Premio Elio Parziale, stamattina consegna degli attestati nella Dogana, il sindaco: «Un uomo con un grande rispetto per gli alunni, onestà intellettuale e generosità». La preside Santulli: «Ho portato a termine quello che lui voleva». Fotoservizio
Pubblicato in data: 28/5/2015 alle ore:19:31 • Categoria: Attualità, Cultura •«Un uomo con un grande rispetto per gli alunni, una forte onestà intellettuale ed una grande generosità». Lo ricorda così il direttore Elio Parziale, scomparso mesi fa, il sindaco Paolo Spagnuolo. L’occasione è stata questa mattina l’inaugurazione de “Il libro in Fiera”, la manifestazione culturale che si svolgerà nella Dogana dei Grani di Atripalda fino a sabato. Il convegno di apertura “Il Direttore Elio Parziale, maestro di vita e di integrazione a scuola” rientra nel premio “Elio Parziale – La Scuola è il futuro dei giovani” che si terrà sabato alle ore 17,30, riservato agli studenti delle scuole medie ed elementari dell’Istituto Comprensivo “De Amicis-Masi” per ricordare l’amatissimo dirigente scomparso prematuramente a gennaio.
«E’ giusto che stamattina ci siano le nuove generazioni visto che la cultura può rappresentare un’occasione che rende gli uomini liberi -prosegue il primo cittadino – . Scommettere sulla cultura non è facile, di questi periodi si scommette più su slow food. Sulla cultura sono in pochi a scommettere ed è una sfida che avete vinto con questa manifestazione che rappresenta l’orgoglio di Atripalda e siamo qui come Amministrazione per dimostrare l’importanze di questo evento. E’ un’edizione quest’anno particolare e la presenza di Antonio e Margherita lo testimonia. Perché quest’anno si è verificato ciò che non ci saremmo mai aspettati. La città è rimasta sconvolta. Ringrazio la preside per il vuoto che sta colmando. Il momento di confusione e disorientamento c’è stato, ma grazie alla dirigente e all’impegno dei docenti tutto è andato per il verso giusto». Un ricordo commosso del Direttore per il sindaco Spagnuolo:«ho imparato da lui due cose: il rispetto verso gli utenti che per il direttore erano gli alunni e per me sono i cittadini. C’era poi un rapporto prioritario tra il direttore e i suoi ragazzi. E lo dimostrava ogni anno quando si svolgevano i saggi di fine anno scolastico, seduto accanto a me, si compiaceva della bravura dei suoi docenti e dei suoi alunni. Questo senso di appartenenza, soprattutto nel pubblico impiego, è la cosa più bella. E poi mi ha insegnato ad avere un grande onestà intellettuale. Avrei voluto da lui oggi una spiegazione della riforma della suola. Aveva una grande onestà intellettuale e anche questo è stato un grosso insegnamento. E poi la sua generosità dimostrata quando l’anno scorso lo abbiamo investito della costituzione dell’Istituto comprensivo. In un primo tempo non l’aveva presa bene, percependo da subito il peso ma poi ha accettato quella sfida. E posso dire che grazie al direttore Parziale quella sfida è stata vinta».
Elogia l’iniziativa anche l’ex direttore Mario Narciso: «gli alunni e gli insegnanti si sono dimostrati all’altezza delle proprie competenze. E’ stata bella questa iniziativa della borsa di studio, è un ricordo che meritava. Elio Parziale ha dato un contributo notevole per lo sviluppo della scuola atripaldese. Aveva una professionalità eccellente e noi dobbiamo ricordarlo sempre. Ha saputo trasformare i programmi scolastici e le norme in una vita gioiosa come ho appreso dagli elaborati dei ragazzi e seguendo la vita della scuola atripaldese. Siate rispettosi e memori di questa grande personalità che è stata Elio Parziale. Mi sento vicino ai figli di Elio, i dottori Antonio e Margherita, che seguono l’esempio del padre lavorando ed impegnandosi nel dottorato di ricerca».
Un’eredità pesante quella raccolta dalla preside Paola Santulli, reggente dell’Istituto comprensivo atripaldese: «sono emozionata, rappresento in questo momento il dirigente Parziale e la sua scuola. Con lui avevo contatti telefonici e con lui era sempre possibile parlare e riceve un sollievo a quelle che erano le incombenze quotidiane. L’ultima volta che l’ho visto è stato prima di Natale per fare orientamento scolastico. Mi accolse alla Masi con un abbraccio e mi disse “sei a casa tua”. Sempre con il suo sorriso e la disponibilità. Certo il mio ruolo è stato difficile. La prima volta che ho messo piede nella scuola ho avuto paura di rompere questo silenzio che l’avvolgeva. Ogni volta che vengo qui c’è un senso di vuoto in me. Dire che ogni giorno è con noi è poco. Ogni volta che firmo una carta lo vedo vicino a me. Ho portato a termine quello che lui voleva senza aver interrotto
ogni suo progetto. Spero di averlo fatto, sono stata aiutata molto dagli insegnati e dalle famiglie. Tutti siamo stati chiamati a portare a compimento il suo lavoro. Ci teneva tantissimo alla scuola. Amava moltissimo il suo lavoro e di ciò che è riuscito a costruire. Si sentiva molto orgoglioso di essere atripaldese. E la scuola si identificava con lui. L’iniziativa della famiglia l’apprezzo per portare avanti questo nome che non può essere dimenticato. Inserire il Premio Elio Parziale in questa fiera del libro dà ancora più importanza alla cultura. Gli italiani sono quelli che leggono di meno in Europa ma a voi bambini dico leggete e imparate a leggere perché la cultura è ciò che rende libero un uomo. C’è stata sempre una sintonia con il direttore Parziale che ha sempre dimostrato di saper ascoltare. Questo è un aspetto della personalità importantissimo. Elio Parziale era capace di ascoltare, una delle sue doti più importanti. Abbraccio i figli e li ringrazio».
A presentare l’incontro il giornalista Ciro De Pasquale che ha chiamato sul palco alcuni alunni dell’Istituto comprensivo che hanno portato una testimonianza ed un ricordo del loro amato Direttore.
Ad illustrare le ragioni del Premio, è il figlio Antonio: «l’abbiamo organizzato perché volevamo coinvolgere la scuole, di cui mio padre era orgoglioso, per ricordarlo così nel migliore dei modi. Avevamo all’inizio pensato a qualcosa in sordina, poi siamo stati fortunatamente contattati da Ciro De Pasquale e abbiamo colto il suo invito. Vedervi tutto qui, vedere la gigantografia di mio padre, vedere i collegi con cui lavorava mi ha commosso. Abbiamo deciso di intitolare questo premio al futuro dei giovani perché questa deve essere la frase che ogni educatore deve avere in mente per il ruolo che svolge. Forse molti insegnati arrivano già demotivati per il lungo precariato, ma non devono dimenticare che il ruolo è di formare le nuove generazioni ad essere migliori nella loro vita. E questo mio padre lo interpretava nel migliore dei modi». Illustra la composizione della giuria composta da dirigenti scolastici: «perché conoscevamo molto bene mio padre e hanno condiviso con lui la vita professionale. Abbiamo scelto loro perché fossero assegnati i premi in modo imparziale senza che nessuno fosse coinvolto con il territorio. Tutti gli elaborati saranno raccolti in un libro, il giusto modo per dare visibilità a tutti i vostri lavori. In modo che il prossimo anno, quando ripeteremo questa fiera, avremo uno stand in cui mostrare i vostri lavori. Ringrazio voi perché se oggi non ci fossero i vostri elaborati non ci sarebbe questo premio. Ringrazio la dirigente e gli insegnanti».
A leggere alcuni elaborati è la figlia Margherita «Per me parlare ai suoi alunni è un’emozione grande. Mio padre sapeva parlare ai vostri cuori. Lui ci riusciva con molta naturalezza, con le parole che gli venivano dal cuore. Ho letto e riletto i vostri temi ed è stato come fare un salto nel passato. Nei vostri temi ho trovato le stesse parole che utilizzavo io da bambina quando mi veniva chiesto di descrivere mio padre. Questo significa che mio padre non era il papà solo di noi ma di tutti voi. Sono stata orgogliosa di avere un padre come lui che è riuscito a dare a noi tanto affetto. Sono stata anche un po’ gelosa e arrabbiata perché la vita non solo ha tolto un padre a me ma una guida a tutti voi. Lui vi sarà vicino e avrà una mano sulla testa di ognuno di voi. Quando pensate che siete in un momento buio andate avanti che lui vi sarà vicino. Dietro i suoi sorrisi nascondeva il suo stress nell’ultimo periodo. Non l’avevamo capito che forse era arrivato il momento che si riposasse. Ringrazio te Ciro, il dottor Laurenzano, la vicaria De Rosa per i consigli utili che mi ha dato per la realizzazione di questo premio e tutti gli insegnanti e alunni».
C’è Cosimo che ricorda il Direttore quando lo ha incoraggiato per vincere una gara o la bambina che scrive: «quella domenica che ci hai lasciato ti ho visto la mattina accarezzare una mia amica dalla ruota panoramica in piazza. Non avrei potuto immaginare che fosse l’ultimo giorno della tua vita» e Giacomo che scrive «come un buon allenatore ha cercato, quando gli è stato affidato l’istituto comprensivo, di portarlo alla vittoria anche se gli è costatata un po’ troppo».
Presentati anche i giornalini scolastici, “Libera…mente” « anche questo è una sua creatura – ha spiegato la professoressa Zirpolo -. Da sempre ha voluto e sposato questa iniziativa e che fosse il giornale dell’istituto.Un giornale opera dei ragazzi e questo giornale oggi testimonia tutto il nostro affetto verso di lui».
Il preside Paolino Marotta ricorda l’impegno del direttore nell’Andis: «che dire di Elio. Avete fatto una cosa che lui meritava. Questa iniziativa è già bella di suo con la figura straordinaria di Elio Parziale, è qualcosa di bello per la città e per chi lo ha avuto, per la sua famiglia e per la comunità scolastica. La città ha già espresso in quei giorni tutto il proprio dolore e tristezza. E’ inutile dire che Elio ci manca, manca alla sua famiglia e anche ai suoi colleghi. A nome dei dirigenti scolastici, a cui ha sempre inteso partecipare, una figura come Elio non può non mancare. Superato questo momento fate bene a ricordare di lui quelle qualità non solo di uomo, ma di uomo di scuola che ha esercitato con grande dignità il ruolo di dirigente scolastico. Sono emozionato per tutti gli scritti che ho dovuto leggere. Tutti dicono tanto di lui, scavano nella persona. I bambini lo amavano perché riusciva a difenderli dai professori, questo è il tratto che è emerso. E’ bello che questi ragazzi lo ricordano come un loro difensore. Ne ricordo l’eleganza. Lo teniamo nel cuore Elio. E’ inutile parlare di una persona così grande e del vuoto che ha lasciato. Credo che il suo attaccamento alla scuola della sua città lo ha spinto a non muoversi più. Fa bene l’Amministrazione a riconoscerlo ed esaltarlo. E’ una persona degna del nostro affetto. Continuiamo a manifestargli l’affetto che si è meritato. Si appassionava alle cose che faceva, spesso gli dicevamo “smettila che ti viene qualcosa”. Si arrabbiava se le cose non andavano per il verso giusto. Si faceva rosso di rabbia su questioni a cui lui ci teneva. Lo ricordo alla sua città, alla sua famiglia come un grande collega e l’Andis vorrebbe dedicargli una targa in ricordo».
La professoressa Maffeo invece illustra l’altro giornalino dell’Istituto, “Masi news”: «con il direttore sono entra in conflitto perché ci metto la stessa passione come lui. Sapeva ascoltare e dopo sapeva dare un giudizio sereno. L’unione tra la Masi e la De Amicis non è stata indolore. Ma in modo illuminato e illuminante riusciva a dare sempre la possibilità a chi esprimeva idee diverse dalle sue di esprimere la propria parola. Inoltre l’eleganza non era soltanto formale la sua, ma la portava dentro».
Poi il ricordo degli alunni e la consegna da parte dei figli Antonio e Margherita degli attestati di partecipazione alla Premio in ricordo del Direttore. Sabato pomeriggio, alle ore 17,30, invece la premiazione ai cinque alunni vincitori delle borse di studio volute dalla famiglia Parziale.
era una persona perbene il direttore Parziale, se fosse vivo sarebbe contento di questa manifestazione che è dedicata a lui ciao
si e vero io lo volevo davvero bene era il migliore direttore era in gamba era un tipo di direttore che non ti sgridava mai se ti portava nel suo ufficio anzi ti dava sempre le caramelle io infatti mi comportavo male per stare con lui nell’ suo ufficio..