Inchiesta buste paga gonfiate al Comune, l’udienza preliminare per il quinto indagato rinviata al 30 marzo. Il 28 febbraio convocato dalla Commissione disciplinare
Pubblicato in data: 17/2/2018 alle ore:07:34 • Categoria: Cronaca •I legali della difesa sollevano difetti di notifica e l’udienza preliminare per il quinto indagato dell’inchiesta buste paga gonfiate scoppiata anni fa al Comune di Atripalda viene rinviata al 30 marzo mentre per fine mese dovrà presentarsi dinanzi la Commissione disciplinare di Palazzo di città.
Si è celebrata ieri mattina, davanti al Gup Fabrizio Ciccone del Tribunale di Avellino, l’udienza preliminare per il dipendente A.M., indagato per truffa e falso ideologico per induzione, in concorso con i primi quattro già coinvolti nell’indagine condotta da Procura e Questura di Avellino che si è abbattuta su Palazzo di città. L’uomo è difeso dagli avvocati Gerardo De Vinco e Sabino Rotondi. «Per oggi (ieri ndr.) era stata indetta l’astensione degli avvocati deliberata dalla Camera Penale irpina, ma noi abbiamo deciso di rinunciare all’astensione per tutelare in pieno gli interessi del nostro assistito – dichiarano gli avvocati penalisti Gerardo De Vinco e Sabino Rotondi del Foro di Avellino –. Abbiamo sollevato al Gup dottor Ciccone alcune questioni preliminari riguardanti il difetto di notifica del decreto di fissazione dell’udienza preliminare. Difatti l’ufficio della Procura ha inviato le notifiche al vecchio sindaco Paolo Spagnuolo e non a quello attuale pro tempore. Inoltre ha individuato in modo erroneo il segretario comunale Beniamino Iorio, come persona offesa. Il Gup Ciccone ha accolto le nostre richieste e ha disposto la rinotifica al nuovo sindaco pro tempore, rinviando l’udienza al 30 marzo 2018. Intanto il nostro assistito è stato convocato per il prossimo 28 febbraio davanti alla Commissione disciplinare del Comune per l’avvio del procedimento disciplinare nei suoi confronti. Ma con il rinvio al 30 marzo dell’udienza preliminare siamo fiduciosi che anche la procedura disciplinare venga sospesa in attesa delle determinazioni del Gup Ciccone».
Il Pubblico ministero D’Onofrio lo accusa, in qualità di dipendente del comune in servizio presso il Settore IV-Cimiteriale, di aver agito «in concorso con gli altri dipendenti comunali abilitati all’inserimento nel sistema Halley delle singole voci stipendiali, con pluralità di azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi e in violazione della medesima disposizione di legge, mediante artefici, consistiti nell’inserirsi e aggiungere arbitrariamente, con l’ausilio del personale abilitato, nel sistema informatico in uso al Comune voci stipendiali non dovute fuori base imponibile». Le somme accreditate illegalmente, che interessano quattro mesi che vanno da gennaio ad aprile 2011, sono pari a 305 euro mensili per un totale di 1.220 euro. Somme inserite all’interno del cedolino sotto la voce “Rimborso per spese di viaggio”, stesso artifizio utilizzato anche dagli altri quattro dipendenti già indagati e di cui uno già condannato.
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