Approvato il Piano di Gestione Forestale per valorizzare il Parco San Gregorio di Atripalda
Pubblicato in data: 5/12/2019 alle ore:07:00 • Categoria: Attualità •Un Piano di Gestione forestale per rilanciare e valorizzare il Parco San Gregorio (ex pineta Sessa) ad Atripalda. Ha incassato l’approvazione unanime nell’ultimo Consiglio comunale il documento che punta a rilanciare il grande polmone verde che sovrasta la cittadina del Sabato, un parco pubblico noto anche con l’antico toponimo di Pineta Sessa, dal nome della famiglia che ne detenne la proprietà fino ai primi anni ’90, quando l’intera superficie verde fu acquisita a patrimonio comunale della città.
«Il Parco rappresenta una potenzialità per il nostro territorio. Il Piano di gestione Forestale è un documento tecnico a validità pluriennale (10 anni) con il quale vengono definiti gli obiettivi che si vogliono perseguire nel medio periodo, peraltro obbligatorio per interventi su aree pubbliche forestali – illustra il delegato all’Ambiente, Costantino Pesca – . E’ stato eseguito secondo quanto previsto dal nuovo Regolamento Regionale Forestale. Gli obiettivi principali che tale strumento intende perseguire sono riferibili al miglioramento delle condizioni ecologiche e ambientali del Parco». L’area a verde è costituita prevalentemente da conifere (Pini,cipressi, cedri, ecc) in una fase di senescenza «La diretta conseguenza di tale invecchiamento – prosegue Pesca – è la instabilità a cui tali esemplari vanno incontro, questo perché essendo specie alloctone tipiche del Nord-Europa mal si adattano alle nostre condizioni pedo-climatiche. Infatti all’interno del Parco si possono osservare numerosi esemplari secchi, numerose specie attaccate da parassiti, senza considerare che le conifere sono piante potenzialmente infiammabili proprio per le loro caratteristiche (produzione di resina. Oli,).per cui in caso di incendio ci sarebbero ripercussioni devastanti sull’intero parco. Con il nostro piano andremo a favorire all’interno del Parco lo sviluppo e la colonizzazione delle specie autoctone (querce, castagni, carpini), colonizzazione peraltro già in atto in alcune zone del bosco». Per raggiungere tali obiettivi verrà eseguito un taglio selettivo, ad opera di un agronomo specializzato, a carico delle conifere. «Questo è un primo e fondamentale step – spiega ancora -. Da questo intervento di taglio, inoltre il Comune, potrà attraverso la vendita del materiale legnoso incassare dei soldi reinvestondoli sul Parco per aumentarne la fruibilità dello stesso. Va precisato che senza il P.G.F. il taglio selvicolturale non è praticabile. Infine l’approvazione del Piano di Gestione Forestale ci consente di candidarlo per alcuni progetti, aderendo al PSR 2014-2020, e precisamente la misura 8.5.1, che consente la possibilità di presentare progetti esecutivi, finanziati in conto capitale, per recuperare ruderi o strutture presenti all’interno dei boschi, migliorare sentieri, strade e realizzare aree pic-nic».
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