Stir, principio incendio a cumuli rifiuti: caschi rossi in azione
Pubblicato in data: 2/11/2015 alle ore:18:33 • Categoria: Cronaca •Nella prima mattinata, i Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Avellino, su richiesta del personale dello S.T.I.R., l’impianto di trattamento dei rifiuti di Pianodardine, sono intervenuti per un incendio, che ha riguardato un cumulo di rifiuti indifferenziati, localizzato all’interno di un capannone. Infatti, in seguito ad un fenomeno particolare di fermentazione, si è creato del fuoco dentro ai cumuli di rifiuti. Due le squadre prontamente intervenute dalla centrale di Avellino, supportate anche da un’autobotte, le quali hanno spento l’incendio e provveduto alla messa in sicurezza.
La società Irpiniambiente SpA, con una nota stampa, precisa che stamattina ha richiesto un intervento precauzionale ai vigili del fuoco di Avellino, presso l’impianto STIR di Pianodardine. “L’intervento – si legge nella nota della società provinciale – è stato richiesto in quanto le frazioni stabilizzate nei capannoni avevano superato, nella fase di ossidazione, (naturale processo che avviene presso l’impianto) le temperature standard.
I vigili del fuoco, prontamente intervenuti, hanno irrorato i rifiuti, al fine di abbassarne le temperature. Nessun incendio si è sviluppato nei capannoni, ma soltanto una contenuta e modesta diffusione di fumi da principio di combustione, che non ha interessato alcuna area esterna allo STIR e non ha coinvolto in alcun modo le eco balle che sono allocate in area diversa da quella che ha riguardato il principio di autocombustione.
Le operazioni di lavorazione, dopo l’intervento dei vigili del fuoco di Avellino, sono proseguite senza alcuna interruzione, dopo la verifica da parte dei tecnici, riguardo del ripristino delle consuete temperature. La società Irpiniambiente assicura che in nessun momento si è segnalato alcun rischio di incendio e che l’esigua diffusione di fumi non ha costituito mai alcun pericolo per la salute dei lavoratori e tantomeno per la popolazione delle aree circostanti”, conclude la nota.
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