Sosta a pagamento in centro, oltre 170 verbali elevati nel primo mese di lavoro dei vigilini. L’80% dei multati è atripaldese
Pubblicato in data: 6/12/2015 alle ore:07:30 • Categoria: Attualità •Fioccano le multe per la sosta a pagamento nel primo mese di lavoro dei vigilini
in centro città. L’Amministrazione traccia un primo bilancio che se fa sorridere le casse comunali che gongolano per l’aumento negli introiti dall’altro evidenzia come tra gli automobilisti si fosse ormai radicata da tempo la convenzione che si potesse omettere il pagamento del ticket dei parcometri, tanto alla fine nessuno avrebbe controllato.
Ma con l’arrivo dei quattro ausiliari del traffico a cui il Comune, con una convenzione sottoscritta con la cooperativa sociale atripaldese “Oltre L’Orizzonte”, ha affidato il contro della sosta dai primi giorni di novembre, la musica sembra cambiata.
E subito dopo la prima settimana c’è stata tolleranza zero e mano dura nei controlli. In 30 giorni di lavoro sono state infatti elevate oltre 170 contravvenzioni per mancata esposizione del grattino od omesso pagamento dello stesso. Questa la doppia stangata che ha colpito gli automobilisti atripaldesi: senza grattino si applica l’articolo 11 con una sanzione pari a 41 euro (se pagata entro 5 giorni scende a 28,70); con grattino scaduto invece si applica l’Articolo 10 con sanzione pari a 28,70 (se pagata entro i 5 giorni scende a 17,50).
Vita dura quindi per i furbetti della sosta all’interno delle strisce blu che continueranno a non esporre all’interno della propria autovettura il ticket di pagamento emesso dai parcometri.
«Un dato sicuramente positivo per le entrate comunali da un lato – commenta l’assessore delegato al Bilancio e Patrimonio, Domenico Landi – ma negativo dal punto di vista civico e del rispetto delle regole. Vorrei sottolineare un dato molto significato: gran parte dei verbali, intorno all’80%, sono state elevati a residenti di Atripalda. Quindi se da un alto ciò significa aver fatto bene nell’esternalizzare il servizio di controllo che ha fatto aumentare gli incassi da parcometri e l’elevazione dei verbali a seguito dell’intensificarsi dei controlli, dando anche opportunità di lavoro come ausiliare del traffico a qualche giovane disoccupato atripaldese, dall’altro ci aspettiamo ora dalla cittadinanza un maggiore rispetto delle regole».
Sono quattro finora i vigilini in strada (Antonio Capaldo, Stefano Cucolo, Vittorio Picariello e Massimo Lo Russo) a cui è stato affidato il compito svolto prima dal Comando di Polizia Municipale. Ciascuno di loro percepisce un compenso loro pari a 680 euro . a cooperativa garantisce la vigilanza per tutto l’arco della giornata di attivazione del servizio.
A chi accusa che non ci sia tolleranza da parte degli ausiliari al traffico, i vigili spiegano: «La stiamo garantendo sin dall’inizio verso gli automobilisti distratti – spiega il vigilino Antonio Capaldo – sollecitando e controllando le strisce blu con il fischietto. Solo dopo dieci minuti eleviamo la multa».
Sedici le colonnine installate in città che servono circa 400 aree di sosta lungo le strade principali del centro: 50 centesimi il costo della sosta per ora o frazione. Un primo step visto che il piano complessivo di sosta a pagamento prevede con l’’inizio del nuovo anno l’ampliamento con il coinvolgendo anche di via Melfi e piazza Giovanni XXIII. Poi toccherà alla traversa antistante al liceo scientifico De Caprariis in via Appia.
«Già da gennaio ci saranno strisce blu lungo via Melfi e in piazza Giovanni XXIII alle spalle di via Circumvallazione – conclude l’assessore Landi -. In queste due strade è più facile partire da subito per la presenza nelle vicinanze di parcometri che già servono via Aversa e e piazza Umberto. Poi il piano della sosta a pagamento sarà esteso anche su via Appia, nello slargo antistante il liceo scientifico. Per questa zona saranno necessari nuovi parcometri, da uno a tre, che procederemo all’acquisto o al noleggio».
Per fare contravvenzioni, i parcheggiatori non dovevano essere di Atripalda.
A buon intenditor poche parole. Avete dato a loro, molto potere.
Fischiano come dannati per fare qualche contravvenzione. Ad Avellino, non si fischia, si scrive soltanto.
Per non pagare il ticket, le auto parcheggiano in sosta vietata, in curva e sulle strisce pedonali.
Ad maiora.
Nel realizzare un’area di sosta a pagamento il Comune deve offrire nell’immediata vicinanza uno spazio adibito alla sosta non custodita o senza dispositivi di controllo di durata sosta. Questo perché lo prevede il CdS, in modo da rendere regolamentare le “strisce blu”.
Ma un po’ si sa: più aree blu, più possibili multe, perché c’è sempre chi tarda o non paga la sosta. Sono sempre più frequenti le multe per chi sosta in aree a pagamento, in alcuni casi per colpa di malfunzionamenti dei parcometri, come lo sono i ricorsi che non sono così facili da vincere.
Molti automobilisti gridano allo scandalo, appellandosi a norme e dichiarazioni di alcune Associazioni di consumatori, dimenticando spesso le uniche regole che potrebbero rendere illegittimo un parcheggio a pagamento.
La riforma costituzionale del 2001 ha dato ai Comuni italiani piena autonomia su come amministrare le proprie entrate, tra cui sono compresi anche i guadagni provenienti dai parcheggi a pagamento. Quindi ogni Comune può realizzare aree di sosta a pagamento tenendo conto che queste “[…] devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico“.
Come chiarito dalla circolare (prot. N° 1712 del 30.03.2012) del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, devono esserci parcheggi liberi nelle vicinanze delle strisce blu. In caso di violazione di una delle due norme (ubicazione e vicinanza dei parcheggi gratuiti), i verbali notificati sono da considerare illegittimi. Ecco le parole del CDS:
“Qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta, su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”.
Questa situazione che ha portato a un incremento dei ricorsi per le sanzioni amministrative notificate per violazione della sosta regolamentata. Il motivo è semplice: le multe sono nulle se nelle vicinanze del parcheggio a pagamento non sono stati creati spazi di parcheggio libero, ovvero con righe bianche.