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Coronavirus, i commercianti di Atripalda consegnano le chiavi al sindaco: «vuole essere l’impegno a portare avanti la nostra voce». FOTO

Pubblicato in data: 30/4/2020 alle ore:07:00 • Categoria: Attualità

Hanno consegnato le chiavi delle proprie attività commerciali nelle mani del sindaco di Atripalda. Ristoratori e titolari di bar e paninoteche, estetisti e parrucchieri ma anche negozi di oggettistica e abbigliamento hanno così protestato contro la decisione del Governo di mantenere la chiusura di queste attività commerciali anche nella Fase 2 che partirà dal prossimo 4 maggio. Per loro si prospetta una riapertura il primo giugno o dal 18 maggio. Una delegazione in rappresentanza dei Piccoli Imprenditori ha così consegnato una chiave per conto di oltre centro attività nella Sala Consiliare al primo cittadino.
La delegazione dei commercianti, composta da due imprenditori per evitare assembramenti, ha raggiunto Piazza Municipio e poi la Sala Consiliare dove è stata ricevuta dal sindaco Giuseppe Spagnuolo, dall’assessore al Commercio Mirko Musto, dal capogruppo di maggioranza e assessore al Patrimonio Massimiliano Del Mauro e dal comandane della Polizia Municipale, capitano Domenico Giannetta.
«Abbiamo consegnato al sindaco simbolicamente una chiave per tutte le attività che sono chiuse nel comune di Atripalda – ha esordito Chiara Di Maio di “Dulcis in furno” – a conclusione di questa nostra protesta pacifica e civile. In una città a vocazione fortemente commerciale come Atripalda la tenuta del commercio è fondamentale per l’esistenza stessa del paese che non avrebbe più ragion di essere se il commercio dovesse naufragare. Perciò dobbiamo essere complici e di forte collaborazione soprattutto nei prossimi mesi visto che la situazione è davvero difficile per i piccoli e grandi, per quelli che non hanno ricominciato ancora o che hanno già iniziato».
Sandro Lauri del bar “Beviamocisu” ha consegnato alla fascia tricolore una grande chiave con l’appello e il manifesto sottoscritto dai Piccoli Imprenditori. «Una chiave simbolica che vuole essere l’impegno a portare avanti la nostra voce – ha spiegato Sandro Lauri -. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti per portare il nostro messaggio ai piani più alti, in modo che venga ascoltato. Abbiamo fatto la nostra parte chiedendo da subito le nostre attività, ora chiediamo certezze e aiuti concreti. Siamo pronti a ricominciare subito, abbiamo voglia di ripartire mettendoci tutto il nostro impegno e rispettando le regole. Confidiamo nell’amministrazione, nel vostro aiuto e supporto».
Una vicinanza che l’istituzione cittadina non farà mancare come assicurato dal primo cittadino: «Prendiamo questa chiave che sappiamo è il frutto di un grande disagio che state vivendo come commercianti in questa situazione di grande emergenza. Come amministrazione da oggi proveremo a fare dei passi insieme per far capire che su alcune cose, oltre alle decisioni c’è bisogno anche  di rapidità d’azione. C’è bisogno a livello nazionale di  far un salto in più verso determinate misure che pure si stanno immaginando ma sulle quali bisogna essere più concreti e diretti altrimenti si rischia di trascinare un momento di difficoltà nei mesi aumentando l’esasperazione». L’impegno è di rivedersi a breve anche sulle nuove regole di riapertura. Sulla richiesta di chiarezza da parte degli esercenti sui tributi locali infine il sindaco precisa: «la Tari ad oggi è stata già sospesa, visto che non abbiamo emesso i ruoli entro il 30 aprile. Lo stesso approccio lo abbiamo anche per la Tosap e le altre imposte. In questo momento anche il Comune, che è un’azienda di tutti, sta cercando di capire quali possono essere le agevolazioni anche a livello locale. Ma senza agevolazioni il Comune avrà un abbattimento delle entrate insostenibile. Perciò dobbiamo capire la cornice entro la quale da un punto di vista economico ci consentirà di muoverci e nella misura. In quella cornice certamente punteremo ad agevolare le attività economiche e produttive. Su questo dovete essere tranquilli, è un nostro impegno».

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