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Coronavirus, l’ex sindaco Paolo Spagnuolo all’attacco dell’Amministrazione su buoni spesa e imposte locali: «per i commercianti esenzione dalla Tosap e sulla Tari il comune tratti con Irpiniambiente»

Pubblicato in data: 1/5/2020 alle ore:07:00 • Categoria: Attualità

«Il comune di Atripalda conferma di essere sempre in ritardo rispetto agli altri comuni nel fronteggiare l’emergenza Coronavirus». Parte da qui il nuovo affondo all’Amministrazione comunale da parte dell’ex sindaco Paolo Spagnuolo che chiede per i commercianti l’esenzione dal pagamento della Tosap. «Anche sulla pubblicazione del nuovo avviso per l’assegnazione di ulteriori buoni spesa si è in ritardo. Pubblicarlo solo il 29 aprile dimostra che si è in ritardo rispetto ad altri comuni considerato che nell’avviso stesso si parla di urgenza e nell’ordinanza della Protezione civile si parla di indifferibilità». L’ex primo cittadino ritorna anche sulla manifestazione di ieri in Comune con i piccoli imprenditori atripaldesi che hanno consegnato le chiavi delle proprie attività al sindaco. «A nome del gruppo consiliare “Noi Atripalda” esprimo piena solidarietà perché la situazione del commercio non era già florida per una serie di congiunture economiche generali e in questo momento, da due mesi è particolarmente critica – prosegue Paolo Spagnuolo –. Come gruppo insistiamo sulle nostre proposte, che non sono assolutamente demagogiche. Proposte che sono diventate atti amministrativi di tantissimi comuni, più piccoli uguali o più grandi di Atripalda come la richiesta di esenzione per la Tosap. La tassa per l’occupazione di suolo pubblico, soprattutto per le attività di somministrazione come bar, con le restrizioni che ci saranno, l’accesso degli utenti sarà molto probabilmente direttamente proporzionato alla superficie disponibile. Il che significa aumentare la superficie disponibile, utilizzando, almeno per chi può gli spazi esterni.  Innanzitutto chiediamo all’Amministrazione, a gran voce, la possibilità riconosciuta ai commercianti di usufruire di quanto più spazio all’esterno è possibile, perché più superficie c’è e più utenti dell’attività ci possono essere. E poi di prevedere l’esenzione della Tosap, perché da bilancio comunale la Tosap ha un’incidenza piuttosto marginale rispetto al bilancio stesso». Per l’ex sindaco bisogna intervenire anche sulla Tari: «il comune può avere l’abilità di non intaccare il proprio bilancio perché alla fine occorre intavolare una trattativa con Irpiniambiente, un’azienda che sa comprendere le situazioni. Mi sono trovato tante volte anch’io in passato e debbo dire che c’è stata sempre massima collaborazione con la società pubblica provinciale. Poiché Irpiniambiente non ha effettuato la raccolta e lo smaltimento, ha avuto inevitabilmente un abbattimento dei costi del contratto con  il  comune di Atripalda, questi costi in meno debbono essere fatti valere dal comune a favore dei commercianti in quota parte relativamente ai mesi in cui non c’è stata la raccolta. Ridurre la Tari rispetto ai mesi in cui i commercianti non hanno ricevuto il servizio non necessariamente significa dover trovare le entrate da bilancio per compensare questa riduzione perché bisogna fare a monte un’intesa con Irpiniambiente che ha smaltito meno materiali ed ha avuto meno costi e impiegato meno personale per effettuare la raccolta in città presso le numerosissime attività commerciali».

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