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Palazzo Caracciolo da destinare al welfare per insediare attività di avvio al lavoro in ambito culturale e giovanile. Conclusi i lavori di messa in sicurezza prima di Pasqua riapertura della vicinale Orto dei Preti

Pubblicato in data: 23/2/2018 alle ore:10:50 • Categoria: Attualità

Palazzo Caracciolo da destinare al welfare per insediare attività di avvio al lavoro, anche innovative, in ambito culturale e giovanile per la comunità del Sabato.
Conclusi i lavori di messa in sicurezza della storica dimora di Salita Palazzo, appartenuta alla famiglia Caracciolo, l’Amministrazione Spagnuolo lavora alla riapertura della vicinale Orto dei Preti, chiusa al traffico veicolare dalla nevicata del 2012, che ha creato finora non pochi disagi a residenti e automobilisti. Ma si lavora anche al riutilizzo dell’edificio una volta incassato il finanziamento per la riqualificazione.
«Sono stati ultimati gli interventi strutturali – illustra il sindaco Geppino Spagnuolo – che erano quelli necessari per la messa in sicurezza per la parte che poteva creare pericolo per la circolazione delle auto. L’intervento è avvenuto attraverso l’imbracatura di alcune quinte murarie con placche e tiranti. Per riaprire via Orto dei Preti è necessaria chiudere la parte amministrativa, trattandosi di lavori strutturali è necessario il collaudo e le prove al Genio Civile. Il tempo di effettuare  queste pratiche e poi la strada sarà riaperta. Proveremo anche con qualche economia, a sistemare il manto stradale dopo anni di disuso. I tempi saranno brevi, prima di Pasqua mi auguro».
Concluso l’intervento, con il collaudo si potrà procedere  alla riapertura della comunale Orto dei Preti, chiusa a seguito di ordinanza sindacale a causa della forte nevicata del marzo 2012 che portò alla rottura di un ramo di uno dei due cedri monumentali che si trovano nei giardini della nobile dimora. Il ramo provocò il crollo di una parte della copertura in tegole.
L’edificio infatti dispone di giardini retrostanti ornati da piante rare, alcune anche del ‘600, e da due cedri che risultano annoverati nell’elenco degl’alberi monumentali d’Italia. La proprietà dell’immobile, è quasi in toto del Comune a seguito di donazione avvenuta anni fa da parte dei numerosi eredi: manca ancora la quota del 4,5% della proprietà.
La sfida che attende l’ Amministrazione sarà ora di riuscire a intercettare canali di finanziamento europei per ridare nuova vita ad un edificio da troppo tempo abbandonato e fatiscente.
«Puntiamo ad acquisire i fondi attraverso un progetto presentato nell’ambito dell’Area Vasta – prosegue il primo cittadino -. Abbiamo caldeggiato il progetto e stiamo attendendo il protocollo d’intesa tra l’Area Vasta e la Regione. Palazzo Caracciolo dovrebbe essere uno dei primi progetti ad essere finanziati».
Sulla destinazione infine Spagnuolo anticipa: «il canale di finanziamento che più potrà facilmente concretizzarsi è quello dei fondi destinati al welfare. E quindi noi abbiamo individuato una tipologia d’intervento che sia legata al welfare per insediare all’interno dell’edificio, attività di avvio al lavoro, anche innovative, in ambito culturale e giovanile».

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