Lacrime e commozione nel giorno dell’addio a Sua Eccellenza Monsignor Giuseppe Nazzaro
Pubblicato in data: 28/10/2015 alle ore:07:00 • Categoria: Cronaca •«Amava la Siria, con la sua intelligenza ha saputo trasmettere ai cristiani amore, speranza e coraggio, dando voce alle loro sofferenze nella Terra Santa. Aveva misura ed equilibrio, da te abbiamo imparato la semplicità». Lacrime, dolore e tanta commozione nel giorno dell’addio a Sua Eccellenza Monsignor Giuseppe Nazzaro, Vicario apostolico emerito di Aleppo. A parlare dall’altare della chiesa di Sant’Antonio Abate, gremita di fedeli, a conclusione della messa officiata dal vescovo di Avellino Francesco Marino, è il parroco di San Potito Antonio Paradiso che, visibilmente commosso, ha ricordato la statura del Vescovo Emerito, scomparso l’altra sera a 78anni proprio nel giorno del rinnovato appello di Papa Francesco per la pace in Siria. Tra gli innumerevoli e prestigiosi incarichi ricoperti da Monsignor Nazzaro quello di Segretario della Custodia di Terra Santa in Siria, Libano e Giordania, Guardiano del Santo Monte Sion e del Santo Sepolcro. E’ stato autore di numerose pubblicazioni tradotte in varie lingue. Sua Eccellenza era molto legato alla sua città adottiva, Aleppo, terra martoriata dalla guerra civile, dove ha voluto che fosse realizzata ed inaugurata una nuova cattedrale, dedicata al Bambino Gesù, progettata dall’architetto atripaldese Nunzia Piarulli. In tutto ciò non aveva mai spezzato quel filo che lo legava a San Potito. E ieri pomeriggio la comunità intera, si è fermata per l’estremo saluto. Una chiesa, quella in piazza Baroni Amatucci, che non è riuscita a contenere tutto l’affetto.
In tanti si sono voluti stringere al dolore dei fratelli Luigi, Vittorio, Gerardo, Domenico e Pino, le cognate e gli amati nipoti ad ascoltare le parole toccanti del parroco: «Quanti chilometri hai percorso nel mondo – ha proseguito don Antonio – riuscendo a tessere, da cristiano di nascita ma cosmopolita di formazione, dialoghi inimmaginabili tra il mondo cristiano e quello arabo, rispettando ed ascoltando tutti indistintamente dal colore della pelle, dal credo religioso o dal ceto sociale». Commozione e forte dolore si respiravano ovunque. Fuori in centinaia hanno atteso la fine della messa. Commosso dall’altare anche il sindaco dimissionario Francesco Iandoli: «Era l’uomo del dialogo. Quando sono stato investito dell’onore ed ufficio di primo cittadino lo volli incontrare. Mi disse lui, vescovo di Aleppo, cerca di tenere aperto il canale del dialogo, cerca di mantenere sempre unito il paese. Caro padre Geppino, forse ti ho deluso, nonostante i miei sforzi. Tuttavia per quello che mi resta nell’impegno amministrativo raccolgo ancora una volta il tuo invito e il tuo sereno monito a tenere unita questa comunità». La salma sarà tumulata proprio nella chiesa di Sant’Antonio Abate, nella cappella dell’Immacolata. La messa del settimo venerdì alle ore 18.30.
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