La Prefettura nega la qualifica di Pubblica Sicurezza al comandante dei vigili Salsano, nuova polemica in città
Pubblicato in data: 6/3/2016 alle ore:10:30 • Categoria: Attualità •La Prefettura di Avellino nega la qualifica di Pubblica Sicurezza al comandante della Polizia municipale Vincenzo Salsano e scoppia di nuovo la polemica politica in città con le minoranze che chiedono la discussione in Consiglio comunale.
Ad un mese esatto dalla scadenza naturale del mandato, che si concluderà il prossimo 8 aprile, sull’Amministrazione Spagnuolo si abbatte una nuova tegola a seguito della decisione assunta dal sindaco di nominare il luogotenente dei Carabinieri di Cava de’ Tirreni in quiescenza al vertice del Comando dei Vigili con i gradi di capitano per un anno, a decorrere da aprile scorso, e a titolo gratuito ad eccezione del rimborso delle spese sostenute e documentate, secondo legge. L’arrivo di Salsano pose fine alla reggenza di Enrico Reppucci che subentrò al tenente Domenico Giannetta rimosso a fine novembre 2014 dal comando con decreto sindacale a seguito di una riorganizzazione della pianta organica.
Nelle due cartelle, a firme del viceprefetto vicario dottor Amabile, su parere fornito dal Ministero dell’Interno, viene chiarito che :«l’art.6 del Dl 90/2014 convertito in legge 114/2014, nel modificare la disciplina in materia di incarichi, ha previsto il divieto già per le amministrazioni pubbliche di attribuire incarichi di studio e di consulenza nonché incarichi dirigenziali o direttivi a soggetti già lavoratori privati e pubblici collocati in quiescenza. La medesima norma prevede che incarichi e collaborazioni sono consentiti esclusivamente a titolo gratuito e per la durata non superiore di un anno». Una bocciatura che arriva anche dalla Circolare n.6/2014 del Ministero, ripresa dalla Prefettura per la delibera di giunta n.51/2015 dove: «vengono riportate formulazioni di rito non supportate da adeguate motivazioni (ad esempio non viene messo sufficientemente in evidenza la compatibilità delle prestazioni richieste e delle responsabilità attribuite con la gratuità dell’incarico). Giova evidenziare, infatti, che attribuire un incarico gratuito di responsabile di un particolare settore, quale quello in esame, deve essere responsabilizzante rispetto ad un incarico istituzionale retribuito. Nella fattispecie, invece, sembra che l’incarico gratuito non comporti solo attività di coordinamento e di direzione dell’ufficio, tenuto anche conto della richiesta avanzata dal Sindaco del riconoscimento, al soggetto di cui trattasi, della qualifica di pubblica sicurezza. Ciò farebbe indurre a pensare ad un impiego operativo di detto soggetto, impiego che susciterebbe perplessità (data anche l’età anagrafica) e che contrasterebbe con quanto indicato nell’atto di stipulazione dell’incarico stesso, nel quale viene indicato, in modo del tutto generico, che la collaborazione avverrà “nell’ambito di un’attività di affiancamento”». Da qui, conclude la nota, il diniego di «accogliere la richiesta di attribuzione di conferimento della qualifica di agente di P.S.».
La risposta dell’Ufficio Territoriale del Governo segue la battaglia portata avanti dal consigliere comunale del Psi Ulderico Pacia che fin dall’inizio contestò la legittimità della scelta del comandante da parte della maggioranza attraverso ripetuti esposti e sollecitazioni alla Prefettura e alla Procura della Repubblica. «Questo incarico, a mio parere, è illegittimo – commenta il consigliere Pacia -. Non è mai accaduto in Italia, a mio avviso, che un comandante dei vigili che io sappia non possa uscire fuori dagli uffici per fare viabilità essendo lui idoneo solo a lavoro di ufficio e oltretutto non ha la qualifica di Ps, elevare multe perché non ha la qualifica di Polizia giudiziaria non essendo dipendente, non può guidare macchine della Polizia municipale con targa speciale perché non gli è stata rilasciata l’autorizzazione. Inoltre, a mio parere , non può rilasciare autorizzazioni commerciali e non poteva fare infine il caposettore ma solo lavoro di affiancamento. Per cui, premesso che non ho nulla contro la persona del dottor Vincenzo Salsano ma bensì contro l’incarico che gli è stato affidato dall’Amministrazione. chiedo se esista mai in Italia un altro comandante di Polizia municipale che non avendo tutti questi requisiti continui a fare il comandante. Avrei preferito che Salsano avesse rifiutato l’incarico sin dall’inizio».
DILETTANTI ALLO SBARAGLIO….!!!!! ALLE PROSSIME ELEZIONI PENSATECI BENE ATRIPALDESI…FATELO PER I VS FIGLI!!!!!
Alla fine Salsano è soltanto vittima di una incapacità amministrativa. Giannetta era burocrate e allora probabilmente serviva qualcuno che firmasse tutto?