Cassa integrazione alla clinica Santa Rita, Taccone rassicura: “Tetti di spesa inadeguati, cig fino a dicembre. Fatturiamo 11 milioni di euro, nessun rischio per i 137 lavoratori”
Pubblicato in data: 4/11/2014 alle ore:19:34 • Categoria: Attualità •Cassa integrazione alla Casa di cura “Santa Rita” di Atripalda. Da ieri mattina è scattata la cassa integrazione in deroga per i lavoratori della struttura sanitaria privata sita in via Appia ad Atripalda. A darne notizia erano stati i rappresentanti sindacali di categoria Marco D’Acunto (Fp Cgil), Gerardo Capone (Fp Cisl), Romina Iannuzzi (Nursind).
Lo strumento di ammortizzatore sociale, come riferito dal presidente Walter Taccone, durerà fino al 31 dicembre 2014 e coinvolgerà a rotazione, un massimo di 40 lavoratori ognuno per 15 giorni, sui 137 complessivi.
“Ormai dal 2009 – spiega a Il Mattino il presidente del CdA Walter Taccone – la clinica Santa Rita regala al sistema sanitario oltre 2 milioni di euro, che noi fatturiamo e l’Asl non ci riconosce. Restiamo infatti ancorati ad un tetto di spesa vecchissimo, risalente al 2008 e privo di rivalutazione di costi e prestazioni“.
La clinica fattura mediamente 11 milioni di euro a fronte di un tetto regionale fissato a 9 milioni. Taccone rassicura: “L’azienda è in difficoltà da quando l’ho acquistata nel 2008, sobbarcandomi 10 milioni di precedenti debiti erariali. Ma non c’è nessun pericolo per il personale“.
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