L’associazione “Irpinia Insieme” di don Gerardo Capaldo ed il Comune di Atripalda contro la violenza sulle donne
Pubblicato in data: 14/2/2013 alle ore:11:42 • Categoria: Attualità, Comune •L’associazione “Irpinia Insieme” di don Gerardo Capaldo e il Comune di Atripalda contro la violenza sulle donne.
«Nei giorni scorsi – spiega il consigliere delegato alle Politiche sociali Dimitri Musto – ho preso parte ad un incontro in cui si discuteva dell’organizzazione di una iniziativa in occasione della giornata di San Valentino, che coincide con la Festa per la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, il 15° V-Day, One Billion Rising».
Si tratta del primo Flash-mob con il patrocinio morale della Presidenza del Consiglio Provinciale di Avellino per alzare la voce contro la violenza sulle donne uno sciopero danzante lungo Corso Vittorio Emanuele II, dove ognuna di noi chiamerà con volantini e gadget la folla distratta a raccogliersi in un punto e ballare sulle note di “Break the Chains” e altre canzoni irradiate all’unisono da altoparlanti e centinaia di telefonini… A invitare, tutti ad operare per riconoscere il ruolo fondamentale della donna nello sviluppo comunitario facendo invalere nel mondo delle imprese e degli Enti la nuova ottica dell’Empowerment femminile, e contrastare il fenomeno della persecuzione di genere e stalking.
«Con l’associazione di Irpinia Insieme – annuncia l’assessore – abbiamo anche deciso di attivare un servizio di assistenza per le donne vittime di violenza. Il comune di Atripalda sarà dunque il primo in Irpinia a porre in essere questo tipo di assistenza. La violenza contro le donne è un problema serio: nel Mondo una donna su tre viene violentata o picchiata nel corso della sua vita secondo i dati del segretariato generale ONU del 2008: un miliardo di donne violate è un’atrocità, un miliardo di donne che ballano è una Rivoluzione che scuote l’Italia».
Plaudo alla iniziativa dell’ associazione Irpinia Insieme”, alla quale opportunamente, il delegato ai servizi sociali Musto aderisce con entusiasmo. Vorrei tuttavia ricordargli, al di là dell’enfasi di certe dichiarazioni che gli vengono attribuite tra virgolette, che potrebbe forse cominciare la sua opera di sensibilizzazione dalla maggioranza di cui e tuttora parte. Magari suggerendo al sindaco di dare seguito ad una precisa norma statutaria, che all’art. 31 recita: “E’ istituita la commissione pari opportunità […]” con il compito, tra gli altri, “di promuovere e” di svolgere ricerche ed inchieste sugli aspetti più significativi della condizione femminile”. Impresa -immagino- improba se il sindaco Spagnuolo è lo stesso che ha atteso una formale condanna del Tar per decidersi a nominare un’assessore donna (che magari sarebbe il caso di coinvolgere, insieme alle consigliere Aquino, titolare di una delega specifica, Parziale e Scioscia ed al civico consesso tutto, in un’azione che non sia di mera facciata).
Lo stesso art. 31 al comma 4 stabilisce che la commissione de quo sia costituita da due donne per ciascuno dei gruppi presenti in Consiglio. Ha provato, il consigliere Musto, ad informarsi…perché non si fa?