vengono bocciate. Mentre a salvarsi sono quelle laiche come il primo maggio (Festa dei lavoratori), il 25 aprile (Festa della liberazione) e il 2 giugno (festa della Repubblica). Inoltre è stato approvato all’unanimità dalla commissione Bilancio del Senato, un emendamento del Pd alla manovra che conferma, inoltre, il salvataggio delle feste concordatarie.
Resta l’accorpamento alla domenica per le feste patronali, con l’eccezione della festa del patrono di Roma, San Pietro e Paolo, che è tutelata dal concordato.
Perciò per il prossimo 16 settembre, giorno in cui ricorre la festa del Santo Patrono Sabino, i dipendenti comunali per l’ultima volta usufruiranno delle festività. L’accorpamento – per quanto riguarda gli effetti civili – delle feste patronali alla domenica, previsto dalle disposizioni della manovra approvata ieri al Senato, sarà infatti in vigore solo dal 2012.
Tale termine, già previsto dal decreto legge varato il 13 agosto dal Consiglio dei ministri (art. 1, comma 24), non è stato modificato ieri in sede di conversione. Il maxiemendamento introdotto a Palazzo Madama si è limitato a «salvare» le feste civili del 25 aprile, primo maggio e 2 giugno, ma senza incidere sui tempi di entrata in vigore del provvedimento.
Dunque la festa di San Sabino per quest’anno era e resta salva, come si evince dalla lettura del testo varato dal Governo il mese scorso e approvato ieri al Senato. Dal 2012 non sarà più così, salvo ripensamenti – allo stato improbabili – alla Camera.
Un fatto epocale per la prima volta nella storia del Municipio. Anche le scuole cittadine dovranno restare aperte.
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