Il premier Matteo Renzi scrive alla famiglia di Marcello Cucciniello: “Vi sono vicino”
Pubblicato in data: 25/9/2015 alle ore:01:00 • Categoria: Attualità •Il premier Matteo Renzi scrive alla famiglia di Marcello Cucciniello, il giovane drammaticamente deceduto lo scorso 9 settembre in un incidente stradale sull’isola thailandese di Koh Samui a sud di Bangkok. «Caro Giulio, Valentina Paris mi ha raccontato la terribile vicenda di Marcello. Ti sono e vi sono vicino in questo momento di dolore. Un abbraccio sincero, Matteo», questo il contenuto del biglietto, scritto a mano dal Presidente del Consiglio dei Ministri e pervenuto alla zio del giovane, Giulio Urciuoli che per primo si recò in Thailandia per riportare il nipote a casa. Nove giorni trascorsi tra Koh Samui e Bangkok completamente solo, come affermato più volte da Urciuoli, in cui le autorità italiane locali si sono mostrate «completamente assenti e non in grado di dare neanche un minimo supporto in un momento così tragico». Questione che pochi giorni fa è stata portata anche all’attenzione del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni attraverso l’interrogazione a risposta scritta presentata dal deputato irpino del Movimento Cinque Stelle, Carlo Sibilia, unitamente ai colleghi presenti in Commissione Esteri Di Stefano, Del Grosso, Grande, Di Battista, Scagliusi e Spadoni. L’obiettivo comune è far luce sul ruolo dell’Ambasciata Italiana in Thailandia nella tragica vicenda costata la vita al 23enne atripaldese attraverso un atto di sindacato ispettivo che possa appurare quanto evidenziato da Giulio Urciuoli ovvero l’assenza di ogni minimo supporto da parte dei funzionari del presidio italiano in Thailandia ed eventualmente capire se è «il caso di prendere iniziative adeguate nei confronti dell’Ambasciata italiana in questione».
«Andremo fino in fondo perché quello che ci interessa adesso è solo avere giustizia, non vogliamo nient’altro, se mai arriveranno soldi li daremo in beneficenza», parole colme di rabbia e rancore quelle di Giulio Urciuoli che ancora non riesce a darsi pace per quanto accaduto al nipote ma anche per la solitudine vissuta in terra straniera in questa terribile vicenda. Urciuoli nei nove giorni trascorsi in Thailandia prima di ripartire per l’Italia ha, infatti, dovuto affidarsi ad un’agenzia privata e ad un interprete personale per poter espletare gli incartamenti necessari al rimpatrio e, naturalmente, per poter comunicare in lingua locale. «Mi auguro che lo Stato Italiano approfondisca la questione di cui adesso è al corrente anche il premier Renzi e faccia così chiarezza sul ruolo delle Ambasciate Italiane all’estero e di quello del personale e dei funzionari al loro interno – prosegue il consigliere comunale di Manocalzati nonché segretario cittadino del Partito Democratico -. Il mio caso, purtroppo, non è isolato ed è giusto che si intervenga e magari si taglino le spese per questi presidi inutili ma costosi che nel momento del bisogno si sono mostrati assenti nonostante l’intervento dallo Stato italiano attraverso l’onorevole Paris».
FdL
Si specula politicamente pure sui morti.