Non chiuderà l’Istituto del Conservatorio delle Suore della Purità: è l’impegno assunto dalla Curia di Avellino
Pubblicato in data: 23/4/2015 alle ore:09:00 • Categoria: Attualità •Non chiuderà l’Istituto del Conservatorio delle Suore della Purità di via Cammarota. E’ l’impegno assunto ieri mattina dalla Curia di Avellino durante l’incontro voluto e promosso dal vescovo di Avellino, Francesco Marino, 26esimo difensore e protettore del Conservatorio, con il Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
Alla riunione con il vescovo hanno preso parte il parroco della chiesa madre di Atripalda Don Enzo De Stefano e i due componenti del Consiglio d’amministrazione della Fondazione, l’ingegnere Alessandro Lazzerini e l’ex sindaco Aldo Laurenzano.
Lungo due binari si muoverà l’azione della Curia avellinese affinché il Convento, uno degli edifici più antichi e storici di Atripalda, vincolato dalla Soprintendenza, continui a vivere. Nel breve periodo il vescovo insieme a don Enzo sonderanno la possibilità di ospitare nello storico edificio nuove suore provenienti da altri istituti religiosi. Inoltre sue eccellenza Francesco Marino, visto che l’unica suora rimasta è gravemente malata, procederà a nominare, con provvedimento, Don Enzo De Stefano a presidente pro-tempore del Consiglio d’amministrazione della Fondazione. Nel lungo periodo la Fondazione dovrà attivarsi per approfondire la fattibilità del progetto da realizzare con la locale Confraternita di Misericordia per destinare la struttura, senza stravolgerla ma trasformandola nel rispetto dei vincoli, in una residenza d’accoglienza per anziani che vivono da soli. Un impegno non facile che richiede anche il reperimento di finanziamenti ad hoc per realizzare l’opera.
Questo il doppio impegno della curia irpina per non far scomparire tre secoli e mezzo dopo l’Istituto del Conservatorio delle Suore della Purità fondato nel 1660 dalla nobildonna Delia Laurenzano ed eretto nel 1743 per ospitare ragazze indigenti a cui veniva insegnato il mestiere di sarta.
Il Convento di via Cammarota ha funzionato nei decenni come Istituto pubblico per l’assistenza e la beneficenza, riconosciuto con decreto regio, ospitando l’asilo infantile, due sezioni di scuole elementari e l’orfanotrofio femminile. Ma il calo delle vocazioni con il passare degli anni e lo scarso interesse della autorità locali ne hanno portato ad un lento declino. Ora arriva l’impegno diretto del vescovo di Avellino a non farlo morire.
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