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Violenza sulle donne, la criminologa Roberta Bruzzone analizza lo scenario: “basta alibi, serve linea dura”. FOTO

Pubblicato in data: 27/6/2018 alle ore:14:33 • Categoria: Attualità

«Un narcisista manipolatore non potrà mai essere rieducato visto che la struttura psichica una volta che si cristallizza diventa rigida. Tanto più un soggetto è patologico tanto la sua struttura è rigida. Non cambia. Diffidate». A parlare è Roberta Bruzzone, nota criminologa e psicologa forense intervenuta ieri era ad Atripalda, nella Sala consiliare al primo di cinque incontri promossi dal Consorzio  dei Servizi Sociali A5 su tema  della violenza di genere dal titolo #Iononcistopiù.
«Il tema è molto ampio. Dal 2000 ad oggi sono più di 3mila le donne ammazzate. Un’emergenza ch perdura da oltre 20 anni non è più emergenza ma un dato strutturale. Un fenomeno trasversale sotto il punto di vista anagrafico, con vittime giovanissime ma anche ragazze diversamente giovani. Non ci sono distinzioni di ceto sociale, di reddito o culturale. Non possiamo utilizzare l’alibi della scarsa cultura o di una fascia d’età o di reddito o di posto. Siamo su una stessa barca che sta affondando». Parla ad una platea di donne che l’ascoltano con attenzione. Tra gli applausi dispensa consigli al genere femminile, nonostante tratteggia un futuro a tinte fosche:«nell’ultimo periodo abbiamo assistito ad una progressiva erosione dei risultati e conquiste ottenute con le battaglie femministe. Nella famiglia di oggi abbiamo ancora il procrastinarsi di tutta una serie di modelli sbagliati. E questa è la riflessione che invito a fare: tutti questi modelli beceri siamo noi proprio a trasmetterli.  I maschi sono cresciuti nell’accondiscendenza materna. Da qui arriviamo al nocciolo della questione. Ma se non partiamo da qui continueremo a contare i morti».
La violenza per la psicologa ligure è la logica conseguenza di una serie di azioni sbagliate della donna e dai familiari della vittima. Poi traccia le due categorie di femminicidi : «la prima di un soggetto che odia le donne e che gode di avere il controllo assoluto sulla propria partner. Un narcisista che è terrorizzato da essere mascherato per sottrarsi alle conseguenze della vergogna. Oltre ad uccidere spesso arriva anche a distruggere e demolire il corpo della vittima, chi sei, la tua identità. Come l’utilizzo sempre più diffuso dell’acido. La questione peggiorerà in considerazione del livello psichico della popolazione e dell’incapacità di gestire i livelli affettivi». Per cui per la Bruzzone è importante cogliere quanto prima possibile questi segnali.
«Un narcisista si concentrerà su tre aspetti: isolamento così siete più fragili. Per destrutturare completamente il vostro io. Un narcisista non potrà mai legarsi affettivamente, lui parla per ingannare  che vi ama e che è disposto ad uccidervi per voi. Peccato che sono solo menzogne per continuare  a dominarvi. E nel momento che accettate e lo perdonerete, poi rincarerà la dose al 100%. Funzionano tutti così». Da qui l’invito alle donne a rendersi conto subito di una relazione sbagliata: Tutte le donne lo sanno perfettamente ma continuano perché non hanno la forza di separarsi pur di non perdere quel legale. Ma sa benissimo che quel tipo di relazione le procura angoscia e non pone un punto per la vergogna di aver fallito. Spesso si è dettati da compiere scelte anche per i genitori. Bisogna avere il coraggio di non restare imbrigliati in una storia sbagliata. Facciamoci anche passate il prurito di fare qualche video osé che non sarà mai possibile cancellare dalla rete. Altrimenti sarete sotto ricatto per tutta la vita. Prevenire è l’unico modo di curare visto che c’è questa propensione a selfare qualsiasi cosa. Un segnale di disturbo compulsivo. I narcisisti utilizzano delle tecniche come la comunicazione paradossale: qualsiasi risposta date per lui è quella sbagliata. Da lì vi svaluterà su ogni cosa e comincerete a pensare con la sua testa che senza di lui non potete vivere. Il narcisista per sopravvivere ha bisogno di una vittima, non si tira indietro e non c’è limite». Poi evidenzia un controsenso: «in una storia sbagliata come si fa ad immaginare di poterla migliorar pensando di fare un figlio? Come si fa a non capire che l’ingresso di un’altra persona può solo far peggiorare gli equilibri e gli spazi? Sarete completamente soggiogate e il narcisista sa che il modo migliore per tenersi a casa una donna è quella di farci un figlio. Poi inizia l’intimidazione e l’isolamento. E di questo non vi sbarazzerete più. Ci riuscirà perché il narcisista mente e non vi lascerà mai. Non c’è limite ad un narcisista nel momento in cui vuole farvi del male. Ecco perché è bene capire quali sono le dinamiche sbagliate da evitare. Un narcisista compare nel momento in cui voi siete più deboli e tristi come un leone che punta una gazzella. Occhio agli incontri magici anche li il trucco c’è ma non si vede».
Un passaggio lo riserva  al rapporto padri figli che non può essere amichevole e simmetrico ma gerarchico. Ad introdurre l’incontro , promosso dal Consorzio dei Servizi sociali A5, il sindaco Geppino Spagnuolo, l’assessore alle politiche sociali Nancy Palladino e il direttore del Consorzio Carmine De Blasio: «E’ l’inizio di un percorso di riconoscere della violenza di genere sulle donne. Abbiamo sempre cercato di tenere alta l’attenzione sul nostro territorio su queste tematiche e di discutere con le donne invitandole a rivolgerci ai nostri esperti. Spesso si confonde un gesto d’amore con l’inizio di un incubo per una donna. Sul nostro territorio si sono registrate violenze contro le donne come per la ragazza di Solofra uccisa dal compagno della mamma. Questo primo appuntamento vuole aiutarci a capire come si distingue la violenza. In che modo avvertiamo il rischio».

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