Piano Territoriale di Coordinamento provinciale, sindaci in rivolta. Stamattina incontro al Comune, il vicesindaco Tuccia: “Le nostre osservazioni vengano accolte o ricorreremo al Tar”. Foto
Pubblicato in data: 15/2/2013 alle ore:23:00 • Categoria: Attualità •I sindaci dei comuni dell’area Abellinum bocciano il Piano territoriale di coordinamento provinciale nel giorno del Commissariamento di Palazzo Caracciolo da parte del presidente Napolitano. A finire sotto accusa la mancata partecipazione alla stesura dello strumento adottato in via preliminare dalla giunta provinciale e minacciano di rivolgersi al Tar di Salerno per l’annullamento se non saranno accolte le osservazioni. E così dopo i comuni dell’arianese e della baronia, questa mattina, nella sala consiliare del comune di Atripalda si sono dati appuntamento i rappresentanti degli enti che fanno parte dell’area Abellinum che non hanno per nulla gradito la volontà della Provincia di approvare autonomamente e pubblicare sul Burc, lo scorso 28 gennaio, uno strumento così importante che detta i vincoli di salvaguardia sul territorio. I Comuni hanno così avviato una discussione per formulare un proposta condivisa che modifichi l’attuale Ptcp. Un primo incontro per redigere entro dieci giorni un documento unitario di integrazione al piano che sarà presentato a Palazzo Caracciolo. In caso di mancato accoglimento da parte del commissario, si ricorrerà al tribunale. Presenti alla riunione i delegati del comune di Avellino (architetto Pian Cerchia), Mercogliano (assessore Gesualdo), Monteforte (assessore De Angelis), l’ex assessore di Avellino Mario Perrotta, Ugo Santinelli per Legambiente e l’ingegnere Covino per l’ordine degli Ingegneri di Avellino. Un secco “no” degli amministratori che hanno lamentano l’assenza di un coinvolgimento nella fase di ideazione del piano e sostengono che gran parte delle zone vengano penalizzate dal progetto.
«Volevamo essere attori principali come comuni – spiega il vicesindaco di Atripalda con delega all’Urbanistica Luigi Tuccia – per portare le nostre reali esigenze all’interno di un contesto più ampio. Abbiamo già lavorato in questa direzione attraverso il Piano strategico e gli accordi di reciprocità, con un’area attuale non ne troviamo traccia all’interno del Ptcp. Perciò vogliamo presentare queste integrazioni al progetto: nell’eventualità che non dovrebbero essere accolte, visto che la procedura non è corretta, faremo ricorso al Tra per bloccare l’adozione della procedura preliminare. Credo sia un ragionamento né partitico e né politico ma di sviluppo del nostro territorio». Critiche al piano anche da Ugo Santinelli di Legambiente per la scelta di basarlo su tre nodi (Abellinum, Grottaminarda e Lioni) di cui uno solo esistente mentre assente è un ammodernamento della linea ferroviaria Avellino-Benevento e un progetto vero di mobilità per l’area che da Monteforte giunge fino alla Fma. Per l’ingegnere Covino invece: «Per la tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta si punta a fare progetti solo per utilizzare fondi, senza vedere se effettivamente poi servirà per la crescita del territorio».
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