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Le minoranze tentano la spallata all’Amministrazione con un duro j’accuse. FOTO

Pubblicato in data: 23/10/2014 alle ore:08:30 • Categoria: Politica

opposizioni-in-campo2Opposizioni in campo contro l’Amministrazione Spagnuolo. Le minoranze provano a dare la spallata alla maggioranza a Palazzo di città in un duro j’accuse promosso dal gruppo consiliare di Forza Italia, Piazza Grande e Psi. All’incontro, congiunto svoltosi ieri mattina presso l’ex sala consiliare, sono intervenuti i consiglieri comunali Massimiliano Del Mauro, Vincenzo Moschella e Massimiliano Strumolo per Fi, Nunzia Battista per la lista “Piazza Grande” e Ulderico Pacia per il Psi. L’affondo ha preso il via dall’ultimo voto registratosi in Consiglio comunale che ha visto approvare la vendita del Centro Pmi alla società farmaceutica “Xenus Srl” e la Salvaguardia degli Equilibri di bilancio per il 2014 con un solo voto in più. Proprio sulla vendita dell’edificio di via San Lorenzo le minoranze hanno evidenziato le anomalie della procedura sollevandone dubbi ed ombre. In sala il coordinatore cittadino di Fi Attilio Strumolo, quello del Psi Silvano Casillo con l’avvocato Arturo Iaione e l’ex presidente di Associa Gerardo Iannaccone.
Per il capogruppo di Piazza Grande Nunzia Battista: «Vogliamo che i cittadini comprendano bene le nostre posizioni. Sul centro Pmi è accaduta una cosa gravissima, il cambiamento delle carte in tavola una volta che questa trattativa era iniziata. Nel 2012 c’era stata la chiusura della trattativa con la Xenus che aveva dichiarato di non poter acquistare l’immobile. Da allora si sarebbe dovuto riaprire la procedura consentendo a tutti di poter partecipare. Invece sono stati cambiati i termini della questione solo per la Xenus, a cui verrà venduto l’edificio per lotti. Una trattativa riaperta in modo unilaterale dal sindaco. Una trattativa di cui si assumono le responsabilità e che non è avvenuta alla luce del sole. Il sindaco sta rischiando con i soldi degli atripaldesi, anzi con i debiti del Comune. Errori enormi sono stati fatti anche dalle passate amministrazioni nella pubblicità dei bandi andati sempre deserti affissi solo all’albo del Comune. Le responsabilità ci sono state anche prima ma oggi sono ben più gravi perché stiamo mettendo a rischio le uniche risorse che consentono a questo comune di non andare in dissesto. Viene venduto il Centro senza nessuna garanzia. Sottolineiamo la mancanza di una procedura trasparente, lineare e coerente. Il sindaco non si sta comportando come un buon padre di famiglia che vende una cosa a chi può pagare. Ho fatto due telefonate alla sede che questa ditta ha presso l’università di Napoli. Una ditta che ha solo 20mila euro di capitale sociale per un investimento così elevato di oltre 2mlioni di euro. Ma la persona che mi ha risposto ha detto che non esiste più tale dipartimento. Per cui visto che gli lo stiamo quasi regalando con queste modalità, almeno l’attenzione di cambiare il nome del dipartimento che non si chiama così. Almeno aggiustare le carte. All’università nessuno sa della Xenus, avrò sbagliato forse il numero, ma si può sapere a chi lo stiamo dando? Inoltre nel capitolato si parla di lavabi, libri e scaffalatura per un’azienda che deve interessarsi di ricerca. La vendita è stata approvata ma i cittadini debbono essere messi al corrente che le persone che li stanno amministrando utilizzano il potere che gli è stato conferito non nella maniera che si aspettavano».Incalza Massimiliano Strumolo: «Una risposta c’è stata data in Consiglio, che è una start-up, confermando le nostre preoccupazioni. Un’azienda in fase di avvio che aspetta un finanziamento. Un grosso punto interrogativo quindi per un progetto che doveva essere realizzato nell’area Pip di Avellino. Finanziamenti poi che non sono certi».
Per il capogruppo di Fi, Massimiliano Del Mauro: «scaricano il rischio d’impresa sull’amministrazione. Il sindaco ha detto in Consiglio che le nostre sono affermazioni quasi a rischio diffamazione. Qui non c’è una posizione contraria a priori a questa operazione ma ci sono diffidenze quando si legge tale documentazione carente. Come si fa a non essere diffidenti verso una società che ti manda una bozza di polizza che è quasi n pezzotto, scaricata da internet? Rispetto ad una serie di documenti del genere se fossi stato il sindaco mi sarei rivolto ad altre istituzioni per avere chiarezza. La trattativa una volta interrotta improvvisamente andava riaperta per tutti e non solo per la Xenus. La vendita in lotti ci espone ad un rischio altissimo, con rate di 14mila euro. L’azienda scarica così il rischio d’azienda su di noi. Chi volete che poi compri la parte restante dei lotti a quegli importi se la Xenus non dovesse onorare le rate?. Si rischia di creare un danno alle casse comunali cambiando le regole del gioco ma non cambiando il regolamento del comune che prevede che non si può fare questo tipo di vendita. In conclusione è di tutta evidenza che serviva un documento, un pezzo di carta da dare in pasto alla Corte dei conti altrimenti saremmo finiti in dissesto. Un pezzo di carta, mentre loro non hanno mai comunicato alla Corte di aver interrotto questa trattativa. Avevano solo la necessità di rinviare il problema. Prima inseriscono il Centro Pmi nel bilancio di previsione approvato a novembre e adesso lo inseriscono per salvaguardare gli equilibri di bilancio. Sono troppe le ombre che ci sono su questa vicenda e su altre che ci fanno lanciare un allarme».
Per il socialista Ulderico Pacia: «Il centro servizi non può essere venduto. Si favorisce la Xenus. Ma è solo una scusa per mettere le carte a posto con la Corte dei Conti. Certamente siamo in una situazione critica, se non si riuscisse a vendere si andrebbe certamente al dissesto, dove ci siamo già quasi. Non auspico il commissario, ma se dobbiamo vendere così un domani ci troveremo senza più patrimonio e con le tasse che non si potranno abbassare. Si doveva fare un bando diverso invece, anche ad Atripalda ci sarebbero state persone interessate a comprare anche in miglior modo e non con una rateizzazione così. Si è fatto di tutto per portare la Xenus lì».
Tante anche le altre questioni trattate in conferenza stampa. Del Mauro denuncia anche l’isolamento attaccando il Pd: «il Consiglio comunale viene sistematicamente ignorato. Utilizzano le istituzioni per regolare partite interne, questo fa il Pd: chi entra in giunta, mi dai una delega ecc… Si utilizza per equilibri interni al partito un consiglio comunale che non funziona. E’ una cosa indegna. Ci hanno negato anche la possibilità di discutere di punti importanti. Per scelte sbagliate pagano sempre i cittadini. Finché non arriveremo ad inchiodare uffici e parte politica alle proprie responsabilità non arriveremo mai a far rinascere questa città».
Regolamenti e statuti spesso disattesi secondo Pacia: «le leggi, i regolamenti e gli statuti per loro sono semplicemente un fastidio. Non hanno rispettato quello del Centro Servizi, sull’energia elettrica ed altri. Sulla pubblica illuminazione hanno fatto una proroga per ben tre volte alla stesse ditta raddoppiando l’importo al manutentore. Avete mai visto fare manutenzione ai pali? Su Alvanite hanno dovuto attendere 4 anni per sistemare l’impianto. La maggioranza elimina chi si oppone tra i capisettore. C’è un nucleo di valutazione dei capisettori che non si è mai riunito. Hanno dato i soldi a piacere loro in base alla simpatia, senza mai interpellare il nucleo valutazione dei capisettori. Amministrano a senso unico ed a simpatia, come sul caso di Anna Spina che ha vinto la causa contro il Comune ma che è stata parcheggiata all’ufficio tecnico in una stanza senza nessun tipo di lavoro. Per circa tre mesi chi paga questa signora? E’ offensivo e si può parlare di mobbing».
Battista evidenzia invece la carenza di progetti presentati a finanziamento per il risparmio energetico:« come mai l’amministrazione non ha presentato progetti per il risparmio energetico mentre altre comuni limitrofi hanno ottenuto fondi? Una cosa che mi meraviglia. La prima cosa che andava fatta era di cercare l’accesso a finanziamenti per l’adeguamento energetico della casa comunale e delle scuole cittadine. E’ un obbligo innanzitutto morale per una città che si adegua dal punto di vista qualitativo, avendo così anche dei vantaggi. Ad Atripalda non c’è nessuna fonte di energia alternativa, anche i cittadini non possono a livello privato usufruire di benefici. Un’amministrazione seria è quella che cerca il modo di migliorare qualitativamente il modo di vivere dei cittadini. Sarebbe il caso perciò di aprire le orecchie anche a quello che dice l’opposizione. Bisogna programma per il bene del paese e dei cittadini. Si deve ragionare di problemi che i cittadini vivono tuti i giorni».
Il socialista Pacia invece denuncia che in occasione di Giullarte ed altri eventi, la famiglia Palma aveva messo a disposizione gratuitamente l’area di sosta in via Manfredi a ridosso dell’Asl, mentre il Comune poi si è fatto pagare la sosta con i vigilini. «Sulla riqualificazione del palazzo dell’edicola in piazza Umberto – prosegue Pacia -sono contrario alla delocalizzazione dei due piani dello stabile in una zona satura, via Appia, dove gli standard urbanistici non vanno in deroga».
E Strumolo attacca: «si vive solo per equilibri politici mentre le professionalità è solo per ottemperare a necessità. Ad Atripalda abbiamo il nostro Piano Emergenza fermo al 2009 e se dovesse succedere una qualsiasi calamità, facendo i dovuti scongiuri, sfido a conoscere chiunque su cosa bisognerebbe fare. Con la vendita del Centro Pmi alla Xenus sarebbe importante sapere quali sono i progetti di delocalizzazione del mercato».
Il neo consigliere provinciale di Fi, Vincenzo Moschella sottolinea la mancanza di ascolto da parte della maggioranza: «Non c’è apertura di questa maggioranza con cui non si può dialogare. Non siamo fazioni e non facciamo demagogia ma evidenziamo problemi. Quest’anno per il contenzioso abbiamo speso più del 2013 mentre non abbiamo ancora una short list mai istituita nonostante l’impegno assunto dal delegato Pascarosa. Sull’ edilizia residenziale pubblica le lettere di riscatto per gli alloggi comunali fatiscenti che versano in condizioni disagiate, mi chiedo quale assegnatario potrà mai immaginare di riscattare questi alloggi. Il vicesindaco pd Tuccia parla sempre del progetto Alvanite quartiere laboratorio, una sorta di aborto più volte bocciato alla regione. Ho già sollecitato l’Utc per il tratto provinciale via Manfredi e via Pianodardine e per quello che sta succedendo su contrada Cerzete». Nel mirino dei consiglieri finisce anche l’impalcatura montata sulla facciata del comune ed il progetto “Atripalda Si..cura”, entrambe questioni sollevate dal cittadino Pino Battista.
opposizioni-in-campo1Strumolo attacca nuovamente anche Barbarisi per le offese sul web: «è vergognoso che il delegato alla Cultura presenti il progetto di messa in sicurezza di Palazzo Caracciolo quando dovrebbe dimettersi».

Ironicamente il capogruppo di Fi Del Mauro ammette: «una cosa ha fatto quest’amministrazione in questi anni, la raccolta differenziata che ha realizzato però il commissario prefettizio, la dottoressa Curto. Non facciamo un’opposizione strumentale, ma nella maggioranza manca una linea politica, un’idea di città. Atripalda non è più la città di riferimento di anni fa, subendo un arretramento netto. Non capacità progettuale».
Il capogruppo di “Piazza Grande” Battista tiene a precisare: «vogliamo far capire ai cittadini che hanno fatto un grave errore con il proprio voto. Noi abbiamo quello che ci meritiamo: un’amministrazione pessima. Oggi vogliamo far capire ai cittadini qual è la nostra posizione e vorremmo che si evitasse con il voto futuro di compiere lo stesso errore. Atripalda non ha più possibilità di sbagliare perciò non vogliamo che i cittadini compiano ancora tale errore. So che certe modalità di vendita del Centro Pmi alla Xenus non sono state gradite anche all’interno del Pd. Proseguiamo sulla strada che è quella che ci hanno affidato gli elettori, di fare opposizione costruttiva. Chiedo una maggiore attenzione per contrada Alvanite, non solo con la presenza delle forze dell’ordine, ma anche con attività. C’è un tessuto sociale difficile con criticità forti che vanno affrontate. Per questo manca un progettualità forte».
Del Mauro guarda anche al futuro e all’Udc: «Ci stiamo attrezzando per le prossime amministrative per mettere insieme tutte le opposizioni con un progetto serio per riuscire a fornire all’elettorato una proposta alternativa. L’Udc dovrà dare un senso in questo scorcio di consiliatura a questa nuova posizione critica assunta in Consiglio. Avevamo invitato anche lo scudocrociato a questa conferenza, non hanno ritenuto di parteciparvi. Forse è ancor troppo fresco lo strappo. Le somme numeriche possono farti anche vincere ma poi non ti fanno amministrare perché non si riesce a tenere anime diverse insieme. Anche qui siamo tre sigle ma ciò che ci unisce è l’impegno per la città. Ben vengano altre forze politiche purché condividano un percorso da fare insieme senza secondi fini».

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5 risposte a “Le minoranze tentano la spallata all’Amministrazione con un duro j’accuse. FOTO”

  1. cantastorie ha detto:

    Vabbe solo fuffa.

  2. nik ha detto:

    Fusse ca fusse la vorta bona.

  3. catiello ha detto:

    speriamo che si sia svegliata veramente questa opposizione.

  4. veronica ha detto:

    Forza Massimiliano Del MAURO, dacci sotto.

  5. mimmo ha detto:

    si aspettino a vui spagnuolo po mori e vecchia.

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