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Il tenente Giannetta si presenta alla Città, la nota del consigliere La Sala (Piazza Grande)

Pubblicato in data: 15/6/2013 alle ore:12:15 • Categoria: Lista "Piazza Grande", Politica

consiglio-comunale-ptcp-la-salaCon un irrituale comunicato stampa (per la verità anche piuttosto tardivo) il tenente Domenico Giannetta, comandante della Polizia locale di Atripalda (e non più “municipale” secondo la nuova denominazione ufficiale del corpo), rende nota alla Città l’ordinanza n. 15 del 6 giugno 2013, in occasione della solenne festività di Sant’ Antonio. Niente da dire sulle disposizioni in materia di traffico e viabilità (per quanto, forse, sarebbe stato necessario un esplicito e formale indirizzo della Giunta, sulla collocazione delle “bancarelle” in piazza Umberto I, almeno per evitare i rischi sempre impliciti nelle discrezionalità). Ma la lettura del comunicato de quo riserva ulteriori piacevolezze che meritano qualche riflessione. Il testo, infatti, si chiude con un opportuno appello al “rispetto delle norme del vivere civile” e con due dotte e raffinate citazioni una di Leo Longanesi e l’altra (nientepopòdimeno -avrebbe detto sgranando gli occhi con divertita sorpresa l’indimenticato Ippolisto Parziale) del filosofo Popper. E sarebbe davvero il caso di commentare … troppa grazia… sant’Antonio. Ma leggiamola la conclusione del singolare comunicato, che merita -e vedremo perché – una attenta esegesi.
Non può mancare l’ennesimo appello al rispetto delle norme del vivere civile prima ancora del Codice della Strada e come diceva Leo Longanesi, noto scrittore e giornalista: «Se c’è una cosa in Italia che funziona è il disordine». Esso dà qualche speranza a tanti, mentre l’ordine e la legalità a pochi ma ciò non fa al nostro caso in quanto la Città di Atripalda, in questo momento storico, non ha bisogno di speranze ma di azioni concrete. «Il futuro è decisamente aperto. Esso dipende da noi; da tutti noi. Dipende da quello che noi e molte altre persone facciamo e faremo: oggi, domani e dopodomani. E quello che facciamo e faremo dipende a sua volta dai nostri pensieri; e dai nostri desideri, dalle nostre speranze, dalle nostre paure! Dipende da come vediamo il mondo; e da come valutiamo le possibilità largamente disponibili del futuro. Invece di posare a profeti, dobbiamo diventare i creatori del nostro destino. Imparare a far le cose nel miglior modo che ci è possibile ed andare alla ricerca dei nostri errori. Ma questo significa che dobbiamo cambiare noi stessi». (* Karl Raimund Popper, Tutta la vita è risolvere problemi, Scritti sulla conoscenza, la storia e la politica, Ed. Rusconi – Milano 1996).
Intanto al tenente Giannetta va un sincero apprezzamento per aver provato a dare un’anima alla algida prosa burocratico-ordinatoria: anche se non è del tutto chiara la ‘necessità della prima citazione se -come onestamente egli riconosce- “non fa al caso nostro”. Per quanto colpisca, invece, la sua sorprendente certezza che “in questo momento storico, [Atripalda] non ha bisogno di speranze ma di azioni concrete”. Enunciazione sulla quale -beninteso- si può anche essere d’accordo, se due righe più avanti non fosse parzialmente contraddetta dalla seconda (quella citatissima di Popper) nella quale si legge che “il futuro dipende da ciò che facciamo e faremo e ciò che facciamo e faremo dipende a sua volta dai nostri pensieri; e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dalle nostre paure!”. Con la ovvia, implicita conseguenza che, rinunziando alla speranza, si rinunzi anche a una parte di futuro. Insomma… o l’una o l’altra…tertium non datur.
Ma forse sto andando un po’ oltre… e mi fermo qui. Con la speranza che l’auspicabile competizione tra i sei settori municipali (affidati peraltro alla severa e colta supervisione della segreteria generale), non alimenti una sovrabbondanza di ‘letteratura’ a discapito della ‘sostanza’ e persino complessi di varia natura tra gli amministratori Spagnuolo& friends. Eviterò, naturalmente, di offrire a chicchessia non richiesti suggerimenti, perché immagino che -sempre con la arguta e fulminante autorità di Longanesi- mi si replicherebbe: “Non datemi consigli! So sbagliare da solo”.
Post scriptum
E’ veramente necessaria ed urgente una verifica della ‘tenuta’ e dell’efficienza del sito ufficiale del comune e dell’Albo on line. Un errore della piattaforma, per esempio, non consente da alcune ore l’ accesso e la consultazione dell’albo on line (e quindi neppure alla citata ordinanza di Sant’Antonio), mentre nella home page il famoso Regolamento sul benessere degli animali non rimanda a nessun testo ed anzi rinvia alla versione dismessa dell’albo on line. Un pasticcio inammissibile.
Aggiornamento
Torna accessibile l’albo on line e quindi è possibile la consultazione della Ordinanza di sant’Antonio (che alla p. 2 presenta una lacuna certamente dovuta ad un errore di battitura e così trasferita anche al comunicato stampa). Permangono, purtroppo, tutte le altre anomalie segnalate per il sito. Ed in particolare la singolare sovrapposizione del vecchio al nuovo albo on line.

Raffaele La Sala capogruppo “Piazza Grande”

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5 risposte a “Il tenente Giannetta si presenta alla Città, la nota del consigliere La Sala (Piazza Grande)”

  1. CARLETTO ha detto:

    Comandante dopo le formalita’ di rito e le presentazioni ufficiali gradiremmo qualche sopralluogo in via Aldo Moro e piazza orta per la messa in sicurezza di questi tratti di strada che in varie ore del giorno sono punti di scorribande di moto di grossa cilindrata di qualche signorotto in Suv che accelera ad alta velocita’ e di un traffico veloce che spesso rasenta quello di una superstrada!!!! ma sbaglio o il limite di velocita’ e’ di 50 km nel centro abitato??? piu’ volte e’ stato segnalato e proposto anche dall’assessore Prezioso per l’installazione di limitatori di velocita’ o di diversi ulteriori metodi che si rendessero necessari per eliminare questo continuo problema che ultimamente e’ diventato a rischio per la pubblica e privata incolumita’ e principalmente a rischio per gli abitanti della zona in particolar modo bambini e anziani….si spera in un solerte ed efficace intervento
    Carlo Franzese.

  2. oreste ha detto:

    uha! Prof ma non ti va bene proprio niente,non riesci a capire che oggi la gente dalla politica vuole comportamenti,e atteggiamenti del tutto diversi soprattutto indirizzati verso la risoluzione dei problemi,e non la solita denuncia fine a se stessa.

  3. Gigino o'spostato ha detto:

    auguri di buon lavoro al nuovo comandante….per il resto tutti a casa subito…da trenta anni sempre gli stessi..rinnovamento rinnovamento… rinnovamento…. rinnovamento… VERO!!!!!!!!! No ai passaggi di testimone di padre in figlio….il “potere” resta in famiglia….INTELLIGENTI PAUCA

  4. Zuppetta ha detto:

    Professore esimio, non ho capito un bel niente. Ma è certamente colpa mia. Come al solito dovrò leggere almeno tre volte la nota.
    Forse, per semplificarmi la vita, sarebbe il caso che se vuole esaltare qualcuno lo esalti, ma se vuole dirne peste e corna, lo faccia chiaramente

  5. Umberto ha detto:

    Caro Professore,come vede ho scritto Professore con la p. maiuscola. Le sue dissertazioni sono sempre profonde squisite e spesso ,ma non per tutti, poco comprensibili. Nulla d ridire sul suo articolo,ma una nota di errore che solo lei può mettere la dovrebbe dare sul registro di classe al comitato di S.Antonio. Ogni anni sui manifesti compare la scritta festa in onore di S.Antonio di Padova. Non mi sembra che S.Antonio facesse cognome di Padova. La dizione esatta dovrebbe essere S.Antonio da Padova per identificarne la provenienza. Così come si dice S.Rita da Cascia,per identificarne la provenienza oppure S.Francesco d’Assisi,S.Nicola da Bari ecc. Secondo il mio modesto parere se proprio si vuole usare il termine S.Antonio di Padova ,la dizione giusta dovrebbe essere S.Antonio proveniente dalla città di Padova,per l’esatta collocazione geografica. Corregga anche me se sto sbagliando. Sicuramente non è un errore da correggere con la famosa matita rosso/blu. Ma almeno i componenti del comitato potrebbero passare da lei per qualche lezione o ripetizione sulle sottigliezze della lingua italiana.Grazie!

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