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Alvanite, lite tra vicini: assolti dall’accusa di lesioni aggravate alla testa con fornetto a microonde e percosse

Pubblicato in data: 25/1/2020 alle ore:14:00 • Categoria: Cronaca

Assolti dall’accusa di lesioni aggravate alla testa con fornetto a microonde e percosse per una lite scoppiata tra vicini a contrada Alvanite ad Atripalda.
Il  Giudice del Tribunale monocratico penale di Avellino, dottor Lorenzo Corona, ha assolto perché il fatto non sussiste tre componenti di un nucleo familiare di Atripalda, dall’accusa di aver provocato ferite sanguinanti alla testa ad una donna dello stesso quartiere con l’uso di un forno a microonde e dall’accusa di averla percossa con calci e pugni. Per la coppia di coniugi di Alvanite, difesa dai legali dello studio dell’avvocato Gerardo De Vinco, era stato disposto il rinvio a giudizio da parte del Pubblico Ministero di Avellino, dottoressa Galdo, per i reati di lesioni personali  aggravate per aver commesso il fatto per futili motivi e con uso di armi improprie. Mentre alla figlia della coppia, difesa dall’avvocato Raffaele Petrillo, era contestato il reato di percosse. La vicenda risale al 12 ottobre 2016, quando i Carabinieri di Atripalda  intervennero in contrada Alvanite per sedare una violenta lite tra alcuni residenti. Sul posto sopraggiunsero anche due ambulanze del 118 per curare i feriti. In seguito ai fatti furono presentate due diverse denunce contrastanti e contenenti delle versioni discordanti.
I legali delle tre persone accusate di lesioni e percosse, sono riusciti a dimostrare l’innocenza degli imputati nel corso del dibattimento, facendo rilevare al Giudice alcune contraddizioni in cui era caduta la persona offesa durante la sua testimonianza e facendo notare come mancassero le  prova della presunta aggressione. Il forno a microonde, in particolare, non fu mai rinvenuto e sequestrato dai carabinieri. In sede di conclusioni la Pubblica accusa aveva chiesto la condanna alla pena di 8 mesi di reclusione per tutti gli imputati e la parte civile aveva chiesto risarcimento del danno, ma al termine di un lungo dibattimento in cui sono stati sentiti molti testimoni, il Giudice Corona ha accolto la tesi del collegio difensivo  e ha assolto gli imputati con formula piena perché il fatto non sussiste.

 

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