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Isochimica, 29 gli avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Avellino

Pubblicato in data: 12/11/2014 alle ore:14:17 • Categoria: Cronaca

isochimicaSono 29 gli avvisi di conclusione indagini, che la Procura della Repubblica di Avellino ha notificato ad altrettanti soggetti, nell’ambito dell’inchiesta relativa all’Isochimica. Nella lista degli indagati anche il sindaco di Avellino Paolo Foti, colpevole – secondo i magistrati – di non aver posto in essere tutte quelle azioni atte a mettere in sicurezza il sito di Pianodardine. 237, invece, sono le persone che avrebbero subito danni dalla dispersione di amianto. Restano indagati anche l’ex primo cittadino Pino Galasso e gli assessori che firmarono la delibera nel maggio 2005, per l’ipotesi di concorso in disastro colposo. Gli indagati ora avranno venti giorni per presentare le proprie memorie. I reati contestati, a vario titolo, sarebbero disastro ambientale continuato, omicidio colposo, lesioni ed altre fattispecie legate all’inquinamento da amianto provocato tra gli ex operai della fabbrica e tra gli abitanti di Borgo Ferrovia. Tra gli indagati figurerebbero anche cinque dirigenti di Ferrovie dello Stato.
Il reato ipotizzato dal Procuratore capo, Rosario Cantelmo, è di disastro ambientale colposo continuato, provocato dalla dispersione delle fibre di amianto sul luogo di lavoro e nell’ambiente circostante. Foti, per la Procura, non avrebbe concretamente attuato una serie di interventi tesi a mettere in sicurezza il dismesso sito produttivo ma anche funzionari delle Ferrovie che avrebbero garantito sulle condizioni igienico-sanitarie a tutela dei lavoratori e sulla affidabilità delle tecnologie utilizzate per il trattamento dell’amianto.
Le notifiche di chiusura indagini agli indagati sono state affidate agli uomini del Nucleo investigativo del Corpo Forestale dello Stato, a cui la Procura avellinese ha affidato le indagini. Le parti offese, che avrebbero subito danni alla salute dalla dispersione di amianto, sono 237. Tra queste, numerosi ex operai dell’Isochimica e le loro famiglie. In questi anni, dieci ex operai di Elio Graziano sono deceduti a causa di malattie correlate alla esposizione di amianto e numerosi altri sono ammalati.

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