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Solidarietà agli imprenditori in difficoltà e lotta all’abusivismo, dal Cna le linee guida per uscire dalla crisi. Pronto un bando della Camera di Commercio da 1,5 milioni per le imprese

Pubblicato in data: 9/5/2013 alle ore:13:06 • Categoria: Attualità

cna-coscia-fierroSolidarietà alle piccole imprese irpine e lotta all’abusivismo: il Cna di Avellino detta le linee guida per uscire dalla crisi economica. Pronto dalla Camera di Commercio un bando da un milione e mezzo di euro destinato ad artigiani ed imprenditori in difficoltà: «dobbiamo essere solidali con i colleghi in crisi, il 2013 è iniziato peggio dello scorso anno perché il vero problema è che è venuto meno il credito ecco perché in Camera di Commercio abbiamo voluto fortemente aiuti per le imprese in difficoltà», spiega il presidente della Confederazione Nazionale Artigianato di Avellino, Ciriaco Coscia, durante l’incontro di ieri mattina presso la sede di via Pironti. Nei prossimi giorni, infatti, sarà pronto il bando per l’assegnazione a 150 aziende locali di circa 10 mila euro ciascuna: «il doppio obiettivo del credito di solidarietà è consentire alle imprese di andare avanti e fare in modo che gli imprenditori non si sentano soli a dover affrontare i prossimi difficili anni». Alla base della ripresa economica secondo il presidente del Cna c’è proprio la necessità di liquidità per le piccole imprese artigiane: «di questo passo rischiamo di consegnare il Paese alla delinquenza organizzata che può acquistare le imprese in difficoltà a costo zero. Al Governo centrale chiediamo con urgenza provvedimenti che favoriscano il microcredito». Un vero e proprio grido di allarme per la drammatica situazione irpina, secondo i dati evidenziati da Unioncamere, infatti, sono 798 le botteghe artigiane chiuse dal 2008 al 2012 pari a circa il 10% degli 8.261 artigiani iscritti all’Albo Imprese per un perdita di 1.600 posti di lavoro. «Una saracinesca che non si apre non fa rumore – interviene il Segretario del Cna Lucio Fierro purtroppo si sottovaluta il peso dell’artigianato rispetto all’apparato industriale. In controtendenza rispetto a quest’ultimo anno e mezzo, ci aspettiamo dal Governo scelte coraggiose e tangibili in pochi mesi volte ad un ripensamento, in termini globali, del sistema produttivo italiano». Al 31 dicembre 2012, in provincia di Avellino, risultano 6.736 imprese industriali con 25.634 lavoratori contro le 7.034 imprese artigiane e 12.193 addetti, «la crisi dell’artigianato è più forte e silenziosa rispetto a quella dell’apparato industriale che fa certamente più clamore – continua il segretario -, se non si interviene arriveranno conseguenze devastanti e la morte delle piccole imprese». Secondo Fierro la strada da percorrere per trascinare le imprese fuori dalla crisi è la ripresa degli investimenti della Pubblica Amministrazioni «fuori dal luogo comune dell’edilizia, ma verso un’economia diffusa della messa in sicurezza e della modernizzazione di quanto già esistente» e in contemporanea contrastare l’abusivismo poiché «le imprese muoiono anche per colpa del lavoro nero e dell’illegalità diffusa. Lo Stato deve concentrarsi contro chi sfugge ai controlli e non vessare le imprese che tentano di sopravvivere altrimenti si crea un paradosso intollerabile che porterà chi perde il lavoro ad arrangiarsi abusivamente». Chiesto al Prefetto Umberto Guidato anche un tavolo di discussione sull’abusivismo: «non vogliamo una lotta tra poveri – conclude il Segretario – ma intendiamo proteggere chi è in regola attraverso una forte campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini contro l’evasione fiscale e verso e banche affinché concedano credito».

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