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Settimana Santa, il messaggio dell’Abate Riccardo Guariglia: “Separati ma uniti nella preghiera. Bisogna ritornare alle cose importanti della vita”

Pubblicato in data: 5/4/2020 alle ore:09:00 • Categoria: Attualità

Oggi Domenica delle Palme inizia la Settimana Santa, la settimana più importante dell’anno per i cristiani di tutto il mondo. Una settimana quest’anno riveste una veste del tutto particolare a causa della pandemia da Coronavirus che ha costretto tutti noi italiani a rimanere in casa per non creare assembramenti all’interno delle chiese. Molti di noi però potranno seguirle la Santa Messa sia con la diretta trasmessa dalle emittenti te e sia sui social. A lanciare un messaggio in questo periodo particolare è l’Abate di Montevergine, Monsignor Riaccardo Guariglia che ha parlato ai nostri microfoni: “Come cristiani, nonostante il nostro isolamento, siamo chiamati a celebrare e a metterci in Comunione con tutta la chiesa dalle nostre case, che sono chiese domestiche, e unirci nella preghiera che sale al Signore. Separati ma uniti nella preghiera di ringraziamento al Signore che nonostante tutto inizia a dare i suoi benefici. Chiedendo la grazia di liberarci da questa pandemia globale che sta toccando le coscienze, la vita fisica e anche quella spirituale di tutti noi”.

L’Abate poi spiega anche l’organizzazione in questo periodo per le celebrazioni con la comunità che è divisa tra il palazzo Abbaziale di Loreto e il Santuario di Mamma Schiavona: “Nel rispetto delle regole del Governo, ci siamo organizzati che chi si trova a Loreto è rimasto qui, lo tesso anche per coloro che si trovano  a Montevergine che sono rimasti lì. Io celebrerò dal Loreto insieme ai confratelli presenti e la stessa cosa faranno al Santuario. Ovviamente sempre in forma solitaria: il Santuario rimane aperto solo qualche ora la mattina ma solo per la visita, senza celebrazioni. Questo è un po’ strano, in un periodo in cui i pellegrini iniziavano ad affollare Montevergine. Sono vicino a loro che non possono recarsi dalla Madonna”.

Come Papa Francesco anche Don Riccardo ha voluto rivolgere il suo pensiero alle persone anziani e alle vittime del Coronavirus non tralasciando un ringraziamento agli “Angeli sulla terra” che rivestono un ruolo fondamentale: “Il nostro pensiero, come quello di tutti i cristiani, è di stare vicino alle persone bisognose, sole e ammalate. Penso a quanti morti ci sono in modo particolare nelle case di riposo per gli anziani che a loro volta sono soli. Un pensiero anche a chi si trova in ospedale e non può ricevere visite. Sono persone sole circondate dall’affetto dei dottori e degli infermieri a cui va il nostro ringraziamento. Li definisco Angeli sulla terra perché grazie a loro gli ammalati riescono a superare questa crisi. Il pensiero va poi ai tanti morti e settimanalmente stiamo celebrando l’eucarestia in loro suffragio”.

L’insegnamento infine, che possiamo fare tesoro da questo momento difficile, è quello di pensare alle cose essenziali della vita che sono importanti senza inseguire le cose frivole: “Io penso che bisogna ritornare a quelle che sono le cose essenziali della vita, le cose importanti: lasciandoci indietro tutte quelle che sono coreografie di una vita fatta più di illusioni che di realtà. Questa situazione ci fa capire che non possiamo metterci al posto del Creatore, ma noi siamo creature nelle sue mani”.

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