Vendita Centro Pmi, l’Asl di Avellino pone delle condizioni inderogabili al Comune per l’acquisto dell’edificio
Pubblicato in data: 3/12/2013 alle ore:07:30 • Categoria: Comune •L’Asl di Avellino pone delle condizioni inderogabili al Comune per l’acquisto del Centro Servizi alle Pmi. E’ quanto contenuto in una lettera inviata a Palazzo di città dal direttore generale, ingegner Sergio Florio. Nella missiva vengono poste una serie di questioni preliminari per l’acquisizione dell’immobile di via San Lorenzo che l’Utc sta verificando di risolvere. Queste le caratteristiche richieste per la stipula del contratto di vendita: certificazione di rito propedeutica alla realizzazione dell’edificio (concessione edilizia, calcoli strutturali ed impiantistici, progetti degli impianti e certificato di prevenzione incendi); inderogabile possibilità di rendere produttivo il piano seminterrato attraverso il preventivo raggiungimento dell’altezza necessaria a tale utilizzo; destinazione d’uso dell’immobile a Distretto sanitario ove risultino compresi Uffici per lo svolgimento delle attività Aziendali ed Ambulatori; possibilità di incremento piano volumetrico all’interno del lotto, pari al 20% dell’attuale volumetria edilizia, attraverso la realizzazione di nuovi corpi di fabbrica o di ampliamento della struttura medesima con conseguente possibilità di modifica della sagoma, dell’altezza o delle distanze dai confini; possibilità di esclusivo utilizzo del parcheggio pubblico antistante il complesso immobiliare anche nei giorni di fiera e di mercati comunali; modifica ed integrazione delle linee urbane dei trasporti pubblici per consentire una facile fruibilità dei servizi da allocare nella struttura medesima. Queste le condizioni fissate da Florio per poter trasferire la sede del distretto sanitario dall’edificio privato di via Manfredi a quello di via San Lorenzo. Il primo cittadino appare fiducioso a raggiungere un’intesa entro fine anno:« C’è una manifestazione d’interesse – commenta in consiglio comunale il sindaco Paolo Spagnuolo – a cui stanno seguendo una serie di verifiche tecniche circa la funzionalità del bene alle esigenze del distretto sanitario. Ma entro fine anno speriamo di conclude il tutto».
Un’operazione che salverebbe le casse comunali sulle quali pesa l’enorme disavanzo di amministrazione stimato in 3 milioni e 598.463,80 euro al 2012. Il Centro Servizi è infatti inserito nel Piano di alienazione dei beni comunali per un importo di 2 milioni e 650mila euro e consente il pareggio di bilancio del previsionale 2013. La lettera del manager Florio è stata al centro dell’ultimo consiglio comunale. «Un bilancio pareggiato sulla fantasiosa e presunta cessione del centro Servizi all’Asl – attacca il capogruppo di minoranza Lello La Sala-. Una nota che pone più questioni di quante si immaginasse di risolvere. Vincolando l’acquisto ad uno scavo in fondazione dell’immobile per una ottantina di centimetri, previa verifica delle progettazioni strutturali e della resistenza sismica, alla sua completa agibilità strutturale e funzionale, al trasferimento del mercato, all’uso esclusivo dei parcheggi pubblici nell’area, alla possibilità di incremento del 20% dei volumi, attraverso la realizzazione di nuovi corpi di fabbrica. Tutto questo ed altro attraverso una variante al vigente piano urbanistico, che nella ipotesi più ottimistica si realizzerebbe in almeno sei mesi. Su questo aleatorio presupposto che ignora tutti i principi della attendibilità, della prudenza e della competenza finanziaria, per l’iscrizione di una somma in bilancio, il sindaco hanno avuto l’improntitudine di presentarsi in consiglio».
Questo è il modo di non volersi acquistare il centro servizi,
con tutte le richieste fatte, per non licenziarli subito a questi del comune.