Lupone azzannato da un pitbull torna in piazza, ma su Facebook polemica tra sindaco e Aipa
Pubblicato in data: 7/8/2016 alle ore:20:40 • Categoria: Attualità •Lupone, il cane padrone di piazza Umberto, fedele a messe e processioni, azzannato giorni fa da un pitbull, sta sollevando polemiche, condite da botta e risposta su Facebook, tra il sindaco e l’associazione Aipa che gestisce il canile. House, un vecchio meticcio senza fissa dimora che girovaga tra i bar della piazza, dotato di un microcips intestato al comune, adottato un po’ da tutta la comunità, un cane “religioso” che attraversa la strada sulle strisce, è stato giorni fa azzannato da un pitbull aizzato contro da un giovane. Salvato per miracolo dai ragazzi del “Beviamocisu” visto che versava in una pozza di sangue, è stato operato in una clinica di Monteforte. Poi il cane è stato ritirato dalla clinica proprio dall’Aipa e poi l’altro giorno è tornato in piazza per la contentezza di tanti. Ma su Facebook era scoppiata già la polemica. «Ho seguito con attenzione quanto scritto su Facebook circa la custodia di House – ha postato sul proprio profilo il sindaco Paolo Spagnuolo raccogliendo oltre 190 mi piace e 30 condivisioni -, per cui, a beneficio della chiarezza, ritengo opportuno fare delle precisazioni ed esprimere la volontà dell’amministrazione comunale, atteso che il chip e’ intestato al sindaco. House è un “cane di quartiere”, secondo la definizione delle vigenti leggi, anche se è divenuto molto di più, non descrivibile da parte della legge (che è generale ed astratta) e che non potrebbe immaginare l’amore di grandi e piccini verso House. È diventato integrante dell’intera comunità, simbolo dell’altruismo, della generosità, del senso civico degli atripaldesi. È stato accudito amorevolmente da Renato, Antonio, Paola, Katia e tanti altri, spontaneamente, senza che l’altruismo fosse frenato dalla burocrazia. È stato curato in Piazza, nel suo ambiente (dimostratosi) ideale. House ha avuto un incidente di percorso, ma nulla è cambiato. Non importa chi abbia preso il cane dopo le prime cure. Io non ho autorizzato alcuno: l’importante è che ciò sia stato fatto nell’interesse di House e spontaneamente, al di là della odiosa burocrazia. Oggi i veterinari gli stanno somministrando antibiotico, per “rimetterlo in sesto”. Venerdì pomeriggio sarà sottoposto ad una ulteriore visita, all’esito della quale, se non saranno riscontrati problemi gravi, House tornerà, per volontà della comunità, in piazza. Fermiamo le polemiche. Il mio consueto e sano ottimismo mi suggerisce che i contrasti sono sorti semplicemente perché in tanti vi siete offerti per aiutare House. Grazie».
Così il primo cittadino al quale, sempre sul social network ha risposto l’Aipa, l’associazione che si prende cura dei cani in città e che gestisce dal 2000 il canile comunale di Atripalda che ospita circa 170 randagi, per «esternare il proprio disappunto riguardo il comunicato scritto e pubblicato dal Primo Cittadino, i cui contenuti non rispettano la realtà dei fatti. House è un “cane di quartiere” per consuetudine radicata negli anni e senza alcuna ordinanza. Consuetudine che Aipa non hai mai ostacolato e che, anzi, ha silenziosamente protetto mettendo a tacere spesso e volentieri lamentele di cittadini che vedevano i propri cani e se stessi in pericolo e volevano, quindi, avviare l’ “odiosa” burocrazia per far trasferire House in canile. Si è parlato della piazza di Atripalda come “ambiente ideale” per un cane di 13 anni, con evidenti e conclamate difficoltà di deambulazione. Il nostro senso civico e amore per gli animali dettano alla nostra coscienza e buonsenso la necessità di trovare una soluzione più adeguata a un cane che ha vissuto per strada, e che questa non può sostituirsi a una vera casa, ma potrà rappresentare uno dei luoghi dove House potrà ricongiungersi alle persone che vi risiedono e che lo amano. Con rammarico constatiamo che le ultime vicende non hanno generato nella comunità lo stesso “altruismo” ricevuto fino a questo momento della sua vita, e che piuttosto prevale una sterile polemica la cui unica vittima è House stesso; un egoismo volto ad appagare la propria coscienza e che niente ha a che vedere con affetto ed empatia, la quale anzi dovrebbe rendere chiara in noi l’idea che i bisogni di un cane disabile e anziano sono diversi da quelli di uno giovane, che il corpo comincia a risentire delle intemperie e che prevale la ricerca della tranquillità del calore che solo una casa può donare. In tutti questi anni sono stati tanti gli “incidenti di percorso” che House ha vissuto; AIPA lo ha sempre soccorso senza attendere autorizzazione alcuna, perché di fatto non c’è mai stato un tangibile interesse istituzionale per lui né per i randagi del territorio. E nonostante ciò, non ci siamo mai autocelebrati. La terapia antibiotica al momento è somministrata da noi volontari (e da nessun veterinario) che lo teniamo in degenza casalinga, che House sembra apprezzare molto con lunghe dormite e una visibile tranquillità. Notiamo con dispiacere che fra le righe del comunicato è intenzionalmente dimenticato e omesso l’attivismo e l’operato di AIPA sul territorio, tanto andrebbe invece sottolineato dal sindaco, in qualità di primo cittadino e proprietario dei cani che ogni giorno accudiamo, il vero senso civico di noi volontari ed elettori Atripaldesi. Il nostro “sentito grazie” va alla comunità per lo stesso interesse che tutti i giorni dimostra verso i cani di canile che, ricordiamo, sono giunti ad Agosto mangiando aria fritta. Invitiamo pertanto la stessa a mostrare ancora senso civico, anche per gli ospiti del Valleverde. Questa decisione presa in seguito al lancio di una petizione social lanciata da alcuni ci sembra soltanto volta a spegnere le polemiche e apre, a nostro avviso, uno scenario disastroso sulla tematica del randagismo/animalismo. E non lo decretiamo noi, basta leggere commenti e Tag sotto il comunicato del Primo Cittadino».
CI SONO 150 ATRIPALDESI (persone, umani) CHE VERSANO IN CONDIZIONI DI ESTREMA MISERIA PERCHE’ MALATE E DISABILI… IL SINDACO DA’A VEDERE CHE PENSA AL CANE PERCHE’ QUESTO NON PUO’ MANDARLO A QUEL PAESE COME FARANNO QUELLI CHE SI VEDONO RAGGIRATI E PRESI IN GIRO NEI PROPRI DIRITTI
Ci sono tante cose di notevole importanza che quella di preoccuparci di un cane.
Solo grande stupore, riempire una pagina per parlare del cane della Piazza e contenderselo.
Il paese langue, e questi parlano di cani.
Anche i cani hanno diritto di essere aiutati ciao