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“Ma cos’è questa crisi…” la nota di Raffaele La Sala (Piazza Grande)

Pubblicato in data: 25/6/2013 alle ore:10:10 • Categoria: Lista "Piazza Grande", Politica

la-salaApprendo da ricostruzioni giornalistiche e da dichiarazioni (quasi esclusivamente di parte udiccina) che la crisi, formalizzata con le dimissioni protocollate dagli assessori Iannaccone e Spagnuolo e la contestuale remissione/non remissione delle deleghe dei consiglieri Landi, Musto e Barbarisi, si sarebbe risolta. Me ne compiaccio vivamente, per quanto, sin dalle prime avvisaglie, ne avevo prefigurato il fausto epilogo. Sarebbe piuttosto interessante conoscere (ammesso che vi sia qualcuno interessato a sapere) attraverso quali atti formali, la crisi -formalmente aperta- si sarebbe invece chiusa. Le regole sono regole, e checché ne pensi qualche disinvolto amministratore, sono il fondamento di ogni vivere civile, prima ancora che della legittimità delle istituzioni (anche di quelle locali, scompagnate e mortificate da una penosa quotidianità). Insomma… il sindaco ha respinto le dimissioni? I dimissionari le hanno ritirate? E quando? dove? con quale motivazione? Esiste almeno uno straccio di documento ufficiale, singolo o collettivo, che dichiari chiusa la crisi, o almeno un comunicato stampa? Per quanto mi è dato di sapere, niente… non esiste il resto di niente (così, tanto per citare Striano). Ed allora prendiamo per buone le dichiarazioni di protagonisti e comparse, raccogliamo gli echi dolorosi di defatiganti e solitarie sedute permanenti, le laconiche dichiarazioni di guerra, gli sbuffi ed i sospiri, le facce torve e le facce toste per ritrovare, pur nel confuso e torbido presente, il bandolo della inutilmente intricata matassa. La crisi (la terza in sei mesi, che ha paralizzato un’attività amministrativa già ansimante di suo) ha rappresentato forse l’ultimo atto di un ex partito (quello udiccino) che si era illuso di avere la forza, dopo lo spregiudicato voltafaccia preelettorale, di condizionare Spagnuolo (accusato di alto tradimento e di lesa maestà … presunta). Nel tentativo, immagino, di ridurlo a miti consigli, di condizionarne il cammino, di fargli un po’ di paura. Evidentemente nessuno pensava alla crisi, ma solo ad un virtuale braccio di ferro, giocato al videogame del ballottaggio avellinese. Facendo appello ad una forza dei numeri, che -come tutti subito hanno capito- gli udiccìni proprio non avevano (con una rappresentanza virtuale di cinque voti che, ad ogni refolo di vento, diventavano quattro, tre, due… uno); con il fiato sul collo di una maggioranza alternativa della quale nessuno faceva mistero; con la fragilità di una gestione ‘politica’ troppo dilettantesca ed occasionale, che-alla fine- ha tentato la carta disperata di un coinvolgimento piedìno, felicemente assiso, invece, sul cerasiello e neppure lontanamente interessato ad esercitare qualsivoglia forma di arbitrato. Sarei cauto a dire chi ha vinto e chi ha pe rso. Intanto perde la Città, con i suoi mille problemi irrisolti e che si trascina di emergenza in emergenza. Se questa inutile crisi/non crisi ha avuto un effetto, infatti, è stato quello di appannare, sbiadire, cancellare, anche nella coscienza della pubblica opinione, le questioni strategiche, quella del bilancio, del Centro Servizi, del Piano territoriale Provinciale, del PUC, della monnezza: capitoli di un disastro annunciato, che si consuma nell’indifferenza di amministratori ed amministrati. Non si dovrà aspettare molto: saranno le designazioni negli enti sovracomunali e gli sviluppi della politica nazionale (che consuma anche l’ultimo atto della liquefazione del gruppo parlamentare monti-zemoliano e consegna l’udc ad una insignificante marginalità), a dire chi vince e chi perde nel gioco delle tre carte della politica locale. Intanto Spagnuolo posiziona le batterie… per prepararsi col pidì o con chi sa chi alle prossime regionali. In pole Pascarosa (all’ASI), Barbarisi (al Consorzio Universitario), e poi si troverà il posto in giunta per Aquino, una collocazione per Parziale e forse anche per Pacia (per Landi no, che sconterebbe le sue irrisolte ambivalenze), nella ipotesi di un rimpasto di giunta che, alla luce dei fatti, non sembra neppure più tanto improbabile. Non sarà facile nelle prossime settimane, per quel che resta dell’udc, anche solo mostrare la faccia.

Raffaele La Sala
capogruppo consiliare “Piazza Grande”

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7 risposte a ““Ma cos’è questa crisi…” la nota di Raffaele La Sala (Piazza Grande)”

  1. a proposito di ruoli e di batterie ha detto:

    professo’ tu manco ne sai niente dei consorzi!!! hai fatto diversi anni con … INDENNITA’ DI CARICA PURE.

    o mi sbaglio?… meno male che mo ‘a zizzinella è finita pe tutti quanti. mo si andrà a lavorare gratis.

    dica per esempio quanto ha guadagnato lei che fa tnt il moralista con la casella che occupo per lunghi otto anni grazie a gerardo capaldo nel consorzio dell’università ???

    ecco lo dica… sia trasparente…

  2. raffaele la sala ha detto:

    Erano 300.000 lire che diventarono poco più di 150 euro. Successivamente, dal 2003 o 2004, -nella funzione di vicepresidente vicario- passarono a 300 euro. Ricordo che il nostro civico palazzo (ma ovviamente questo prescinde dalle iindennità) ospitò, a totale carico del Consorzio, due corsi di Perfezionamento post lauream sul restauro dei centri storici promossi dalla Facoltà di Architettura della Federico II, con l’intervento di docenti ed esperti di fama internazionale. Ai corsi ebbero accesso numerosi giovani architetti di Atripalda. Il secondo corso, in particolare, si concluse con la mostra di iinnovative idee progettuali, a cura dei corsisti, anche sul recupero di Piazza Umberto I, Alvanite ed aree del centro storico di Atripalda e la pubblicazione di un denso volume di atti. Sull’attività svolta dal Consorzio dal 1998, con la presidenza del prof. Vincenzo Zappia (e la mia vicepresidenza), esiste una corposa documentazione a stampa che -volendo- potrà consultare presso la sede consortile. Spero di aver risposto in maniera esauriente alle sue anonime curiosità, delle quali comunque la ringrazio.

  3. luca ha detto:

    prof la tua carriera politica è fatta di luci e ombre sicuramente più ombre che luci perchè prima di pontificare sempre, dovresti spiegare alla città come sei diventato Sindaco. come segretario di vari partiti, e non ultimo anche la lista che hai fatto alle scorse elezioni amministrative perchè sapevi bene che quella era una lista che avrebbe eletto solo il candidato sindaco, in questo caso tu.

  4. lello ha detto:

    PROF,SECONDO ME TU NELL’UDC NON AVRESTI SFIGURATO ANZI TI SARESTI TROVATO A TUO AGGIO,POI DEI PROBLEMI DEL PAESE E DEGLI ATRIPALDESI A VOI COSA VE NE IMPORTA.

  5. andrea ha detto:

    MA!…………………………………….

  6. I CONTI TORNANO ha detto:

    non c’è che dire … era un discreto appannaggio. oiu’ della indennità di un assessore dell’epoca. 3 milioni e seicentomilalire per sei o sette anni fanno …. circa 20/25 milioni di vecchie lire fino al 2003/2004 … poi 3600 euro per ogni anno e per altri 4 o 5 anni …fanno altri 15000/18000 euro ….
    Insomma tra lire ed euro un bel gruzzolo professò (circa… occhio e croce, ma piu’ occhio che croce, SESSANTA MILIONI… e LE carte a futura memoria)…

    se i conti sono sballati puo’ correggerli, ma ho ragione di ritenere che siano approssimati per difetto. saluti.

  7. lino ha detto:

    secondo me hai ragione che i conti sono sbagliati per difetto, perchè non si chiedono al consorzio universitario visto che questo ente vive anzi sopravvive grazie al cospicuo contributo del comune di Atripalda.

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