Falò di San Sabino: 80 autorizzazioni sindacali rilasciate per stasera. Il primo cittadino Spagnuolo malato sarà sostituito per l’accensione in piazza dal vicesindaco Tuccia. Carabinieri in allarme per il rispetto delle regole, allertate Prefettura e Arpac con i primi controlli
Pubblicato in data: 8/2/2013 alle ore:15:15 • Categoria: Attualità •Non si placano le polemiche sui falò di San Sabino. Rilasciate ben ottanta autorizzazioni sindacali rilasciate su richieste presentate da parte di cittadini e devoti per allestire e accendere stasera falò su tutto il territorio comunale in onore del Santo Patrono. Di queste però solo una dodicina di autorizzazioni sono state quelle effettivamente ritirate al Comune.
Un dato elevato (ogni domanda doveva essere corredata anche da marca da bollo ed inoltre in base alla nuova normativa allestire un falò costerà non poco) che ha allertato la locale Stazione dei Carabinieri, che a sua volta ha interessato della vicenda il Comando provinciale dei Carabinieri, la Prefettura e l’Arpac provinciale. La paura è che i cittadini non rispettino le prescrizioni emesse dall’Arpac circa l’utilizzo esclusivo di legna vergine da ardere non trattata (certificata da documentazione), ma brucino anche scarti e rifiuti dei lavori dei campi e delle potature. Perciò stasera ci sarà un dispiegamento di forze dell’ordine su tutto il territorio che dovranno controllare il rispetto della legge. E potrebbero fioccare anche denunce penali.
Già stamattina sono scattati i primi controlli proprio sul falò allestito dal Comune in piazza Umberto I che non sarà acceso però, come da tradizione, dal sindaco Paolo Spagnuolo, perché malato, ma dal vicesindaco Luigi Tuccia dopo la benedizione del parroco don Enzo De Stefano.
I funzionari dell’Arpac hanno richiesto all’Utc tutta la documentazione sulla qualità del legname utilizzato ed ispezionato la realizzazione del falò che sta curando l’Ufficio tecnico comunale con operai del comune usando legno vergine fornito da una ditta esterna che si è aggiudicata la relativa gara d’appalto.
E stamattina in piazza le operazioni di preparazione del falò sono state perciò seguite passo per passo non solo dal responsabile Felice De Cicco ma anche dall’ingegnere capo dell’Utc Silvestro Aquino. Presente anche l’assessore all’Ambiente Antonio Prezioso, titolare tra l’altro dell’autorizzazione rilasciata dal sindaco.
Le limitazioni imposte dall’Arpac e rese note con una circolare dal primo cittadino non sembrano aver spento la passione degli atripaldesi anche se rimane l’amaro in bocca per una tradizione ormai a rischio.
Arpac?Non ci faccia ridere questo ente fasullo!Perché non va a vigilare sullo stato dei fiumi atripaldesi e di tutti gli scarichi fognari abusivi!!!Su quello non è mai intervenuto seppure debitamente interpellato, ‘ mo’ vonno fa’ i maestri ‘ncoppa a due sproccole pe’ appiccià ‘o fuoco!!’L’ennesima vergogna e presa per i fondelli per i cittadini!!
bravo, concordo con te. Invece di controllare le cose serie, vorrebbero regolamentare i focaroni….
Perchè l’ARPAC non controlla chi scarica nel fiume sabato, e perchè non si fanno i controlli?
Troppo comodo fare le multe per queste cazzate
quelle legne in fotografia sono materiale trattato all’anema ri controlli!!! sempre e solite cose
MA VOI CREDETE CHE E’ COLPA DELL’ARPAC CHE SI FANNO POCHI FALO’?.
Sono d’accordo che si fanno icontrolli per il falò che bisogna mettere sempre legna non concimata per non inquinare.
I cittadini di atripalda hanno fatto bene a fare le domande per poter accendere il falò anche in piaza si deve fare i controlli però dico all’arpc è il comune deve controllare non solo chi non sta in regola per i falò ma anche il fiume del sabato e poi controllare anche le discariche abusive.
L’arpac deve controllare anche i fumi che fanno le fabbriche di pianodardine, tutto si deve controllare ciao