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Movida serale, scatta l’ordinanza sindacale nel centro cittadino di divieto di vendita e somministrazione di bevande in contenitori di vetro

Pubblicato in data: 31/7/2019 alle ore:07:00 • Categoria: Cronaca

Movida serale, scatta l’ordinanza sindacale in piazza Umberto e nel centro cittadino con il divieto di vendita e somministrazione di bevande in contenitori di vetro.
Per la piazza principale della cittadina del Sabato, animata durante la sera da tante persone e famiglie, e finita anche alla ribalta della cronaca provinciale per alcuni episodi di rissa che si sono consumati nelle settimane scorse, arriva la restrizione da Palazzo di città.
Il sindaco Giuseppe Spagnuolo, ha infatti, firmato l’ordinanza che fissa nel centro cittadino, nell’area di svolgimento delle manifestazioni organizzate in Piazza Umberto I° fino al giorno 14 agosto e in piazzetta degli Artisti nei giorni del 1, 6 e 27 agosto e nel raggio di 200 metri il divieto di «vendita per asporto e la somministrazione di qualsiasi tipo di bevande in lattine di alluminio, in bottiglie e bicchieri di vetro o comunque contenitori realizzati con il medesimo materiale, anche ove dispensate da distributori automatici. E’ consentita la vendita per asporto di qualsiasi tipo di bevande in lattine di alluminio e in bottiglie di vetro a condizione che le stesse siano appositamente racchiuse in un involucro di plastica, stoffa o carta e il possessore si allontani dalla zona per raggiungere altri luoghi secondo il percorso pedonale più breve. E’ consentita la vendita per asporto e la somministrazione di bevande in contenitori in plastica o carta dove le bevande devono essere versate direttamente da chi effettua la somministrazione o la vendita». E’ consentita la somministrazione e il consumo delle bevande in bicchieri di vetro solo all’interno dei locali con esclusione delle aree di pertinenza esterne. E’ inoltre vietato, a chiunque, di introdurre ed utilizzare contenitori di vetro di qualsiasi genere (bottiglie, bicchieri ecc.) e di lattine di alluminio. «Fermo restando l’applicazione delle sanzioni penali ed amministrative previste dalle vigenti leggi e regolamenti – conclude la nota -, la violazione della presente ordinanza comporta, nei minimi edittali stabiliti per le violazioni alle ordinanze comunali, l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 25,00 euro a 500,00 euro con facoltà per il trasgressore, ai sensi dell’art. 16 della legge 24/11/1981, n. 689, del pagamento della somma in misura ridotta pari a € 50,00. In caso di reiterata violazione degli obblighi e divieti previsti nella presente ordinanza, ad opera dei titolari degli esercizi pubblici, sarà disposta la sospensione dell’attività per un periodo non inferiore a 3 giorni nel rispetto della vigente normativa di settore».
L’ordinanza è stata trasmessa alla Prefettura di Avellino, alla Questura di Avellino, al Comando Stazione Carabinieri di Atripalda e al Comando della locale Polizia Municipale.
Intanto ha riaperto ieri in piazza Umberto il bar chiuso dal Questore di Avellino per dieci giorni su proposta dei Carabinieri della Compagnia di Avellino. L’amministratore dell’esercizio commerciale, Alfredo Luciano, attraverso le telecamere di Telenostra, ha tenuto a puntualizzare alcuni aspetti della sospensione dell’attività: «ci sentiamo penalizzati moralmente perché pur essendo completamente estranei alle vicende veniamo accostati all’evento accaduto e penalizzati come immagine visto che l’episodio è accaduto davanti e non all’interno del locale da frequentatori occasionali e non abituali con i quali non abbiamo, voglio ribadire, nulla a che vedere. Una procedura che ha colpito noi, chi lavora e le famiglie – ha dichiarato ai microfoni di Ottavio Giordano -. Riapriamo più determinati di prima anche ad allontanare questi frequentatori occasionali con coraggio e con più forza visto la copiosa solidarietà che abbiamo ricevuto in questi giorni. Ripartiremo più forti e determinati di prima perché questa è la nostra attività che vogliamo fare nel modo corretto e completamente diverso rispetto agli episodi che si sono verificati».

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