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Congresso provinciale Udc, Casini: “Restituire onore alla politica per salvare il paese”. De Mita: “Casta da superare, serve governo costituente”. Guarda il Foto Servizio

Pubblicato in data: 5/11/2011 alle ore:20:49 • Categoria: Politica, Udc

casini-ad-avellino1Per Pierferdinando Casini è il tempo di cercare di salvare l’Italia e gli italiani senza indugiare irresponsabilmente in vecchie ricette. 
Il leader nazionale dell’Udc apre i lavori del primo congresso provinciale dello scudocrociato svoltosi ieri sera all’Hotel de la Ville di Avellino, intervenendo dopo l’ex presidente Ciriaco De Mita.  “La situazione è drammatica per cui non è il momento degli slogan e delle polemiche ma ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità, questo vale sia per l’opposizione che per il Pdl”. Casini, arrivato ad Avellino per presenziare al congresso provinciale del partito, si è soffermato a parlare della crisi che attanaglia l’Italia glissando sulla caso del ritorno di De Mita nella giunta regionale. “Io credo che in questo momento – prosegue Casini – la solidarietà si pratica con i fatti e mi riferisco alle persone amiche di Berlusconi e che vogliono bene al Presidente del Consiglio, la solidarietà si pratica con i fatti, non la si proclama con le parole perchè questa è una finta solidarietà che può portare nel burrone tutti, non solo Berlusconi ma l’Italia”.
casini-ad-avellino2“Oggi – ha spiegato poi – possiamo costruire una alternativa e dobbiamo evitare di dire di aver avuto ragione. Il governo non comprende che per far crescere il Paese ed attestarlo a livello europeo bisogna risollevare il sud”. Per risolvere i problemi dell’Italia, secondo Casini, sarebbe auspicabile una “fase di armistizio” tra le forze politiche al fine di “giocare una partita per riunificare un Paese drammaticamente spezzato. E non è la contabilità parlamentare il problema quanto piuttosto, tra le altre cose, la posizione di alcuni esponenti della maggioranza. Molti, nel Pdl, dovrebbero chiedersi se sono lì a difesa di un’idea o di una persona”. Da qui la richiesta di uno scatto di orgoglio e l’idea, già lanciata da De Mita, di una “fase costituente e… ricostituente dell’economia e delle regole”. “Ci sono avvoltoi – ha incalzato – che sperano, come sempre succede, di guadagnare qualcosa dalla fine del berlusconismo. Invito queste persone all’attenzione: la fine del berlusconismo potrebbe coincidere con la fine della politica”. Quello che occorre per andare avanti, invece secondo Casini, è una classe dirigente all’altezza che “non può essere scelta in base all’amicizia con i leader”.  “Abbiamo ministri – ha accusato – che vanno in televisione e non sarebbero eletti neanche nel proprio condominio”.
La medicina contro tante “storture”, dunque, sarebbe “un governo costituente per una Italia ricostituente per salvare l’onore della politica per salvare il Paese”.
casini-ad-avellino4Prima di Casini a prendere la parola è stato l’eruparlamentare dell’Udc e coordinatore regionale, Ciriaco De Mita che presenta il congresso: “Serve per costruire, dare spazio ai territori, utilizzando il criterio della rappresentanza. E’ importante avere un’ idea di un congresso che non divida, anche se la dialettica fa bene”.
Sulla “Casta” sottolinea che “non è da battere ma da superare”. Sul potere non si nasconde anzi dice: “Sono sempre stato attento l’importante che si trasformi in uno strumento che sappia dare risposte. Mi sorprende più chi parla di verginità e poi scopri che dentro è peggio”. Infine lo sguardo al momento politico che si sta vivendo: “La nostra è una forza politica autonoma e non ci barcameniamo per sopravvivere. Il centrodestra è impotente, come del resto il Pd. Bisogna uscire fuori da questo blocco”. E la soluzione dice De Mita c’è: “Sono stato favorevole agli accordi locali, perché quando tutto ruota intorno ad un programma definito c’è una buona base di partenza. E’ una esperienza che va fatta anche in futuro”. Sul futuro del Paese per De mIta c’è bisogno di un governo costituente. 
Un parterre d’eccezione ieri per la prima della duegiorni del congresso provinciale dell’Udc che questa mattina eleggerà unitariamente l’assessore provinciale Maurizio Petracca alla guida del partito in Irpinia. In prima fila tanti volti noti ad ascoltare l’intervento del leader di Nusco Ciriaco De Mita e le conclusioni del presidente nazionale Pier Ferdinando Casini. In prima fila il nipote Giuseppe De Mita, rientrato da vicepresidente alla Regione che siede accanto al deputato regionale Pietro Foglia e Maurizio Petracca. Più in là Casini con accanto Dino Preziosi, Giuseppe Gargani, Vincenzo Sirignano, Pino Rosato, Massimo Preziosi, Enza Ambrosone, Giuseppe Solimene e tanti altri ancora. Ad avvio dei lavori presente anche il coordinatore provinciale del Pdl, il senatore Cosimo Sibilia. Sala gremita quella dell’hotel De La Ville che riesce con difficoltà a contenere dirigenti, iscritti e simpatizzanti. Non sono pochi quelli costretti a seguire la convention dai monitor fuori la sala congressi.
casini-ad-avellino6Ad occupare la poltroncina riservata al presidente Ciriaco De Mita è ironia della sorte proprio Pietro Foglia, che aveva espresso dissensi sull’unitarietà. E l’ex presidente del Consiglio in un passaggio del suo discorso cita Foglia riferendosi porprio alla soluzione unitaria. <La forza delle proprie idee sta nel convincere l’altro – commenta Foglia – non è un dictat, un assioma o un atto di fede. Questo ci auguravamo di trovare in questo congresso. Un congresso in cui si è ricercata l’unanimità piuttosto che l’unanimismo perchè questo, come ha detto lo stesso Casini, possa essere un punto di partenza per far crescere il partito in questa provincia dove ha una rappresentanza autorovole che dobbiamo utilizzare per crescere ancora di più tra le prime forze politiche. Se lo stesso ragionamento riusciamo a farlo in Campania, dimostreremo come la scelta di Casini e De Mita nel 2008 sia stata quella giusta visto che questo bipolarismo si sta sgretolando o quanto meno le forze sia a destra che a sinistra stanno dimostrando tutti i loro limiti mentro il terzo polo sta mostrando la sua forza>. Uno sgretolamento che secondo Foglia rimette in discussione anche l’alleanza con il Pdl: <alla Regione Campania è sui programmi. Anche per il futuro avverrà ciò ma è il tempo di scelte impopolari ma necessarie nell’interesse del paese e del futuro dei nostri giovani>.
Tempi di cambiamento vede sullo scenario politico Giuseppe De Mita: <il dato del congresso è una circostanza casuale, forse per certi versi nemmeno la più felice visto che generalmente i congressi si celebrano in altre condizioni come detto da De Mita nel suo intervento per legittimare una classe dirigente che c’è. Noi invece ci troviamo in una fase di passaggio e transizione in un partito per certi versi nuovo. Questo è il primo congresso dell’Udc e lo facciamo alla vigilia di eventi epocali per cui le nostre riflessioni devono guardare più questa prospettiva dei tempi nuovi che si annunciano piuttosto che ad una conservazione impossibile dell’equilibrio attuale>. Sfidare il futuro con una fase costituente è questa la strada da percorrere per il vicepresidente: <Siamo in una condizione insostenibile. La sfida del futuro passa per una fase costituente. Ormai la crisi ci segnala che la situazione attuale non è più sostenibile dal punto di vista istituzionale, della rappresentanza politica, sociale ed economica. Allora per fare questo occorre un senso di responsabilità largo, fuori dalle partigianerie per fare in modo di ridisegnare una condizione comune di vita possibile>.
casini-ad-avellino31Anche per l’eurodeputato Giuseppe Gargani si apre il tempo <di comprendere gli avvenimenti e di avere un’iniziativa adeguata. Quindi una caratterizzazione molto più forte dell’identità del partito dalla quale composta, compiuta e con il consenso della gente si parte per poter interpretare capacità di governo e dei poblemi e ricomporre gli interessi sul piano nazionale ed europeo>. L’esponente di Morra De Sanctisi condivide perciò l’indicazione di una costituente <e per il partito e per il governo> per fare le riforme per il futuro. Sull’unità congressuale: <non significa appiattimento ma dialettica anche sull’organizzazione del partito>.
Tornando sulla soluzione unitaria di Maurizio Petracca, c’è sintonia nel partito: <Non ci sono stati malcontenti sulla soluzione unitaria – spiega uno dei reggenti, Angelo D’Amelio – Nel gruppo dirigente dell’Udc l’obiettivo che ci siamo prefissati è stato quello di cogliere la straordinarietà del momento e rafforzare il partito soprattutto per quelle che sono le sfide che sia il presidente De Mita che lo stesso Casini ci hanno espresso questa sera. In una condizione del genere dividersi su questioni del tutto irrilevanti sarebbe stato inutile e controproducente. Se il partito in questo periodo di tempo è riuscito a rafforzarsi, e questa sera ne abbiamo avuto la testimonianza, è dovuto proprio al lavoro comune e ad una concordia che è la condizione essenziale per poter crescere. Chiudersi su piccole rinvendicazioni personali o ambizioni pur legittime, credo che sia una cosa sbagliata che francamente passa in secondo piano>.
Consapevolezza e grande responsabilità ora attende l’Udc per Enza Ambrosone che si augura che si possa celebrare un congresso <animato da una dialettica anche forte al nostro interno che sia alimentata dalla volontà di costruire un Udc in un momento delicato per il panorama politico nazionale. In questo contesto è auspicabile una soluzione unitaria che dia legittimazione alla classe dirigente diffusa che c’è sul terrritorio e che si riconosca in organismi provinciali legittimati ed è di buon auspicio per proiettare il partito verso traguardi sempre più ambiziosi>.

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