Strappo al Comune, il dimissionario Dimitri Musto replica al sindaco: “Non ho mai chiesto poltrone ed assessorati, anzi ho fatto un passo indietro a dicembre. Spagnuolo così rinnega la richiesta di rinnovamento”
Pubblicato in data: 6/6/2013 alle ore:08:30 • Categoria: Politica, Udc •Il giorno dopo le dimissioni dei consiglieri dell’Udc al Comune si susseguono le reazioni. In attesa della verifica di maggioranza di mercoledì prossimo parla il dimissionario alle Politiche Sociali, Dimitri Musto, che avrebbe dovuto prendere parte all’assemblea di rinnovo del vertice del Consorzio A6, come da accordi politici rivendicati dall’Udc. Votazione invece a cui lunedì scorso ha preso parte il sindaco candidandosi anche con una lista di area Pd in contrapposizione a quella dell’Udc. «Da quando è nato il Piano di Zona sociale A6, oggi Consorzio A5, nel Cda ha preso parte sempre il consigliere delegato alle Politiche sociali del Comune. – attacca Dimitri Musto – Tanto è vero sul sito del Consorzio tra i consiglieri del CdA c’è l’ex assessore alle Politiche Sociali Gioacchino Guerriero. La mia presenza non sarebbe stata perciò una novità ma una naturalità in rappresentanza dell’Ente. Visto che il sindaco mi tira in ballo sono dispiaciuto. Quando c’è stata la crisi di giunta a dicembre per il mancato rispetto della quota rosa, il sindaco mi cercò per chiedermi di fare un passo indietro. Non ho esitato a lasciare il posto in giunta anche perché non l’avevo chiesto io un assessorato per me. Non ho mai chiesto poltrone nella mia storia politica, tant’è che anche quella nel CdA sarebbe stata totalmente a costo zero. La mia disponibilità a potermi impegnare nel Consorzio ha soltanto un obbiettivo, poter perorare con più forza le istanze del comune di Atripalda».
Musto infatti attacca anche il vertice del Consorzio: «Il totale delle associazioni o cooperative che svolgono servizio sul territorio in ambito sociale, demandante dal Consorzio, stranamente sono tutte non di Atripalda. Come mai la locale Misericordia, riconosciuta da tutti per l’impegno, non riesce a fare nessuna prestazione per conto del Consorzio? Se il sindaco dichiara che ha seguito gli ex sindaci Rega e Laurenzano, mi dispiace ma sbaglia. Siamo stati eletti perché dovevamo dare un segno di discontinuità non solo al Comune, ma anche negli enti sovracomunali. Ringrazio il gruppo Udc per il sostegno. Da persona corretta e leale non farò mancare il mio voto al sindaco tranne se non me lo chiederà il gruppo o il partito».
Ma nessuno ha ancora messo in risalto la peggiore delle menzogne contenute nelle recenti interviste del sindaco: solo la carica di componente dell’assemblea dei consorziati è delegabile. QUELLA DI CONSIGLIERE NON LO E’ !!! Quindi una volta eletto consigliere resta lui e lui solo a poter partecipare nel CDA.
E allora: chi è il più attaccato alla poltrona ?
E’ questa menzogna è tanto più grave quando a proferirla è un sindaco che per mestiere dovrebbe conoscere il diritto a menadito !!!!!
il nuovo che avanza
Il consigliere Musto o è in malafede oppure è dotato di un’ingenuità disarmante. Invece di fare confronti con chi l’ha preceduto sarebbe opportuno che ci mettesse al corrente delle sue competenze: professionali, tecnico-scientifiche, amministrative, ecc.. Il CdA del Piano di Zona è un ente di gestione che deve risolvere problemi delicati e complessi e che costa ai contribuenti una marea di soldi. Rivendicare di aver fatto un passo indietro è francamente disarmante, il consigliere è stato eletto con 171 voti in quota PSI nella coalizione di centrosinistra ed è stato nominato assessore dal Sindaco in base a un criterio di rappresentatività politica e non di capacità. Oggi il Sindaco l’ha ritenuto inadatto a ricoprire un ruolo di grande responsabilità. Apriti cielo. Un consiglio, paragonarsi ad altri in politica è la cosa peggiore, mentre la cosa più bella e apprezzata è essere se stessi. Al resto ci penserà il tempo.
musto vergognati e dimettiti da consigliere………………….la politica non si fa per interessi…………
pessimo esempio per chi si dovrebbe occupare di problemi della povera gente.