Caso Isochimica, gravi le condizioni di un ex operaio. Un atripaldese malato di linfoma presenta denuncia alla Procura
Pubblicato in data: 20/9/2013 alle ore:12:30 • Categoria: Cronaca •Restano gravi le condizioni di Antonio Solimita, l’ex operaio dell’Isochimica di Avellino (foto) ricoverato d’urgenza l’altro giorno per una crisi respiratoria presso il reparto di Rianimazione del Moscati. I sanitari della città ospedaliera parlando di quadro clinico serio. La prognosi è ancora riservata. La notizia ha destato dolore e sconcerto tra gli ex colleghi dell’uomo. Allo stato attuale sono già morti 10 ex operai per patologie connesse all’esposizione prolungata all’amianto nella fabbrica dei veleni di via Pianodardine.
Intanto dopo l’inchiesta avviata dalla magistratura avellinese, arriva anche la prima denuncia di un cittadino colpito da amianto. Si tratta di un atripaldese, S.B. di 68 anni le sue iniziali, che ha abitato e lavorato per decenni a pochi centinaia di metri dalla fabbrica killer.
All’anziano signore atripaldese, che lavorava nelle poste cittadine, è stato infatti diagnosticato dai medici un linfoma non Hodgkin, che colpisce i soggetti esposti a contatto con le fibre di amianto.
Esposizione che secondo il 68enne atripaldese sarebbe avvenuta negli anni ’80. L’uomo infatti ha prima abitato alla Ferrovia, poi in via Appia ed ora in via Rapolla ad Atripalda.
La querela di S.B. è stata presentata nei confronti: “dei soggetti che nel corso degli anni sarebbero stati tenuti alla messa in sicurezza del sito” per i quali si chiede l’attribuzione del reato di disastro colposo e concorso in disastro colposo.
La denuncia del malato atripaldese apre un nuovo fronte d’indagine e certamente suona come un campanello d’allarme per migliaia di atripaldesi, che vivendo lungo le sponde del fiume Sabato, sono stati negli anni passati più a rischio ed esposti alle fibre di amianto rispetto agli abitanti del centro di Avellino.
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